i5i TERZA PARTE
do volontà grande di seguitarc il resto,penlò di fare cósuo utile, che Andrea
e il Francia, iquali erano d’amici venti ti concorrenti nell'Arte, gareggialsi-
no insieme, ene facessinocialcun di loro vna parte. il che, oltre aH’essereser
uito benissimo, batterebbe fatto la spesaminore, & a loro le fatiche piu gra
di. laondeaperro l’animo suo ad Andrea, lo peduaseà pigliare quel carico,
mo Arandogli, che per edere quel luogo publico, e molto frequentato, egli
sarebbe, mediante cotale opera,conosciu to non meno da i forestieri, che da
i Fiorentini, e che egli per ciò non doueua peniate a prezzo nessiuno,anzi ne
anco di esserne pregato, ma piu torto di pregare altrui; E che quando egli a
ciò non volesse attendere,haueua il Francia, che,per farli conolcere,haueua
offerto di farle,e del prezzo rimetter si in lui. furono questi (limoli molto ga-
gliardi a far che Andrea si risoltiesle a pigliare quel carico, essendo, egli mas>
/imamente di poco animo. Ma quello vltimo del Francia l’indusse a risoluer
si affatto,& ad edere d’accordo,mediante vna serina, di tutta l’opera,perche
niun’altro u’entra (Te. cosi dunque hauendolo il frate imbarcato, e datogli
danari, uolle,che per la prima cosa egli seguitarte la vira di san Filippo, enó
hauede per prezzo daini altro,che dieci ducati per ciasctina storia: dicendo,
che anco quelli gli dalia di suo, e checiofaceua piu perbene, e commodo di
lui,che per vtile ò bisogno del conuen to. leguitando dunque quell’opera <ó
grandilsima diligenza, come quello, che piu penlauaall honore, che all’uri
le, fini del tutto, in non molto tempo, le prime trestorie,elescoper(e, cioè,
in una quando san Filippo già frate ri ueAequell’ignudo, nell’altra quando
egli sgridando alcuni giuocatcri, che biastemmano Dio, & si rideuano di s.
Filippo, facédosi beffe del (no ammonirgli; viene in vn tempo vnasaettadal
Cielo,e percolo vn’Albero, doue eglino stauano siotto all’ombra ne uccide
due,e mette negl’altn incredibile spauento. Alcuni con le mani alla testa si
gettano sbalorditi innanzi, e altri si mettono gridando in singa rutti spauen
tati: e vnajfemmina, vseitadi le per lo tuono della Saetta, e perla paura e in
fuga tanto naturale, chepare ch’ella veramente viua. Etvn Cauallosciolto«
si a tanto rumore, espauento, fa coni (alti, & con uno horribile mouimento
vedere,quanto le coseimprouise, & che non si appettino,rechino timore', e
spauento. nel chetutto si conoscequanto Andrea penlarteallauarietàdelle
cose ne’casi, cheauuengono. con auuertenze certamente belle, e necessarie
a chi esercitala pittura. nella terza fece quando s. Filippo cattagli spiriti da
dossTo a vna femmina, con tu tte quelle considerazioni, che migliori in sifat*
ta azzi on e pollo no immaginarti, onde recarono tutte qste storiead Andrea,
honore grandissimo, e fama. perche inanimito seguitò di fare due altre sto-
rienel medesimo cortile, in vna faccia è san Filippo morto, & i suoi frati in-
torno,che lo piangono: & oltre ciò, vn putto morto, che toccando la Bara,
doue è san Filippo, risuseita. onde vi si vede prima morto, e poi risu (citato,e
viuo con molto bella considerazione, e naturale, e propria, nell’ultima da
quella banda figurò i frati, che mettono la verte di san Filippo in capo a certi
sanciulli ; & in quella ritraile Andreadella Robbia Scultore in vn vecchio
vestitodi'roslojcheuiencchinato,&con vnamazzain mano.Similmentc vi
ritraile Luca suo figliuolo si come nell’altra già detta, doue è morto san Fi-
lippo, ritraile Girolamopur figliuolo d’Andrea, Scultore,e suo amicissimo,
