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Festino d’Erode a Siena, i Miracoli di Sant’Antonio a Padova,
gli Angeli che s’ammirano ivi stesso, il S. Giorgio a cavallo sotto
la nicchia, in cui era collocata la figura rappresentante il di-
vino guerriero, il S. Giovannino al Museo Nazionale, la Patera
di bronzo oggi al South-Kensington Museum, le Porticelle di
bronzo e i Tondi nella sagrestia di S. Lorenzo, i Pergami in
questa medesima chiesa stanno a fornircene ampia e luminosa
prova.
Consideriamo ad una ad una queste opere.
Ma prima ci permetta il lettore alcune riflessioni sul Bas-
sorilievo. « Il n’est rien — dice il Blanc 1 — il n’est rien de
plus phantastique peut-ètre que cette efflorescence de vie qui
se manifeste à la surface des monuments et dont la magie de
l’Art nous donne le spectacle ou plutòt le mirage. Ne sem-
ble-t-il pas que l’inventeur du Bas-relief fut un poète, un rè-
veur, qui voulut réaliser une vision, en taillant dans la pierre
dure les immages qui lui étaient apparues saillantes et re-
muées ? »
Il rilievo può, come ognun sa, avere maggiore o minore
sporgenza. V’è l’altorilievo, le cui figure si staccano quasi in-
teramente dal fondo; il mezzo-rilievo, che le ha sporgenti solo
a metà; e il basso-rilievo propriamente detto. Or, a seconda
che lo scultore tratta uno di cotesti tre generi, deve ubbidire
a leggi, che sono le stesse nella sostanza, ma che vengono
variamente modificate.
La prima verità, cui egli debbe aver presente, è questa:
ogni proiezione produce ombra, ogni superficie piana riflette
la luce. Donde segue che l’altorilievo sta bene esposto in
pieno lume, e dove non potrà esser mai visto dappresso. E
però i Greci ornarono di sculture in alto rilievo i frontoni dei
templi, dando loro proporzioni un po’ maggiori del vero ; come
appunto quelle che decoravano i due timpani del Partenone.
1 Op. cit.
Festino d’Erode a Siena, i Miracoli di Sant’Antonio a Padova,
gli Angeli che s’ammirano ivi stesso, il S. Giorgio a cavallo sotto
la nicchia, in cui era collocata la figura rappresentante il di-
vino guerriero, il S. Giovannino al Museo Nazionale, la Patera
di bronzo oggi al South-Kensington Museum, le Porticelle di
bronzo e i Tondi nella sagrestia di S. Lorenzo, i Pergami in
questa medesima chiesa stanno a fornircene ampia e luminosa
prova.
Consideriamo ad una ad una queste opere.
Ma prima ci permetta il lettore alcune riflessioni sul Bas-
sorilievo. « Il n’est rien — dice il Blanc 1 — il n’est rien de
plus phantastique peut-ètre que cette efflorescence de vie qui
se manifeste à la surface des monuments et dont la magie de
l’Art nous donne le spectacle ou plutòt le mirage. Ne sem-
ble-t-il pas que l’inventeur du Bas-relief fut un poète, un rè-
veur, qui voulut réaliser une vision, en taillant dans la pierre
dure les immages qui lui étaient apparues saillantes et re-
muées ? »
Il rilievo può, come ognun sa, avere maggiore o minore
sporgenza. V’è l’altorilievo, le cui figure si staccano quasi in-
teramente dal fondo; il mezzo-rilievo, che le ha sporgenti solo
a metà; e il basso-rilievo propriamente detto. Or, a seconda
che lo scultore tratta uno di cotesti tre generi, deve ubbidire
a leggi, che sono le stesse nella sostanza, ma che vengono
variamente modificate.
La prima verità, cui egli debbe aver presente, è questa:
ogni proiezione produce ombra, ogni superficie piana riflette
la luce. Donde segue che l’altorilievo sta bene esposto in
pieno lume, e dove non potrà esser mai visto dappresso. E
però i Greci ornarono di sculture in alto rilievo i frontoni dei
templi, dando loro proporzioni un po’ maggiori del vero ; come
appunto quelle che decoravano i due timpani del Partenone.
1 Op. cit.