0TTAVA
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vo, aspettati di buon cuore. I.’ amantei che tut-
to udiva, e aveva sommo piacere, con lei nel
letto tornatosi poco quella notte dormirono, anzi
quasi tutta in lor diletto, e in farsi beffe dello
scolare consumarono. Lo scolar cattivello quasi
cicogna divenuto, si forte batteva i denti, accor-
gendosi d’ esser beff'ato, più volte tentò l’ uscio,
se aprir lo potesse, e riguardò se altronde ne
potesse uscire, nè vedendo il come, facendole vol-
te del leone, maladiceva la qualita del tempo, la
malvagità della donna, e la lunghezza della norte
insieme con la sua semplicità, e sdegnato forte
verso di lei, il lungo e fervente amor portatole
subitamente in crudo e acerbo odio trasmutò, se-
co gran eose e varie volgendo a trovar modo alla
vendetta , la quale ora molto più disiderava , cne
prima d’ esser con la donna non aveva disiato. La
notte dopo molta e lunga dimoranza s’ avvicinò
al dì, e cominciò l’ alba ad apparire. Per la qual
cosa la fante della donna ammaestrata scesa giù
aperse la corte, e monstrando d’ aver compassìon
di costui, disse. Malaventura possa egli avere»
che iersera ci venne. Egli n’ ha tutta notte tenu-
te in bistento, e te ha fatto agghiacciare, ma sai.
che è? portatelo in pace , che quello, che stanot-
te non è potuto esser sarà un’ altra volta. So io
bene, che cosa non potrebbe essere avvenuta, che
tanto fosse dispiaciuta a Madonna. Lo scolare
sdegnoso sì come savio, il quale sapeva niun’ al-
tra cosa le minaccie essere, che arme del nrinac-
ciato, serrò dentro al pettc- suo ciò, che la non
temperata volontà s’ ingegnava di mandar fuori,
Aaa 4 e con
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vo, aspettati di buon cuore. I.’ amantei che tut-
to udiva, e aveva sommo piacere, con lei nel
letto tornatosi poco quella notte dormirono, anzi
quasi tutta in lor diletto, e in farsi beffe dello
scolare consumarono. Lo scolar cattivello quasi
cicogna divenuto, si forte batteva i denti, accor-
gendosi d’ esser beff'ato, più volte tentò l’ uscio,
se aprir lo potesse, e riguardò se altronde ne
potesse uscire, nè vedendo il come, facendole vol-
te del leone, maladiceva la qualita del tempo, la
malvagità della donna, e la lunghezza della norte
insieme con la sua semplicità, e sdegnato forte
verso di lei, il lungo e fervente amor portatole
subitamente in crudo e acerbo odio trasmutò, se-
co gran eose e varie volgendo a trovar modo alla
vendetta , la quale ora molto più disiderava , cne
prima d’ esser con la donna non aveva disiato. La
notte dopo molta e lunga dimoranza s’ avvicinò
al dì, e cominciò l’ alba ad apparire. Per la qual
cosa la fante della donna ammaestrata scesa giù
aperse la corte, e monstrando d’ aver compassìon
di costui, disse. Malaventura possa egli avere»
che iersera ci venne. Egli n’ ha tutta notte tenu-
te in bistento, e te ha fatto agghiacciare, ma sai.
che è? portatelo in pace , che quello, che stanot-
te non è potuto esser sarà un’ altra volta. So io
bene, che cosa non potrebbe essere avvenuta, che
tanto fosse dispiaciuta a Madonna. Lo scolare
sdegnoso sì come savio, il quale sapeva niun’ al-
tra cosa le minaccie essere, che arme del nrinac-
ciato, serrò dentro al pettc- suo ciò, che la non
temperata volontà s’ ingegnava di mandar fuori,
Aaa 4 e con