SeTTIMA'
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la mia cìhafatta grazia che il fanciullo è guarito.
II santoccio fece venire di buon vini e di confet-
ti, e fece onore al suo compare, e al compagno
di ciò, che eiTì avevano maggiorbisogno, che d' al-
tro- Poi con loro insieme uscito di casa gli acco-
mandò a Dio, e senza alcuno indugio fatta fare ìà
imagine di cera, la mandò ad appicchare con s al-
tre dinanzi alla sigura di Santo Ambrogio, ma
non a quel di Milano.
Novelia im.
Tosano cniu.de una notte fuor dì cafa la moglìe% la qùa*
le non potendo per prieghi rientrare, fa vifla di git~
tarfi in un pozzo, e gittavi una gran pietra. Tofa^
no esce di casa, e corre là, ed ella in casa fe n entra»•
e serra lui di suori, e fgridandolo il vitupera0
II Re, come la novella d’ Elissa sentì aver fine»
così senza indugio verso la Lauretta rivolto le
dimostrò, che gìi piacea, che eHa dicede, perchè
essa senza stare così cotninciò. 0 Amore, chentì
e quali sono le tueforze? chenti iconsigli, e chem
ti gli avvedimenti? Qual fiIosofo5quale artistamai
avrebbe potuto, o potrebbe moftrare quegli ac-
corgimenti, quegli avvedimenti, quegli dimostra-
menti, che fai tu subitamente, a chi seguita le
tue orme? Certo sa dottrina di qualunque altro
è tarda a rispetto della tua, siccome aisai bene
comprender si può nelle cose davanti mostrate.
Alle quali, Amorose Donne, io una n’ aggiugne-
rò da una semplicetta donna adoperata tale» ch»
Rr 4 io
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la mia cìhafatta grazia che il fanciullo è guarito.
II santoccio fece venire di buon vini e di confet-
ti, e fece onore al suo compare, e al compagno
di ciò, che eiTì avevano maggiorbisogno, che d' al-
tro- Poi con loro insieme uscito di casa gli acco-
mandò a Dio, e senza alcuno indugio fatta fare ìà
imagine di cera, la mandò ad appicchare con s al-
tre dinanzi alla sigura di Santo Ambrogio, ma
non a quel di Milano.
Novelia im.
Tosano cniu.de una notte fuor dì cafa la moglìe% la qùa*
le non potendo per prieghi rientrare, fa vifla di git~
tarfi in un pozzo, e gittavi una gran pietra. Tofa^
no esce di casa, e corre là, ed ella in casa fe n entra»•
e serra lui di suori, e fgridandolo il vitupera0
II Re, come la novella d’ Elissa sentì aver fine»
così senza indugio verso la Lauretta rivolto le
dimostrò, che gìi piacea, che eHa dicede, perchè
essa senza stare così cotninciò. 0 Amore, chentì
e quali sono le tueforze? chenti iconsigli, e chem
ti gli avvedimenti? Qual fiIosofo5quale artistamai
avrebbe potuto, o potrebbe moftrare quegli ac-
corgimenti, quegli avvedimenti, quegli dimostra-
menti, che fai tu subitamente, a chi seguita le
tue orme? Certo sa dottrina di qualunque altro
è tarda a rispetto della tua, siccome aisai bene
comprender si può nelle cose davanti mostrate.
Alle quali, Amorose Donne, io una n’ aggiugne-
rò da una semplicetta donna adoperata tale» ch»
Rr 4 io