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Der Sturm: Monatsschrift für Kultur und die Künste — 16.1925

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2. Heft
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Schwitters, Kurt: Familie Hahnepeter III: Das Paradies auf der Wiese
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Sanzin, Bruno G.: Una disgrazia
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https://doi.org/10.11588/diglit.47215#0047

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gesagt, — „Und wo sind denn nun die
Mücken?“ fragte Hahnemann, — „Alle zu-
sammen weggeflogen,“ — Aber in dem Mo-
ment kamen sie auch schon wieder zurück
mit ihrem leuchtenden Köpfchen und flogen
Hahnemann Figuren vor, und alle ergötzten
sich. Erst tanzten sie wieder Köpfe: Bis-
marck, Blümner, alle mit B, Und da sagte
Geheimrat Ungeflochteri: „Gut und schön,
ganz possierlich anzusehen, aber keine hohe
Schule, hat mit Kunst soviel wie nichts zu
tun.“ Und er befahl seine Lippizaner Hengste
zu satteln. Da bildeten die Mücken plötzlich
die Figur eines edlen Pferdes und vollführten
•in dieser Gestalt soviele herrliche Caprioien,
daß das ganze Paradies schließlich zusah,
Löwen und Elefanten, Nashörner und Gänse,
Fische und Heuschrecken, Pluvinel und Unge-
flochten, und sogar die echten gesattelten
Lippizaner selbst sahen zu und klatschten
Beifall, und Hahnemann diktierte Onkel Un-
geflochten einen langen Brief an seine Mutter
und an alle, in dem stand, daß es noch nie
so zwanglos und nett im Paradiese gewesen
wäre, wie heute, seit Ernst ihrer Kolonie an-
gehörte. Und dann forderte er zum Schluß
alle Kinder auf, hierher ins Paradies zu kom-
men, wenigstens alle die, die die Eier vom
Hahnepeter besäßen,
Kurt Schwitters

Una disgrazia
La fabbrica sempre animata
da mille voci metalliche
or tace,
Le pulegge si rimettono
dal lungo capogiro
e le brune trasmissioni
non oscillan piü tra ruota e ruota,
Una disgrazia e accaduta
nell'ampia sala rumorosa,
ehe da vita a tutto il fabbricato:
gli operai hanno saputo
e sono accorsi lä ove la Ivlorte
ha immobilitato un lor compagno.
Gl’ingranaggi sudici stridevano,
gracidavano paurosamente,
agognando il liquido oleoso
ehe rinfrescasse lor le dure carni,
Al richiamo strepitoso

accorse un forte domatore
per saziare i sofferenti,
ma i denti vollero stritolare
qualcosa di piü sodo
e con gioia bestiale
abbrancarono le vesti
del lor benefattore,
succhiandolo a tradimento
nella morsa mortale,
Si lubrificaron cosi con sangue umano,
La notizia inforcö subito la porta
e attraversato lo spiazzo pien di sole
varcö l'alto muro di cinta
e andö a sussurrare la sua triste vita
ai parenti del disgraziato,
Una confusa folla di curiosi
staziona fuori della cancellata,
e ognun domanda all'altro
il perche di quella ressa,
— E morto un operaio; —
dice uno — altro non so,
me la detto un suo compagno —
— E stato il padrone,
ehe gli ha sparato in petto
perchü chiedeva aumento
sul suo salariö basso,
Ha insistito troppo
e aH'intimazione
d'allontanarsi ratto
rispose per le rime,
Il direttore allora
per ciö tutto infuriato
lasciö partire un colpo,
Avete ben compreso?
L’hanno trucidato
perche voleva pane! —
Chi parla e sempre il solito
aizzatore di discordie,
ehe alla prima notizia
aggiunge una coda di parole,
ehe con la veritä fanno a vergate,
— Si e suicidato —
dice un’altro sapiente
— Soliti dispiaceri giovanili —
e poi s'allontana altero
come un ehe la sa lunga,
E altre, molte ancora
son le false spiegazioni
ehe van di bocca in bocca.

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