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Machiavelli, Niccolò; Valenti, Giuseppe ¬de¬ [Editor]
La Sublime Scuola Italiana: Ovvero Le Più Eccellenti Opere Di Petrarca, Ariosto, Dante, T. Tasso, Pulci, Tassoni, Sannazzaro, Chiabrera, Burchiello. Macchiavelli, Boccaccio, Casa, Varchi, Sperone Speroni, Lollio, Gozzi, Martinelli, Algarotti (Prosatori ; Vol. 1): Celebri E Interessanti Opere In Prosa Di Niccolò Macchiavelli: Cioe' I Tre Libri De' Discorsi Sopra La Prima Deca Di Tito Livio. Il Principe. La Vita Di Castruccio Castracani. Il Modo Che Tenne Il Duca Valentino Per Ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliveretto Da Fermo, Il Sig. Pagolo, Ed Il Duca Di Gravina. Gli Otto Libri Delle Storie Fiorentine — Berlino, Stralsunda, 1786 [VD18 90506219]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30436#0264
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Disóorsi

230

perchè egli è m.eglioquasi sempre ( sendosi condotta
la cosa in termine che tu non Ja poisa lasciare nei
modo detto ) lasciarsela torre con ie forze, che con
la paura deile forze ; perchè se tu la lasci con la
paura, Jo fai per levarti la guerra, ed il più delie
vol'te non te ìa levi'; perchè colui a ehi tu svsai
con una viltà scoperta- conceffo quella, non ssarà
saldo, ma ti vorrà torre delle altre cose, e si accen-
derà più contra di te, stimandoti meno; e dali’ al-
tra parte in tuo favore troverai i difensori più fred-
di, parendo loro, che tu sia o debole o vile : ma
se tusubito scoperta ia vogiia delio avversario,
prepari le forze,. ancora che elle sieno inferiori a
alui, queiloticominciaastimare; stimanti più gli al-
tri Prineipi aiio intorno ; ed a tale viene voglia di aiu-
tarti ( sendo in su s arme ) che abbandonandoti, non ti
aiuterebbe mai. Questo siintende quando tu abbia nna
ìnimico; maquandone avessipiù, rendere delle cose
che t.11 possedessi ad alcuno di loro, o perrignadagnar-
selo ancora che fosse di già scoperta ia guerra, o per
smembrarlo dagli altri <confederati tuoi inimici, fia
sempre partito prudente.

CAP. XV.

GIi siati deboìi sempre sieno ambigui neì rijoher st, g
sempre le deliberazioni lente fono nocive.

In questa medesinra materia, ed in questi medesimi
principj di guerra' tra i Latini ed i Romani, si
può notare, come in ogni consulta è bene venire
all* individuo di qucllochesi ha a deliberare, e non
stare sempre in ambiguo, nè in suli’ incerto della

cosa.
 
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