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Vasari, Giorgio
Le Vite De' Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori: Scritte Da M. Giorgio Vasari Pittore Et Architetto Aretino, Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Amplicate Con I Ritratti Loro Et con l'aggiunta delle Vite de' viui, & de' morti Dall'anno 1550. infino al 1567. (Primo Volume della Terza Parte): Delle Vite De’ Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori. Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Ampliate Con I Ritratti Loro Et con l’aggiunta delle Vite de’viui, & de’ morti Dall’anno 1550, insino al 1567 — In Fiorenza: Appresso i Giunti, 1568

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https://doi.org/10.11588/diglit.57284#0038
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PROEMIO DEL1J TERZs? P-ARTE
po loro gli altri, nelyedcr estuar siora di terra certe anticaglie, citate da Plinio delle
pmfamofe il Lacoonte-,l’Hercole,& ilTorsò grado di Bel sedere,cosi la Venere Ja
Cleopatra,lo -Apollo,&• insinite altrede qualt nella lor dolcezza,& nelle lor'aspre^
%e con termini carnost,&cauati dalle maggior bellezze deluiuojcon certi attiche
non in tutto si siorcono,ma si yanno in certe parti mouendo,^ si moflrano con y-
nagra^iossimagragia. Et surono cagione di leuar yia yna certa maniera sicca,
& cruda,& tagliente, che per lo [ouerchto Jiudio haueuano labiata in quella arte
Pietro della Francesca, Labaro V afari,Mlessó Balduuinetti,-Andrea dal Caslagno,
Pesello, Pier cole Ferrarefe, Giouan Bellini, Cosimo Rosselli, l’-Abate di san Clemen-
te,Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticella, Andrea Mantegna, Filippo, &
Luca Signore Ilo s I quali per ssor^arfi, cercavano sare l’imposibile dell arte con le
sittiche,& masiime ne gli sorti,& nelle yedutessiaceuolitche si come erano a loro
dure a condurle ; cost erano asre a vederle. Et ancora, che la maggior parte fuci-
no bendisignate,& singa errori ; yi mancava pure yno [ferito aiprontegga ì che
nona siytdemai } &ynadolcegga ne' colori ynita ; che la cominciò ad ystrt
nelle co fi sue il Francia Bolognefi Pietro Perugino ; Et ipopoli nel yederla,cor-
sero,come matti a quella betlegga nuova,&piu yiua : Parendo loro asso lietamen-
te, che e' noti si potesse giamaijar meglio. Ma lo errore di cofloro dimostrarono poi
chiaramente le opere di Lionardo da V ina, il quale dando principio a quella terga
manierayche noi yogliamo chiamare la moderna, oltra lagaghardegga, & bra-
tterò. del difigno, & oltra il cotraffare sottdis imamente tutte le minugie della na
tura co si a punto, come elle sono ; con buona regola ; miglior ordine } retta misura ,
difegno perfetto, & gragia divina s abbondantisìimo di copie, &prosondisiimo di
Arte ; dette yer amente alle sile sigure il moto, & il siato. Seguitò dopo lut ancora
che alquanto lontano,Giorgione da Cafiel Franco} lì quale ssumò le sue pitture-, &
dette yna terribil’ mouengia allesue cofejper yna certa osuriti di ombre bene in-
tere. Ne meno di co(lui diede alles e pitture forga,rilteuo\dolcegggi,& (mattarne
colori fra Bartolomeo di San Marco : Ma piu di tutti il gragiosisiimo Rassaello da
Vrbino, il quale lìudiando le fatiche de'Maestri yecchi,& quelle de' moderni :pre
fe da tutti il meglio} & sattone raccolta , arricchì l’Arte della Pittura dt quella in -
teraperfeggione,cbe hebbero anticamente le sigure d’Apelle,& di Zeusì, & piu,
sé si potè (je dire,o moflrarc ['opere di quelli a quejlo paragone. La onde la natura re
Hò vinta da ifuoi colori,& linutgtone era in Ini si sacile, & propria quato può giu
die are chi yede lefi ariefue , le quali fono fimi li vili sritti} inoltrandoci in quelle i si
ttsirn ili, & gli edisici], co si come nelle genti nolìrah, &• frane, le cere, &gli ba-
bài, feconaoycheeglihayaiuto : citratidonodellagragiadelletefleygiouant,yec-
chi,&semmine, nferuando alle modefle la modellia, alle lasctue la lafciuia ;& ai
putti bora i yixss rtd gli occhiy& bora i giuochi nelle attitudini. Et co si t suoipan-
nipiegati, ne troppo fempltciyne intngat iyma con yna gutfa,che paiono yeri. Seguì
in quefì a maniera ma piu dolce di colorito,^ non tanta gagliarda -Andrea del Sar
to ; il qual si può direche fusfe raro,perche l’operefeesonofen^a errori. Ne si può
essimere
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