III
LlKRO SlCONDO,
bcllini, e aleuni di quclli di parteBianca, tra i
quali furono Daatc Aìighicri, i sìgliuoli di Messer
Veri de’ Cerchi, e di Giano clella Bella» Manda-
rono oltra di questo per aiuto a Roberto Re di Na-
poii, e non lo poteiido ottenere comeamici, gli
diedero la città per cinque anni, acciocchè comesuoi
uoinini Ji disendesse. L’ Imperatorc ncl venire fece
Ja via di Pisa, e pcr le maremmc n’ andò a Rcma ,
dove presc la corona 1’ anno 1312,, e dipoi dcliberato cìi
domare iFiorentini ne venne per la via diPerugiae
di Arezzo a Firenze, c si pose con lo esercito suo al Mo-
nistcro diS. Salvi, propinquo alla città a un migiio,
dove 50 giorni stettc lcnza fare alcun frutto, Tan-
to che disperatodi potcr perturbare Io Staro diquel-
la città, n’andò a Pisa, dove convenne con Fede-
rigo Re di Sicilia di fare l’ impresa del Regito, c
mosso con le sue gcnti, quando egli iperava la vit-
toria, e il Re Roberto temeva la sua rovina, tro-
vandosi a Buonconvcnto mori. Occorsc poco
tempo dipoi che Uguccione della Faggiuola diventò
Signore di Pisa, e poi appresso di Lucca, dovc
dalla parte Ghibellina fu messo, e con il favor di
questc città gravissimi danni ai vicini faceva. Dai
quali i Fiorentini per liberarsi domandarono al Rc
Robcrto Piero suo fratello che i loro eserciti govcr-
nasse. Uguccione dall’ altra parte d’ accrescere la
sua potenza non cessava, e per forza e per inganno
aveva inVal d’ Arno, e in Val di Nievole moite ca-
stella occupate; ed essendo ito all’ assedio di Monte
Catini giudicarono i Fiorentini ehe fosse nccessarìo
soccorrerlo, non volendo che quello inccndio ardcs.
sc tutto il pacse loro ; e raunato un 'grande esercito
passàrono Val di Nievole, dove vcuuero con Uguc-
Aa aj cio-
LlKRO SlCONDO,
bcllini, e aleuni di quclli di parteBianca, tra i
quali furono Daatc Aìighicri, i sìgliuoli di Messer
Veri de’ Cerchi, e di Giano clella Bella» Manda-
rono oltra di questo per aiuto a Roberto Re di Na-
poii, e non lo poteiido ottenere comeamici, gli
diedero la città per cinque anni, acciocchè comesuoi
uoinini Ji disendesse. L’ Imperatorc ncl venire fece
Ja via di Pisa, e pcr le maremmc n’ andò a Rcma ,
dove presc la corona 1’ anno 1312,, e dipoi dcliberato cìi
domare iFiorentini ne venne per la via diPerugiae
di Arezzo a Firenze, c si pose con lo esercito suo al Mo-
nistcro diS. Salvi, propinquo alla città a un migiio,
dove 50 giorni stettc lcnza fare alcun frutto, Tan-
to che disperatodi potcr perturbare Io Staro diquel-
la città, n’andò a Pisa, dove convenne con Fede-
rigo Re di Sicilia di fare l’ impresa del Regito, c
mosso con le sue gcnti, quando egli iperava la vit-
toria, e il Re Roberto temeva la sua rovina, tro-
vandosi a Buonconvcnto mori. Occorsc poco
tempo dipoi che Uguccione della Faggiuola diventò
Signore di Pisa, e poi appresso di Lucca, dovc
dalla parte Ghibellina fu messo, e con il favor di
questc città gravissimi danni ai vicini faceva. Dai
quali i Fiorentini per liberarsi domandarono al Rc
Robcrto Piero suo fratello che i loro eserciti govcr-
nasse. Uguccione dall’ altra parte d’ accrescere la
sua potenza non cessava, e per forza e per inganno
aveva inVal d’ Arno, e in Val di Nievole moite ca-
stella occupate; ed essendo ito all’ assedio di Monte
Catini giudicarono i Fiorentini ehe fosse nccessarìo
soccorrerlo, non volendo che quello inccndio ardcs.
sc tutto il pacse loro ; e raunato un 'grande esercito
passàrono Val di Nievole, dove vcuuero con Uguc-
Aa aj cio-