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Vasari, Giorgio
Le Vite De' Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori: Scritte Da M. Giorgio Vasari Pittore Et Architetto Aretino, Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Amplicate Con I Ritratti Loro Et con l'aggiunta delle Vite de' viui, & de' morti Dall'anno 1550. infino al 1567. (Primo Volume della Terza Parte): Delle Vite De’ Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori. Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Ampliate Con I Ritratti Loro Et con l’aggiunta delle Vite de’viui, & de’ morti Dall’anno 1550, insino al 1567 — In Fiorenza: Appresso i Giunti, 1568

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https://doi.org/10.11588/diglit.57284#0181
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VITA DI BALDAS. P1T ET ÀRCH. i4i
te Oliueto;fuor di Bologna; & il dilegno > & modello del Duomo di Carpi»
che fa molto bello,e secondo le regole di Vitruuio con suo ordine fabbrica-
to. E nel medesimo luogo diede principio alla chiesa di san piccola, laquale
novene a fine in quel tépo : perche Baldasiarri fu quali forzato tornare a Sic
naafareidisegniperle fortificazzioni della città, chepci furono secondo
l’ordine suo mede in opera. Di poi tornato a Roma, e fatta la casa, che èdi«
rimpetto a’Farnese,& alcun’altre, che sono dentro a quella città, fu da Papa
Leonex. in molte cose adoperato. HqualePontefice volendo finire la fabbri
ca di san Piero, cominciata da Giulio secondo, col disegno di Bramante, e
parendogli, che fu Ile troppo grande edifizio,e da reggerli poco insicine, fece
Baldallarre vn nuouo modello magnificoje veramente ingegnoso, & con tà
tobuon giudiziojched’alcune parti di quello si sono poi leruiti gl’altri Ar-
chitetti.Edi vero quello artefice fu tanto diligente,e di si raro,e bel giudizio
che le cole lue furono sempre in modo ordir,are,che non h a mai hauuto pari
nelle cose d’A rchitettura, per hauere egli, oltre Tal tre cose quella professio»
ne con bella, e buona manieradi pittura accompagnato. fece il disegnodel»
la sepoltura di Adriano scsto,e quello,che vi è dipinto intorno è di sua mào,
c Michelagnolo scultore Sanele conduile la detta lepoltura di marmo, con
l’aiuto di elso BaldalTarre. e quando si recitò al detto Papa Leone la Calan-
dra Comedia del Cardinale di Bibbiena,fece Baldallarre l’apparato,'eia prò
lpettiua,che non fu manco bella, anzi piu aliai, che quella, che haueua altra
voltafatto, come si è detto disopra.& in quelle si fatte opere meritò tanto
piulode, quanto,per vn gran pezzo adietro l’uso delle Comedie, & corise»
guen temente delle scene,e prospettine era fiato dismesio, facendoli in quel»
la vece felle,e rapprelcntazioni. Et o prima o poi, che si reci ralle la detta Ca
landra,laquale fu delle prime comedie ^Volgari,che si vedesie, ò recitasse, ba
sta,che Baldallarre fece al tépo di Leonex. due scene,che furono marauiglio
se,&apersono la via a coloro, che ne hanno poi fatto a tempi nostri .Ne si
può immaginare come egli in tanta ilrettezza di sito accomodale tante stra
decanti palazzi, e tante bizzarriedi tempii, di loggie,e d’andari di cornici,co
si ben fatte, che parevano non fin te, ma verissime, e la piazza non vna colà
dipinta,epicciola, ma vera, egrandissima. ordinò egli Umilmente le lumie-
re, i lumi di dentro,che servono alla profpettiua,e tutte l’altre cose, che face
uano dibisogno con molto giudizio,essendosi,come ho detto,quali perduto
del tutto l’vso delle Comedie.laquale maniera di {gettacelo auanza,per mio
creder,quandoha tutte le {ue appartenenze^qualunche altro, quanto si vo-
glia magnifico, & sontuoso. Nella creazione poi di Papa Clemente settimo
l’anno 1514. fece l’apparato delia Coronazione : e fini in san Piero la faccia*
ta della capella maggioredi preperignigia fiata cominciata da Bramante.E
nella Capella,doue e la lepoltura di bronzo di Papa Siilo fece di pittura que»
gli Apofioli.che sono di chiaro seuro nelle Nicchie dietro l’altare, & il dise-
gno del Tabernacolo del Sagramento,che è molto graziole, venuto poi l’an
no 1527 , nel crudehssimo sacco di Roma, il povero Baldallarre tu fatto pn«
gione degli Spagnuoli ,e non lolamente perde ogni suo hauere, ma fu anco
molto straziato, e tormentato: perche,hauendo egli l’aspetto grane,nobile,
egrazioso, lo credeuano qualche gran prelato trauestito, o altro huomo ar-
to
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