Petrarca, Francesco; Valenti, Giuseppe ¬de¬ [Hrsg.]: La Sublime Scuola Italiana: Ovvero Le Più Eccellenti Opere Di Petrarca, Ariosto, Dante, T. Tasso, Pulci, Tassoni, Sannazzaro, Chiabrera, Burchiello. Macchiavelli, Boccaccio, Casa, Varchi, Sperone Speroni, Lollio, Gozzi, Martinelli, Algarotti (Poeti ; Vol. 1): Le Rime Italiane Del Petrarca: Tratte Dalle Migliori, E Più Autentiche Impressioni Eseguite In Italia (Berlino , Stralsunda, 1785) [VD18 90505468]

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IN VITA
O inondo, o pender vani,
O mia sorte ventura a che n^' adduce ?
Cliché vaga luce
Ai cuor mi nacque !a tenace ìpemèt
Onde Rannoda e preme
Queiia, che con tua forza ai fin mi mena.
La coipa è voidra, e mio 'i danno e ia pena.
Così di ben amar porto tormento ;
E dei peccato altrui dileggio perdono.
Anzi dei mio ; che devea torcer gli occhi
Dai troppo inme, e di Sirene ai (nono
Chiuder gii orecchi ; ed ancor non mea pento.
Che di doice veìeno is cuor trabocchi.
Aspett' io pur, che (cocchi
L' ultimo coipo, chi mi diede ii primo :
Efta, s'iodiìttoediììio,
Un modo di pietate occider toAo,
Non eiiendo ei diipodo
A fì'r altro di me, che quel che sogiia;'
Che ben nmor, chi morendo esee di dogiia;
Canzon mia, fermo in campo
Starò ; eh* egii diihor, morir fuggendo ;
E me Aedo riprendo
Di tai lamenti ; sì doice è mia sorte,
pianto , soìpi ri, e m o rte.
Servo d' Amor, che queìte rime leggi.
Ben non ha 1 mondo , che 1 mio mal pareggi.
ARGOMENTO.
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e d desiderzo /zzo era prozzto e ieggzerp per cezzzr to/?o a
icz, tua, che in carzze ( cioè zi corpo) 7zozz poteiyè e^èr cori
ycioce.
Rapido