Disóorsi
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perchè egli è m.eglioquasi sempre ( sendosi condotta
la cosa in termine che tu non Ja poisa lasciare nei
modo detto ) lasciarsela torre con ie forze, che con
la paura deile forze ; perchè se tu la lasci con la
paura, Jo fai per levarti la guerra, ed il più delie
vol'te non te ìa levi'; perchè colui a ehi tu svsai
con una viltà scoperta- conceffo quella, non ssarà
saldo, ma ti vorrà torre delle altre cose, e si accen-
derà più contra di te, stimandoti meno; e dali’ al-
tra parte in tuo favore troverai i difensori più fred-
di, parendo loro, che tu sia o debole o vile : ma
se tusubito scoperta ia vogiia delio avversario,
prepari le forze,. ancora che elle sieno inferiori a
alui, queiloticominciaastimare; stimanti più gli al-
tri Prineipi aiio intorno ; ed a tale viene voglia di aiu-
tarti ( sendo in su s arme ) che abbandonandoti, non ti
aiuterebbe mai. Questo siintende quando tu abbia nna
ìnimico; maquandone avessipiù, rendere delle cose
che t.11 possedessi ad alcuno di loro, o perrignadagnar-
selo ancora che fosse di già scoperta ia guerra, o per
smembrarlo dagli altri <confederati tuoi inimici, fia
sempre partito prudente.
CAP. XV.
GIi siati deboìi sempre sieno ambigui neì rijoher st, g
sempre le deliberazioni lente fono nocive.
In questa medesinra materia, ed in questi medesimi
principj di guerra' tra i Latini ed i Romani, si
può notare, come in ogni consulta è bene venire
all* individuo di qucllochesi ha a deliberare, e non
stare sempre in ambiguo, nè in suli’ incerto della
cosa.
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perchè egli è m.eglioquasi sempre ( sendosi condotta
la cosa in termine che tu non Ja poisa lasciare nei
modo detto ) lasciarsela torre con ie forze, che con
la paura deile forze ; perchè se tu la lasci con la
paura, Jo fai per levarti la guerra, ed il più delie
vol'te non te ìa levi'; perchè colui a ehi tu svsai
con una viltà scoperta- conceffo quella, non ssarà
saldo, ma ti vorrà torre delle altre cose, e si accen-
derà più contra di te, stimandoti meno; e dali’ al-
tra parte in tuo favore troverai i difensori più fred-
di, parendo loro, che tu sia o debole o vile : ma
se tusubito scoperta ia vogiia delio avversario,
prepari le forze,. ancora che elle sieno inferiori a
alui, queiloticominciaastimare; stimanti più gli al-
tri Prineipi aiio intorno ; ed a tale viene voglia di aiu-
tarti ( sendo in su s arme ) che abbandonandoti, non ti
aiuterebbe mai. Questo siintende quando tu abbia nna
ìnimico; maquandone avessipiù, rendere delle cose
che t.11 possedessi ad alcuno di loro, o perrignadagnar-
selo ancora che fosse di già scoperta ia guerra, o per
smembrarlo dagli altri <confederati tuoi inimici, fia
sempre partito prudente.
CAP. XV.
GIi siati deboìi sempre sieno ambigui neì rijoher st, g
sempre le deliberazioni lente fono nocive.
In questa medesinra materia, ed in questi medesimi
principj di guerra' tra i Latini ed i Romani, si
può notare, come in ogni consulta è bene venire
all* individuo di qucllochesi ha a deliberare, e non
stare sempre in ambiguo, nè in suli’ incerto della
cosa.