14» T E R Z A P A R T E
grazia, pulitezza grandisiìma, come si vede in Venegia in molti quadri, e ri-
tratti,che fece a diuersi gentil’huomini: de’quali non diro altro, perche uo-
gho,che mi balli far menzione di alcune tauole,e d’vna testa,che tenghiamo
diurna,e marauigliosa. l’vna delle quali tauole dipinse in santo Antonio di
Vinezia vicino à Castel!o,e l’altra in santa Elena predo al Lio, doue i Mona-
ci di Monte Oliueto hannoilloro Monasterio. &in quella, che è all’altat
maggiore di detta chiesajfece i Magi,che offeriscono à christo,con buon nu-
mero di figure, frale quali sono alcune teste veramente degne di lode, come
anco sono i panni,che vedono le figure, condotti con bello andar di pieghe,
fece anco il Palma nella chiesa di santa Maria Formosa all’altare de’ Bombar-
dieri vna santa Barbara grande quanto il naturale con due minori figure dal
le bande, cioèsanSebafliano, e santo Antonio, ma la santa Barbara è delle
migliorifigure,chemaifacessequesto pittoreiilqualefeceanco nella chiesa
di san Moise appreslo alla piazza di san Marco vn’altra cartola, nellaquale è
vnaNostra Donna in ariajesan Giouanni a piedi .fece oltre ciò,il Palma,per
la danza,doue si ragunanogl’huomini della scuola di san Marco,in sulla piai
za di san Giouanni,e Paulo,a concorrenza di quelle,chegia fecero Gian Bel
lino,Giouanni Mansuchi,& altri pittori, vna bellissima fioria, nellaqualeè
dipinta vna;Naue, che conduce il corpo di san Marco à Vinezia: nella quallc
si vede finto dal Palma vna horribile tempefia di Mare, & alcune barche có-
battute dalla furia de venti, fatte con molto giudicio, & con belle considerà
zioni, si come è anco vn gruppo di figure in aria,e diuerse forme di Demoni,
che soffiano àguisa di venti nelle barche, che andando à remi, e sforzandoli
con varii modi di rompere l’inirmche,&altissime onderanno per somerger
si. in lèmma qued’opera,per vero dire, è tale,e si bella per inuenzione, e per
altro,che pare quali impedìbile, che colore ò pennello, adoperati da mani,
anco eccellenti,possino esprimere alcuna cosa piu sintile al vero, ò piu natu-
rale: attesojche in essa si vede la furia de’ven ti, la forza, e destrezza degl’huo-
minijl mouersi dell’onde, i lampi,e baleni del cielo,l’acqua rotta da i remi, e
i remi piegati dall’onde,edalla forza de’ uogadori.che piu’ lopermenon
mi ricordo batter mai veduto la piu horrenda pitturadi quella: essondo tal-
mente condotta,& con tanta osseruanza nel disegno,nell’inuenzione, e nel
coloritojche pare, che tremi la tauola,come tutto quello,che vi èdipinto fus
sc vero. per laquale opera merita Iacopo Palma grandissima lode, e di essere
annouerato fra quegli,che possegghono l’arte, & hanno in poter loro facol-
tà desprimere nelle pitturele difiìcultà de i loro concetti. conciosia, che in si
mili cose difficili,à molti pittori vien fatto nel primo abbozzare l’opera come
guidati da vn certo forore, qualche cosa di buono, & qualche fierezza, che
vien poi leuata nei finire, e,tolto via quel buono,che vi haueua pollo il furo-
re . e quello auuiene,perche molte volte,chi finisce,considerale parti,e non
il tutto di que!lo,chefa;&vasrafreddandosi gli spiriti) perdendo la vena del
la fierezza. la doue collui flette sempre saldo nel medesimo proposito, & co
dussea perfezzioneilsiioconcettojcheglifu allora,e lata sempre infini rame
te lodato, ma senza dubbio , come che molte siano, è molto flimate tutte l’o
pere di cofìui,quella di tutte lai tre è migliore,e certo stupendissima,doue ri-
crasse,guardandosi in vna /pera, se stesio di naturale, con alcune pelli di ca-
