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atleti del semicerchio più conservato, e aveano il sole alla schie-
na e non di faccia. A talune di queste figure nel nostro dise-
guo mancano al presente le ombre ai piedi; perchè furono ri-
stampate, e questo può servire di spia per riconoscerle: ma tut-
te le altre ce le presentano, e solo in poche è contraria, come
dissi, la direzione delle ombre. Questa stessa contrarietà dimo-
stra però che sono realmente ombre e non pedate; perchè se
fossero pedate e non ombre, sarebbero assurdamente anteriori e
non posteriori ai piedi. Quindi è manifesto che il musaicista ad
onta dell'infanzia, in che trovavasi allora la prospettiva, pose in
opera tutti que' mezzi che sapea per esprimere con essi l'idea d'una
palestra. Così Timante secondo Plinio (1) per indicare quanto era
grande la statura del suo Polifemo gli dipinse satiri al fianco in atto
dì misurargli il pollice col tirso; e Nealce per significare che la bat-
taglia d'egiziani e persiani da lui dipinta era accaduta nel Nilo e
non nel mare, vi aggiunse un asinelio bevente alla sponda del fiume
e un cocodrillo vicino a sorprenderlo d\ agguato (2). Tal concetto di
palestra nel nostro musaico è confermato dalle. due classi di per-
sone rappresentate intiere. Imperocché la prima è chiaramente di
ginnasti, e la seconda di alunni; e tanta è differenza tra gli uni
e gli altri che ad una occhiata si possono ravvisare e distinguere.
I ginnasti portano tutti e barba, e toga, e sotto questa taluno
anche la tunica (3): anzi fra gli otto che veggonsi nello stato at-
tuale del musaico, il primo che ha sovrascritto il suo nome iobunvs
(i) H. N. Lib. XXXV, 35. Cyclops dormiens in parvula tabella: cuius
et sic magnìtudinem exprimere cupiens, pinxit iuxta satyros, thyrso pollicem
eius metientes.
(a) H. N. Lib. XXXV, 4o. Quum praelium navale aegyptiorum et persa-
rum pìnxisset, quod in Nilo, cuius aqua est mari similis, factum volebat in-
telligi, argumento declaravit, quod arte non poterai. Asellum enìm in litore
bibentem pinxit, et crocodilum insidiantem ei.
(3) In uno de'ginnasti trascurati nel restauro del musaico, perchè man-
cavagli la testa, erano visibili anche i sandali alle piante.
atleti del semicerchio più conservato, e aveano il sole alla schie-
na e non di faccia. A talune di queste figure nel nostro dise-
guo mancano al presente le ombre ai piedi; perchè furono ri-
stampate, e questo può servire di spia per riconoscerle: ma tut-
te le altre ce le presentano, e solo in poche è contraria, come
dissi, la direzione delle ombre. Questa stessa contrarietà dimo-
stra però che sono realmente ombre e non pedate; perchè se
fossero pedate e non ombre, sarebbero assurdamente anteriori e
non posteriori ai piedi. Quindi è manifesto che il musaicista ad
onta dell'infanzia, in che trovavasi allora la prospettiva, pose in
opera tutti que' mezzi che sapea per esprimere con essi l'idea d'una
palestra. Così Timante secondo Plinio (1) per indicare quanto era
grande la statura del suo Polifemo gli dipinse satiri al fianco in atto
dì misurargli il pollice col tirso; e Nealce per significare che la bat-
taglia d'egiziani e persiani da lui dipinta era accaduta nel Nilo e
non nel mare, vi aggiunse un asinelio bevente alla sponda del fiume
e un cocodrillo vicino a sorprenderlo d\ agguato (2). Tal concetto di
palestra nel nostro musaico è confermato dalle. due classi di per-
sone rappresentate intiere. Imperocché la prima è chiaramente di
ginnasti, e la seconda di alunni; e tanta è differenza tra gli uni
e gli altri che ad una occhiata si possono ravvisare e distinguere.
I ginnasti portano tutti e barba, e toga, e sotto questa taluno
anche la tunica (3): anzi fra gli otto che veggonsi nello stato at-
tuale del musaico, il primo che ha sovrascritto il suo nome iobunvs
(i) H. N. Lib. XXXV, 35. Cyclops dormiens in parvula tabella: cuius
et sic magnìtudinem exprimere cupiens, pinxit iuxta satyros, thyrso pollicem
eius metientes.
(a) H. N. Lib. XXXV, 4o. Quum praelium navale aegyptiorum et persa-
rum pìnxisset, quod in Nilo, cuius aqua est mari similis, factum volebat in-
telligi, argumento declaravit, quod arte non poterai. Asellum enìm in litore
bibentem pinxit, et crocodilum insidiantem ei.
(3) In uno de'ginnasti trascurati nel restauro del musaico, perchè man-
cavagli la testa, erano visibili anche i sandali alle piante.