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Vasari, Giorgio
Le Vite De' Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori: Scritte Da M. Giorgio Vasari Pittore Et Architetto Aretino, Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Amplicate Con I Ritratti Loro Et con l'aggiunta delle Vite de' viui, & de' morti Dall'anno 1550. infino al 1567. (Primo Volume della Terza Parte): Delle Vite De’ Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori. Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Ampliate Con I Ritratti Loro Et con l’aggiunta delle Vite de’viui, & de’ morti Dall’anno 1550, insino al 1567 — In Fiorenza: Appresso i Giunti, 1568

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https://doi.org/10.11588/diglit.57284#0275
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FRANCESCO MAZZVOLI
:tnivere,e delicatissìme:olrra,cbe;non si posiono vedere capegli dipinti
I gito lauorati. quello quadro fu dipinto per Metter Pietro Aretino, ni*
| nendoin quel tempo papa Clemente a Bologna , Francesco glielo donò:
i?icomunche s’andasie la cola,egli capitò alle mani di Metter Dion igi Già»
hoggil’ha MesierBartolomeo (uofigliuolo, che Iha tanto accommo-
|;:o,che ne sono fiate fattes cotan to è stimato)cinquarita copie. fece il mede
1 sino alle Monache di santa Margherita in Bologna in vnarauola vna Nostsa
■ Donna.santaMargheritasan Petronio, san Girolamo,e san Michele, tenuta
ia lumina venerazione si come merita,per esiere nell’aria delle teste,e in tu t-
|-d’altre partitomele cosedi qriesto pittore Tono tutte quante, fece ancor*
Imolti disegni,eparticolarmentealcunipérGirolamo del Lino,&àGirola-
ImoFagiuoli orefice,e intagliatore,chegli cercò per intagliargli m rameùqua
! hdisegni sono tenuti graziosisslmi. fece à Bonifazio Gozadino ilsuo ritrae
Ito di naturale, e quello della moglie, che rimase imperfetto. abbozzò anco
| vii quadro d’vna Madonna,ilqualefupoi uendutoin Bologna à Giorgio Va
I sari Aretino, chcil’hain Arezzo nelle sue cale nuoue, e da lui fabricate, con
I moltealtre nobili pitture,sculture, e marmi amichi. quando l’Imperadore
[Carlo qui uro fu a Bologna, percherincoronatteClementcsettimo, France-
Isto, andando talora à vederlo mangiare,fece senza ritrarlo l’imaginedi esso
| sidare a olio invìi quadro grandisstmó : & in qu elio dipinse la fama, che lo
.oronaua di lauro: & volantinilo, informa d’vn’Hercole piccolino, che gli
porgeua il mondo, quali dandogliene il Dominio, laquale opera, finita che
fi,la fece vedere a Papa Clemente,alquale piacque tanto; che mandò quella
! tFrancescoinsieme,accompagnati dal Vescouo di Valona,allora Datario,al
l'imperadore.ondeesièpdo molto piaciuta asuaMaestà,feceintendere,che
silasciasse. ma Franc.come mài cófigliato davn suo poco fedele, o poco lapa
to amico,dicendo, che non era finita,non la uolle lasciare : e cosi lua Maestà
non l’hebbe,& egli non fu,come sarebbe stàco senza dubbio premiato, que-
llo quadro essendo poi capitato alle inani dei Cardinale Hipolito de’Medi-
ci. fu donato da lui al Cardinal e di Man toa, Si hoggi è in guardaroba di ql
Duca,con molte altre belle,e nobilissime pitture.
Dopo esierefiato Francesilo come si e detto tanti anni fuor della patria, e
molto elpenmetatosi nell’arte,senza hauer fatto però-acquisto nesiuno di fa
culla,ma solo d’amici,se ne tornò finalmente,per sodisfareamolti amici, e
parenti,a Parma;doue arriuato gli fu subico dato à lauorare ifreseo nella chie
sa di santa Maria della Steccata vna volta asiaigrande, ma perche inanzi alla
volta era un’arco piano,chegiraua secondo la volta a vso di faccia,si iniseala
notare prima quello,come piufacile,evifecesèi figure,due colorite, e quat-
tro di chiaro (curo molto belle; efral’vna, Se l’altra alcuni molto belli orna-
meli,che metteuanoi mezzo Roloni di rilieuoj quali egli da se,come captic-
cioso si mite à lauorare di rame,facendo in elsi grandiilìme fatiche.in questo
medesimo tempo fece al Cauaher Baiardo,gentil’huomo Parmigianoi&luo
molto familiere amico,in vn quadro vn Cupido, che fabrica di sua mano vn
arco;a pie del quale fece due putti,che sedendo vno piglia l’altro per vn brac
ciò, e ridendo uuol’che tocchi Cupido con vn dito, e quegli, che non uuol
toccarlo,piange rucslrando hauer paura di non cuocerli al fuoco d’amore.
Gg *
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