Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Trombetta, Paolo
Donatello — Roma [u.a.]: Loescher, 1887

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.66195#0238
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
- 184 —


H SUSTO TI S. LORENZO.
(Sagrestia di S. Lorenzo, Firenze).
Fra i busti di Donatello, che segnano per noi, con poche
altre opere, il momento di transizione fra le due maniere del
gran Maestro, questo, quantunque meno notevole degli altri
due onde or ora toccheremo, è però tale opera da onorare
qualsivoglia eccellente scultore.
Incantevole sopratutto per verità e spontaneità, la mossa
della testa. Gli occhi parlano soavi nella queta penombra fatta
dal sopracciglio che rompe il piano luminoso della fronte non
molto ampia, nè convessa, ma ben incorniciata dai capelli e
aperta. Lievemente irregolare il naso, contrasta alla bocca
perfetta. Assai nutrite le guancie, il mento rotondo, ben fatto
il collo, le spalle spianate, le pieghe dell’abito ragionevolmente
distribuite — considerando i pregi di questa scultura, noi ci
sentiamo già vicini a quella sfera serena e altissima in cui
l’Arte nega, o meglio trasfigura l’accessorio, il singolo nella
piena irradiazione della Bellezza eterna.
5’
Due BUSTI DI S. GIOVANNINO
(Casa Martelli, Firenze; Museo, Faenza.)
Ed ecco con questi altri due busti noi poniamo il piè sulla
soglia di quel mondo di splendori ineffabili.
TI barone Liphart ha messo innazi l’ipotesi, che queste due
rare sculture e molte somiglianti, quali i due busti di fanciulli
nella chiesa dei Vanchettoni a Firenze, quello che fa parte
della collezione Miller a Vienna, e tanti altri a torto o a ra-
gione attribuiti al nostro Scultore, rappresentino tutti dei gio-
 
Annotationen