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fatta giammai menzione de’Teatri, ed effendo maniferiamente Greca quefta vo-
ce di Teatro, non Tappiamo, fe l’aveffero naturalizzata nella loro lingua,
avendo tanto apprefo dai Greci, come vediamo efferfi fatto dai Romani, e farli
oggidì da molte nazioni: oppure, fe ne avellerò foftituita un’altra equivalente,
e derivata da qualche altra idea relativa allo fpettacolo. E' certo che apprelfo
gli Etrufchi s’ apponevano dell’ are agli Dei nelle rapprefentazioni comiche , e
eh’ eftì avevano ufo d’ azioni Teatrali ; che Volunnio per teftimonio di Varrone
aveva fcritto delle Tragedie tofehe. Sappiamo che Demarato da Corinto, padre
di Tarquinio Prifco infieme col figlio ornò e coltivò 1’ Etruria per mezzo di
molti artefici condotti dalla fua patria , e che i Greci vi trafportarono molte
delle loro cognizioni, arti, e coftumi. Così crebbe ia coltura nell’Etruria per
modo, che dalla fteffa i Promani e riti, e cerimonie, e coftumi trufferò, e fe-
condo che ci riferifee Livio, nel quarto fecoio di Roma, i giovanetti Romani
comunemente s’ ammaeftravano nelle lettere Etrufche , come qualche fecoio do-
po s’ accoftumava d’ erudirli nelle lettere Greche- E più precifamente quanto
agli fpettacoli Renici, avendo i Romani chiamati dall’ Etruria gli attori per
la prima volta che vollero introdurli nella loro città, ficcome riferifee T. Li-
vio , polliamo argomentare, che non mancaffero ivi i Teatri ad efercizio delle
medefitne , che mancarono ftabili e marmorei in Roma fino ai tempi di Pom-
peo, il quale per aprire in quella Capitale un Teatro marmoreo e ftabile, ed
infieme fchivare i rimproveri de’più feveri Padri della Patria, pubblicò, che
avrebbe aperto un Tempio a Venere vincitrice, o alla Vittoria, velando con
quello piauftbile oggetto il nuovo fuo tentativo- E non pertanto fuori di Ro-
ma in molte città d’Italia e della Grecia v’erano Teatri ftabili e marmorei,
ficcome ci attefta Vitruvio. Tali potevano effere quelli, de’quali reftano le me-
morie o veftigie in molte città o Etrufche, o all’Etruria vicine.’Il Cav. Guaz-
zefi annovera tra le fabbriche Etrufche , quali fono il Laberinto di Porfena ,
l’Anfiteatro di Luni, il celebre edifizio fotterraneo fuori di Perugia, 1’antiche
mura delle città Etrufche, anche i Teatri di Volterra, e quello di Gubbio, eh’
era nell’Umbria, confinante coll’Etruria circompadana- In Adria, la quale
era comprefa nella fteffa divifione dell’Etruria, fi trovarono le veftigie d’un
Teatro, che l’Avvocato Ottavio Bocchi con molta erudizione riferì a ccftru-

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