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Vasari, Giorgio
Le Vite De' Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori: Scritte Da M. Giorgio Vasari Pittore Et Architetto Aretino, Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Amplicate Con I Ritratti Loro Et con l'aggiunta delle Vite de' viui, & de' morti Dall'anno 1550. infino al 1567. (Primo Volume della Terza Parte): Delle Vite De’ Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori. Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Ampliate Con I Ritratti Loro Et con l’aggiunta delle Vite de’viui, & de’ morti Dall’anno 1550, insino al 1567 — In Fiorenza: Appresso i Giunti, 1568

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https://doi.org/10.11588/diglit.57284#0072
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terzaparte
publica-,Se dall'arte & ingegno di tanti valorosi maestri; con la /olita prestez
za la fondò, & in gran parte innanzi alla morte del Papa &sua, la tirò alta fi
no ala cornice, doue sono gli archi a tutti i quattro pilastn, & voltò quegli
con lomma prestezza & arte . Fece ancora volgere la cappella principale,do
ue è la nicchia, attendendo insieme a far tirare inanzi la cappella che si. chia-
ma del Re di Francia.
Egli trono in tal lauorò il modo del buttar le uolte con le cassè di legno,
che intagliate, vengano co’suoi fregi, & fogliami di mistura di calce : Et
mostrò ne gli archi,che sono in tale edificio,il modo del voltargli coni
ponti impiccati *, come abbiamo veduto segnitare poi con lamedesima inué
tione da A nton da San Gallo. Vedesi in quella parte, ch’è finita di silo,la cor
nice, che rigira attorno di den tro correre i n modo con grazia, che il disegno
di quella non può nessuna mano meglio in essaleuare, & sminuire. Si vede
ne Cuoi capitegli, che sono a foglie di vliuo di dentro, & in tutta l’opera Do«
ricadi fuori (frattamente bellissima,di quanta terribilità fosse l’animo di Bra
mante: che in nero s’egli auesse auuto le forze eguali allo ingegno^ di che aue
ua adorno lo (piritotcertissimamenteaurebbe fatto coseinaudite piu che nò
fece, perche hoggi quella opera, come si dirà a suoi luoghi, e siata dopo la
morte (ua molto trauaghata dagli architettori: e tal’mente che si può dir:
chedaquatro archi in’fiiorijche reggano la tribuna non vi sia rimarlo altro
di silo, perche Raffaello da vrbino & Giuliano da‘san’Ga1lo essecutori j duo
po la morte di Giulio. i r. di quella opera: insieme con fra Giocondo vero-
nese, vollon’cominciare ad alrerarla.& doppo la morte di quelli BaldalTarri
peruzzi, facendo nella crociera verlo camposanto, la cappella del Redi
Francia: alterò quel’ordine: & (òtto Paulo in. Antonio da san’Gallolo ma
tò tutto;& poi Michelagnolo Buon aruoti ha tolto via le tante open ioni, &
spesesuperflue, riducendolo a quella bellezza,e perfettione che nessìtno di
quelli ci pen(òmai:venendo tu tto dal dileguo,&giuditio (uo.’ancora ch’egli
dice(Te a me parechie volte, che era elecu tore del’dilegno, & ordine di B;a»
mante,atte(o che coloro che piantano la prima volta vno edili tio grasie,son
quegli, gli autori. Apparue (misurato il concetto^ di Bramante in quella
opera, & gli diede vn principio grandissmo, il quale (e nella grandezza di si
slupendo,e magnifico edificio hauesie cominciato minore non valeua ,-ne al
san’Gallo neglialtri,ne anche al’Buonaruoto il disegno per acrescerlo come
e valle per diminuillo,perch e Bramate haueua concerto di fare magior’cosa.
Dicesi, che egli haueua tanta la voglia di vedere quella fabrica andareinnan
zijcheerouinò in’san Piero molte cole belle, disepolturedipapi, di pitture
edi musaici,echeper ciohauianosmarritolamemoriadi molti ritratti di p
sone grandi, che erano (parie per quella chiesa,come principalejdi tutti!
christiani ,laluò (olo io altare di san’Piero, e la tribuna vecchia & a torno
vi fece vno ornamento di ordine Dorico bellissimo, tutto di pietra di perpe-
rigno,accio quando il’papa viene in san’Piero adir’ la melTa vi polla stare.có
tutta la corte, eglimbalòiatori de principi christiani la quale nò fini a fatto p
la morte: E Baldallàre (anelegli dette poi la perfettione. Fu Bramante perso
na molto allegra 8c piaceuole,& si dilettò lempre di giouarea prolsimi suoi.
Fu amicissimo delie personeingegnose ,&fauorcuolea quelle in ciòche.c
poteua
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