U4 TERZA PARTE
Benedetto daRouezzanoScultore Fiorentino; delquale al presentescriuia
mo la vi ta,accio sappia il mondo quanto egli fu (le valente, e pratico Scultos
re, & con quanta diligenza campasse il marmo spiccato, facendo cose mara-
uigliose. Fra le prime di molte opre, che cortili lauorò in Firenze, si puoan»
nóuerare vn Camino di macigno ch’è in casa di Pietfracesco Borghetini,do
uè sono di sua mano intagliati Capitegli fregi, & alni molti ornamenti (tra-
forati con diligenza .Parimentein caia di Messer Bindo altouitièdi mano
del medesimovn camino ,& vno acquaio di macigno con alcune altre cose
molto sottilmente lauorate,ma quanto appartiene all’Architettura, col dise
gnodi Iacopo Sansouino allora giouan e. L’anno poi 1511 ellendo fatta allo-
gationea Benedetto d’vna sepoltura di marmo con ricco ornamento nella
cappella maggiore del Carmine di Firenze, per Piero Sederini slato Gonfa-
loniere in Fiorenza, fu quella opera con incredibile diligenza da lui lauora
ta.perche, oltre ai fogliami, Scintagli di morte,e figure, vi fece di bado rilie
uo vn padiglione a uso di panno nero, di paragone con tanta grazia, & con
tanto bel pulimento, e lustro, che quella pietra pare] piu torto vn bellissimo
raso nero, che pietra di paragone . E per dirlo breuemen te:tutto quello, che
è di mano di Benedetto in tutta questa opera,non si può tanto lodare,che nó
si a poco.E percheattese anco all’Architettura si rassetto col disegno di Bene
detto à santo A portolo di Firenze la casa di Messer Oddo Altouiti patrone, c
Priore di quella chiesa ; e Benedetto vi fece di marmo la porta principale,c
sopra la porta della casa,l’arme degl’Al touiti'di pietra di macigno,& in erta il
Lupo scorticato,seccho,e tanto spiccato atorno, che par quasi disgiunto dal
corpo dell’arme : con alcuni suolazzi trasforati, e cosi lottili, che non di pie
tra,ma paiono di sottiiilsima carta.Nella medesima chiesa fece Benedetto so
praledue Cappelle di M. Bindo Altouiti,doueGiorgio Vaiati Aretino die
pinse a olio la tauola della Concezzione , lasepolturadi marmo del det-
to Meslèr Oddo, con vno ornamento intorno, pieno di lodatissimi foglia^
mi,e la carta parimente bellissima. Lauorò ancora Benedetto à concorrenza
di Iacopo Sansouino, e di Baccio Bandinella come si è detto, vno degli Apo-
lidi di quattro braccia,& mezzo, per santa Maria del Fiore, ciò è vn san Gio
uanniEuangelista, che è figura assai ragioneuole, e lauora ra con buon dise*
gno,e pratica. Laquale figura è nell’opera in compagnia dell’altre L’ano poi
1515, volendo 1 capi, & maggiori dell’ordine di Vall’ombrosa traslatar il cor
podi san Giouanni Gualberto dalla Badia di Passignano, nella chiesa di san
ta Trinità di Fiorenza,Badia del medesimo ordine,feciono fare à Benedetto il
disegno e metter mano à vna Cappella,& sepoltura insieme, có grandisfimo
numero di figure tonde, egrandi quanto il viuo, che accomodatamente ve»
niuano nel paramento di quell’opera in alcune nicchie tramezzate dipilastri
pieni di fregiature,e di grotthesche intagliate sottilmente.E lotto a tutta que
sta opera haueua ad edere vn basamento alto vn braccio,e mezzo, doue anda
uano slorie della vita di detto san Giouangualberto, & altri infiniti ornarne
ti haueuano a esserein torno alla cada,e per finimento dell’opera. In questa sc
poìtura dunquelauorò Benedetto, aiutato da molti intagliatori, dieci anni
continui, congrandissimaspesadi quella congregazione, & condurteafine
quel lauoro nelle cale del Guarlondo luogo vicino a san salui, fuor della por