grazia, pulitezza grandisiìma, come si vede in Venegia in molti quadri, e ri-
tratti,che fece a diuersi gentil’huomini: de’quali non diro altro, perche uo-
gho,che mi balli far menzione di alcune tauole,e d’vna testa,che tenghiamo
diurna,e marauigliosa. l’vna delle quali tauole dipinse in santo Antonio di
Vinezia vicino à Castel!o,e l’altra in santa Elena predo al Lio, doue i Mona-
ci di Monte Oliueto hannoilloro Monasterio. &in quella, che è all’altat
maggiore di detta chiesajfece i Magi,che offeriscono à christo,con buon nu-
mero di figure, frale quali sono alcune teste veramente degne di lode, come
anco sono i panni,che vedono le figure, condotti con bello andar di pieghe,
fece anco il Palma nella chiesa di santa Maria Formosa all’altare de’ Bombar-
dieri vna santa Barbara grande quanto il naturale con due minori figure dal
le bande, cioèsanSebafliano, e santo Antonio, ma la santa Barbara è delle
migliorifigure,chemaifacessequesto pittoreiilqualefeceanco nella chiesa
di san Moise appreslo alla piazza di san Marco vn’altra cartola, nellaquale è
vnaNostra Donna in ariajesan Giouanni a piedi .fece oltre ciò,il Palma,per
la danza,doue si ragunanogl’huomini della scuola di san Marco,in sulla piai
za di san Giouanni,e Paulo,a concorrenza di quelle,chegia fecero Gian Bel
lino,Giouanni Mansuchi,& altri pittori, vna bellissima fioria, nellaqualeè
dipinta vna;Naue, che conduce il corpo di san Marco à Vinezia: nella quallc
si vede finto dal Palma vna horribile tempefia di Mare, & alcune barche có-
battute dalla furia de venti, fatte con molto giudicio, & con belle considerà
zioni, si come è anco vn gruppo di figure in aria,e diuerse forme di Demoni,
che soffiano àguisa di venti nelle barche, che andando à remi, e sforzandoli
con varii modi di rompere l’inirmche,&altissime onderanno per somerger
si. in lèmma qued’opera,per vero dire, è tale,e si bella per inuenzione, e per
altro,che pare quali impedìbile, che colore ò pennello, adoperati da mani,
anco eccellenti,possino esprimere alcuna cosa piu sintile al vero, ò piu natu-
rale: attesojche in essa si vede la furia de’ven ti, la forza, e destrezza degl’huo-
minijl mouersi dell’onde, i lampi,e baleni del cielo,l’acqua rotta da i remi, e
i remi piegati dall’onde,edalla forza de’ uogadori.che piu’ lopermenon
mi ricordo batter mai veduto la piu horrenda pitturadi quella: essondo tal-
mente condotta,& con tanta osseruanza nel disegno,nell’inuenzione, e nel
coloritojche pare, che tremi la tauola,come tutto quello,che vi èdipinto fus
sc vero. per laquale opera merita Iacopo Palma grandissima lode, e di essere
annouerato fra quegli,che possegghono l’arte, & hanno in poter loro facol-
tà desprimere nelle pitturele difiìcultà de i loro concetti. conciosia, che in si
mili cose difficili,à molti pittori vien fatto nel primo abbozzare l’opera come
guidati da vn certo forore, qualche cosa di buono, & qualche fierezza, che
vien poi leuata nei finire, e,tolto via quel buono,che vi haueua pollo il furo-
re . e quello auuiene,perche molte volte,chi finisce,considerale parti,e non
il tutto di que!lo,chefa;&vasrafreddandosi gli spiriti) perdendo la vena del
la fierezza. la doue collui flette sempre saldo nel medesimo proposito, & co
dussea perfezzioneilsiioconcettojcheglifu allora,e lata sempre infini rame
te lodato, ma senza dubbio , come che molte siano, è molto flimate tutte l’o
pere di cofìui,quella di tutte lai tre è migliore,e certo stupendissima,doue ri-
crasse,guardandosi in vna /pera, se stesio di naturale, con alcune pelli di ca-