il quale
do volontà grande di seguitarc il resto,penlò di fare cósuo utile, che Andrea
e il Francia, iquali erano d’amici venti ti concorrenti nell'Arte, gareggialsi-
no insieme, ene facessinocialcun di loro vna parte. il che, oltre aH’essereser
uito benissimo, batterebbe fatto la spesaminore, & a loro le fatiche piu gra
di. laondeaperro l’animo suo ad Andrea, lo peduaseà pigliare quel carico,
mo Arandogli, che per edere quel luogo publico, e molto frequentato, egli
sarebbe, mediante cotale opera,conosciu to non meno da i forestieri, che da
i Fiorentini, e che egli per ciò non doueua peniate a prezzo nessiuno,anzi ne
anco di esserne pregato, ma piu torto di pregare altrui; E che quando egli a
ciò non volesse attendere,haueua il Francia, che,per farli conolcere,haueua
offerto di farle,e del prezzo rimetter si in lui. furono questi (limoli molto ga-
gliardi a far che Andrea si risoltiesle a pigliare quel carico, essendo, egli mas>
/imamente di poco animo. Ma quello vltimo del Francia l’indusse a risoluer
si affatto,& ad edere d’accordo,mediante vna serina, di tutta l’opera,perche
niun’altro u’entra (Te. cosi dunque hauendolo il frate imbarcato, e datogli
danari, uolle,che per la prima cosa egli seguitarte la vira di san Filippo, enó
hauede per prezzo daini altro,che dieci ducati per ciasctina storia: dicendo,
che anco quelli gli dalia di suo, e checiofaceua piu perbene, e commodo di
lui,che per vtile ò bisogno del conuen to. leguitando dunque quell’opera <ó
grandilsima diligenza, come quello, che piu penlauaall honore, che all’uri
le, fini del tutto, in non molto tempo, le prime trestorie,elescoper(e, cioè,
in una quando san Filippo già frate ri ueAequell’ignudo, nell’altra quando
egli sgridando alcuni giuocatcri, che biastemmano Dio, & si rideuano di s.
Filippo, facédosi beffe del (no ammonirgli; viene in vn tempo vnasaettadal
Cielo,e percolo vn’Albero, doue eglino stauano siotto all’ombra ne uccide
due,e mette negl’altn incredibile spauento. Alcuni con le mani alla testa si
gettano sbalorditi innanzi, e altri si mettono gridando in singa rutti spauen
tati: e vnajfemmina, vseitadi le per lo tuono della Saetta, e perla paura e in
fuga tanto naturale, chepare ch’ella veramente viua. Etvn Cauallosciolto«
si a tanto rumore, espauento, fa coni (alti, & con uno horribile mouimento
vedere,quanto le coseimprouise, & che non si appettino,rechino timore', e
spauento. nel chetutto si conoscequanto Andrea penlarteallauarietàdelle
cose ne’casi, cheauuengono. con auuertenze certamente belle, e necessarie
a chi esercitala pittura. nella terza fece quando s. Filippo cattagli spiriti da
dossTo a vna femmina, con tu tte quelle considerazioni, che migliori in sifat*
ta azzi on e pollo no immaginarti, onde recarono tutte qste storiead Andrea,
honore grandissimo, e fama. perche inanimito seguitò di fare due altre sto-
rienel medesimo cortile, in vna faccia è san Filippo morto, & i suoi frati in-
torno,che lo piangono: & oltre ciò, vn putto morto, che toccando la Bara,
doue è san Filippo, risuseita. onde vi si vede prima morto, e poi risu (citato,e
viuo con molto bella considerazione, e naturale, e propria, nell’ultima da
quella banda figurò i frati, che mettono la verte di san Filippo in capo a certi
sanciulli ; & in quella ritraile Andreadella Robbia Scultore in vn vecchio
vestitodi'roslojcheuiencchinato,&con vnamazzain mano.Similmentc vi
ritraile Luca suo figliuolo si come nell’altra già detta, doue è morto san Fi-
lippo, ritraile Girolamopur figliuolo d’Andrea, Scultore,e suo amicissimo,
il quale