ra
Benedetto daRouezzanoScultore Fiorentino; delquale al presentescriuia
mo la vi ta,accio sappia il mondo quanto egli fu (le valente, e pratico Scultos
re, & con quanta diligenza campasse il marmo spiccato, facendo cose mara-
uigliose. Fra le prime di molte opre, che cortili lauorò in Firenze, si puoan»
nóuerare vn Camino di macigno ch’è in casa di Pietfracesco Borghetini,do
uè sono di sua mano intagliati Capitegli fregi, & alni molti ornamenti (tra-
forati con diligenza .Parimentein caia di Messer Bindo altouitièdi mano
del medesimovn camino ,& vno acquaio di macigno con alcune altre cose
molto sottilmente lauorate,ma quanto appartiene all’Architettura, col dise
gnodi Iacopo Sansouino allora giouan e. L’anno poi 1511 ellendo fatta allo-
gationea Benedetto d’vna sepoltura di marmo con ricco ornamento nella
cappella maggiore del Carmine di Firenze, per Piero Sederini slato Gonfa-
loniere in Fiorenza, fu quella opera con incredibile diligenza da lui lauora
ta.perche, oltre ai fogliami, Scintagli di morte,e figure, vi fece di bado rilie
uo vn padiglione a uso di panno nero, di paragone con tanta grazia, & con
tanto bel pulimento, e lustro, che quella pietra pare] piu torto vn bellissimo
raso nero, che pietra di paragone . E per dirlo breuemen te:tutto quello, che
è di mano di Benedetto in tutta questa opera,non si può tanto lodare,che nó
si a poco.E percheattese anco all’Architettura si rassetto col disegno di Bene
detto à santo A portolo di Firenze la casa di Messer Oddo Altouiti patrone, c
Priore di quella chiesa ; e Benedetto vi fece di marmo la porta principale,c
sopra la porta della casa,l’arme degl’Al touiti'di pietra di macigno,& in erta il
Lupo scorticato,seccho,e tanto spiccato atorno, che par quasi disgiunto dal
corpo dell’arme : con alcuni suolazzi trasforati, e cosi lottili, che non di pie
tra,ma paiono di sottiiilsima carta.Nella medesima chiesa fece Benedetto so
praledue Cappelle di M. Bindo Altouiti,doueGiorgio Vaiati Aretino die
pinse a olio la tauola della Concezzione , lasepolturadi marmo del det-
to Meslèr Oddo, con vno ornamento intorno, pieno di lodatissimi foglia^
mi,e la carta parimente bellissima. Lauorò ancora Benedetto à concorrenza
di Iacopo Sansouino, e di Baccio Bandinella come si è detto, vno degli Apo-
lidi di quattro braccia,& mezzo, per santa Maria del Fiore, ciò è vn san Gio
uanniEuangelista, che è figura assai ragioneuole, e lauora ra con buon dise*
gno,e pratica. Laquale figura è nell’opera in compagnia dell’altre L’ano poi
1515, volendo 1 capi, & maggiori dell’ordine di Vall’ombrosa traslatar il cor
podi san Giouanni Gualberto dalla Badia di Passignano, nella chiesa di san
ta Trinità di Fiorenza,Badia del medesimo ordine,feciono fare à Benedetto il
disegno e metter mano à vna Cappella,& sepoltura insieme, có grandisfimo
numero di figure tonde, egrandi quanto il viuo, che accomodatamente ve»
niuano nel paramento di quell’opera in alcune nicchie tramezzate dipilastri
pieni di fregiature,e di grotthesche intagliate sottilmente.E lotto a tutta que
sta opera haueua ad edere vn basamento alto vn braccio,e mezzo, doue anda
uano slorie della vita di detto san Giouangualberto, & altri infiniti ornarne
ti haueuano a esserein torno alla cada,e per finimento dell’opera. In questa sc
poìtura dunquelauorò Benedetto, aiutato da molti intagliatori, dieci anni
continui, congrandissimaspesadi quella congregazione, & condurteafine
quel lauoro nelle cale del Guarlondo luogo vicino a san salui, fuor della por
ra