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11)8

STUDI E MATERIALI DI ARCHEOLOGIA E NUMISMATICA.

scrive il nume nell' atto di accompagnare il divino suo canto al suono
della lira ", conclude che in nessuna delle figure di Apollo rappresentato
sulle monete dell'impero sotto i titoli di Actius, Augustus, Palatinus, sia da
ravvisare la statua di Scopa ,s. Gli storici dell' arte propendono oggi ad
ammettere, che il tipo dell'Apollo di Scopa ci sia fornito piuttosto dallo
monete di Nerone 59.

La questione è quant' altra mai controversa, dal punto di vista arti-
stico e noi non pretendiamo di trattarla ; solo ci pare che questo nostro
studio possa giovare a metterla in termini più precisi e a renderne più
semplice e possibile la soluzione. In quanto che noi siamo arrivati a di-
mostrare :

1) che l'Apollo con lira e plettro fa capolino la prima volta sulle
monete imperiali della zecca di Lugdunum ; che in quella di Roma fu per
brevissimo tempo ripetuto, ma poi abbandonato e sostituito dall'altro con
la patera ;

2) che il tipo della Diana col cane, apparso anch' esso sulle monete
imperiali di Lugdunum, fu dapprima copiato sulle monete della zecca di
Roma, dipoi abbandonato anch'esso e sostituito da quello della Diana ar-
caica con arco e faretra.

Se dunque è esatto ciò che abbiamo detto, ora potremo attribuire agli
artisti della zecca di Lugdunum il tipo di Apollo con lira e plettro come
pure quello di Diana col cane (tipo Versailles), ed agli artisti della zecca
di Roma il tipo di Apollo con la patera e quello di Diana arcaica con
arco e faretra (tipo di Pompei)(>0. Donde risulterebbe, che i monetieri
delle due zecche, dovendo rappresentare i tipi di Apollo e Diana, abbiano
ceduto alle personali simpatie per due statue ben note così a Lugdunum
come a Roma.

Quali saranno stati gli originali presi a modello dagli incisori di
Lugdunum, quali dagli incisori di Roma?

A queste domande potrà forse rispondere lo storico dell'arte, il quale
dovrà per altro compiacersi di vedere il campo numismatico sgombro da
inesattezze, che riuscivano di grave ostacolo alla sua ricerca.

Ettore Gabrici.

37) II 31, 15.

Deinde inter matrem deus ipse, inteique sororcm
Pythhis in longa carmina veste sonat.

:iS) Quanto alle rappresentazioni di Apollo
Actius, Augustus, Palatinus sulle monete v. ol-
tre ad Overbeck op. cit., anche Cavedoni in

Bull. ardi, napol. N. S. a. V, 1856 pp. 9-16 ; Bau-
raeister Denkmàler s. v. Skopas.

Furtwàngler, Meisterwerke p. 528; id. in
Lexicon d. gr. Mythól. I p. 463; Collignon, Hist.
de la sculpt. II p. 243.

60) In questo tipo di statua lo Studniczka
ravvisa la Diana Laplrria. V. Ròm. Mittheil. 1888
p. 277 Taf. X.
 
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