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Ariosto, Ludovico; Valenti, Giuseppe ¬de¬ [Hrsg.]
La Sublime Scuola Italiana: Ovvero Le Più Eccellenti Opere Di Petrarca, Ariosto, Dante, T. Tasso, Pulci, Tassoni, Sannazzaro, Chiabrera, Burchiello. Macchiavelli, Boccaccio, Casa, Varchi, Sperone Speroni, Lollio, Gozzi, Martinelli, Algarotti (Poeti ; Vol. 2): Orlando Furioso Di M. Lodovico Ariosto — Berlino, Stralsunda, 1786 [VD18 90505522]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30497#0102
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8% 0RLANÌK5 Fumoso
Cade m tanto dolor, che si dilpone
Allora allora di voler morire;
E il pomo della Ipada in terra* pone.
Che su la punta lì voiea ferire,
Lurcatrio , che con grande ammirazione
Avea veduto il Duca a me Ialite,
Ma non già conosciuto chi lì folle.
Scorgendo i' atto del frate!, lì moiré:
E gli vietò, che con la propria matto
Non lì paRalìé iti quel furore il petto.
S' era più tardo , o poco più lontano,
Non giugnea a tempo , e non faceva ellette..
Ah misero fratei, fratello insano
( Gridò ) perch' hai perduto T intelietto ;
Ch' una femmina a morte trai* ti debbiai?
Ch' ir polììm tutte, come ai vento nebbia.
Cerca sar morir lei, che morir merta,
E serva a più tuo onor tu la tua morte.
Fu da amar lei, quando non t' era aperta
La fraude lua, or è da odiar ben forte:
Poiché coti gli occhi tuoi tu vedi certa,
Quantolìameretrice, edichesorte:
Serba queA' arme, che volti in te IteHé,
A far dinanzi al Re tal fallo elprelib.
Quando lì vede Ariodante giunto
Sopra il sratei, la dura impresa lalcia;
Ma la lua intenzion da quel , eh' aliante
Avea già di morir, poco s' accaicia.
Quindi lì leva, e porta non che punto.
Ma trapalato il cor d' eAretna rnnbaicia :
Pur Unge col frate!, che quel furore
Non abbia più, che dianzi avea nel core.
!! Arguente mattiti senza far motto
Al ino fratello , o ad altri, in via li meS'e
Dalla mortai disperazion condotto ;
Nè di lui per piti* dt fu chi laoeUc.
Fu
 
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