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Boccaccio, Giovanni; Valenti, Giuseppe ¬de¬ [Editor]
La Sublime Scuola Italiana: Ovvero Le Più Eccellenti Opere Di Petrarca, Ariosto, Dante, T. Tasso, Pulci, Tassoni, Sannazzaro, Chiabrera, Burchiello. Macchiavelli, Boccaccio, Casa, Varchi, Sperone Speroni, Lollio, Gozzi, Martinelli, Algarotti (Prosatori ; Vol. 6): [Il Decamerone O Sia Le Cento Novelle Di Messer Giovanni Boccaccio] — Berlino, Stralsunda, 1789 [VD18 1433710X]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30408#0263
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Nona

849

nanti con lui cominciòad entrare inragionamento,*
Avendo Melisso già da GiosefFo di sua condizione»
e donde fosse saputo, dove egli andasse, e perchè
il domandò. A1 quaie Gioseftò disse» che a Sala-
mone andava per aver consiglio da lui, che via
tener dovesse con una sua moglie, pii'i che altra
femmina ritrosa, e perversa, la quale egli nè con
prieghij nè con lusinghe, nè in alcuna altra guisa
dalle sue ritrosie ritrar poteva. E appresso
lui similmente donde fosse, e dove andasse, e per-
chè domandò. A1 quale Meltsso rispose, lo son
di Laiazzo , e siccome tu hai una disgrazia, cosi
n’ ho io un’ altra. lo sono ricco gio.vane, e spen-
do il mio in mettere tavola, e onorare i miei
citcadini, ed ò nuova e strana cosa a pensare, ché
per tutto questo io non possb trovare uom* chè
ben mi yoglia, e perciò io vado, dove tu-vai per-
aver consiglio, come addivenir possa» che io
amato sia. Camminarono adunque i due compa-
gni insieme, e in lerusalem pervenuti, per introdotto
d’ uno de’ baroni di Salamone davanti da lui fu-
ron tneilìi A1 qual brievemente Melissò disse là
sua bisogna. A cui Salamone rispose» Ama, E
detto questo prestamente Melissò su messò fuori,
e Gioseftò disse quello, perchè v’ era. A1 qualé
Salamone null’ altro rispose senon. Va’ al ponte
all’ oca- II che detto similmente Giosesfo fu sen-
za indugio dalla presenza del fìe levatOj e ritr*ovò
Melisso, il quale l’ aspettava, e dissegli ciò ehe per
risposta aveva avuto. I quali a questeparole pen-’
sando, e non potendo d’ esse comprendere nè in*
tendimento, nè frutto alcuno per la loro bisogna/)
Profat. VoU VL Iii quasi
 
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