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Boccaccio, Giovanni; Valenti, Giuseppe ¬de¬ [Editor]
La Sublime Scuola Italiana: Ovvero Le Più Eccellenti Opere Di Petrarca, Ariosto, Dante, T. Tasso, Pulci, Tassoni, Sannazzaro, Chiabrera, Burchiello. Macchiavelli, Boccaccio, Casa, Varchi, Sperone Speroni, Lollio, Gozzi, Martinelli, Algarotti (Prosatori ; Vol. 6): [Il Decamerone O Sia Le Cento Novelle Di Messer Giovanni Boccaccio] — Berlino, Stralsunda, 1789 [VD18 1433710X]

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.30408#0214
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8oo

GroR'NATA

non volère le loro ambasciate udire, e ’l pensiero
fu questo, Era. il giorno, che queuo penGer le
venne , mortp in Pistoia uno, il quale (quantun-
que stati foisero i suoi pastati gentiii uomini) era
riputato ii piggiore uomo, che i\on che in Pistoia-
ir.a in tutto iì mondo fosie, e okre a questo vi»
vendo era sì contrafatto, e di sì divisato viso,
che chi conosciuto non ì’ aveiTe, udendol da pri-
iiia n’ avrebbe avuto paura ; ed era stato sotterato
in ur.o avelio fuori deìia cftiesa de’ frati minori, ìi
ouaie ella avvisò dovere in parte esiere grande
acconcio del suo proponimento. Per la qual cosa
ella diile ad una suafante, Tu sai ia noia, e i’ an-
goscia, la quaiè io tutto ildìricevo dali’ ambascia-
tore di questi due iiorentini da Rinuccio e da
AiesTandro. Ora io noa scn disposta a dover ioro
del mio amore compiacere, c per torglimi da
doiso m’ho pouo in cuore, per ie grandi proferte,
che r’anno, di volergli in cosa provare, ia quale io
son certa , che non faranno, e così questa seccag*
gìne torrò via, e odi come. Tu sai che stamane
fu sotterato al iuogo de’ frati minori lo Scannadio
(così era chiamato quel reo uorno, di cui di so-
pra dìcermnQ) dei quale non che morto, ma vivo
i più lìcusi uomini di questa terra vedendolo arean
paura. e però tu te n’ andrai segretamente prima
ad Alessandro,, e si gli dirai, IYiadonna Francesca
ti manda dicendo, che ora è venuto il tempo, che
tu puoi avere ii suo amore, ii quale tu hai co-
tanto desideratò , e esser con lei, dove tu vogli
ia questa forrna. A lei dee per alcnna cagione,
che tu poi saprai, questa notte essere da un suo

paren*
 
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