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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0229
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2.10 TERZA PARTE
E nel vero fu costui nella bontà della vita, e nell' opere più, che ragioneuole, &
hebbe miglior dsegno, & inuentione, che gli altri, come si può vedere nel no-
Oro libro in vn disegno,nel quale è Giesù Chritto fanciullo, che dsputa con i
Dottori nel Tempio, con vn casamento molto ben fatto, e con giudicio. Fu al-
Morì Bagna* mente finì costui la vita anni cinquant' otto, essendo lempre (tato molto inui-
caualiocò cd- diato da Amico Bolognese huomo capriccioso, e di bizzarro cervello, come so-
""° di bum no anco pazze, per dir così, e capricciose le figure da lui fatte per tutta Italia , e
"àilto'particolarmente in Bologna, doue dimorò il più del tempo . E nel vero le lo
„ Mafro' ritolte fatiche , che fece didisegni, fossero siate durate per buona via, e non a
amico. calo, egli haurebbe per auuentura passuto molti ,che tenghiamo rari, e valent'
huomini. Ma può tanto dall'altro lato il fare assai,ch'è imponibile non ritrouar-
ne in ftà molte,alcuna buona,e lodeuole opera, come è frà le infinite , che fece
sacciate assai co fui, yna facciata di chiaro scuro in sù la piazza de' Marsigli, nella quale sono
toned'Ami- molo quadri di storie , & vn fregio d'animali , che combattono insieme molto
co a chiaro fiero, e ben fatto, e quali delle migliori cose, che dipignesse mai. Vn'altra fac-
ft^ro, efref. ciata dipinse alla porta di S- Mamolo ; Et a S. Saluadore vn fregio intorno alla
" • Capella maggiore, tanto strauagante, e pieno di pazzie, che farebbe ridere, chi
hà più voglia di piangere ; In somma non e Chiesa,nè strada in Bologna,che no
habbia qualche imbratto di mano di costui. In Roma ancora dipinse assai; &a
Lucca in S. Friano vna Capella con strane, e bizzarre fanrasie,e con alcune cose
degne di lode , come sono le storie della Croce , & alcune di S. Agogno , nelle
quali sono infiniti ritratti di persone segnalate di quella Città . E per vero dite,
quella fù delle migliori opere,che Maestro Amico facessè mai a fresco di colori.
É anco in S. Giacomo di Bologna all'Altare di S. Nicola, alcune storie di quel
£ < Sanro,& vn fregio da baffo con prospettiue,che meritano d' esser lodate. Quan-
„, ""' do Carlo Quinto Imperatore andò a Bologna , fece Amico alla porta del palaz-
Z° vn'Arco trionfale,nel quale fece Alfonso Lombardi le (fatue di rilieuo. Ne è
hauer di- marauiglia, che quello d'Amico filile più pratica, che altro, perche si dice , che
fognato per ita come ptrsona attratta,ch'egli era,e fuor di (quadra dali'altre,andò per tutta Ita-
iia dbuonore lia disegnàdo, e ritraédo ogni cosa di pittura,e dirilie uo,e così le buone,come le
il cattino.* cattine,il che fù cagione,ch'egli diuetò vn praticacelo inuentore. E quando po-
feua hauer cose da seruirsene, vi metteua sù volentieri le mani,e poi,perche al-
tri noli se ne seruisse , le guadaua ; le quali fatiche furono cagione , eh' egli fece
Amictìper quella maniera così pazza, e strana. Costui venuto finalmente in vecchiezza di
salche tem, settant'ànni,frà l'arte,e la straniezza della vita,bestialissimamente impazzò,on-
,0 P^o, e & M. Francesco Guicciardino , nobllidìmo Fiorentino, e veracissimo scrittore
sorfe artisicio ^^ storie de' tempi suoi, il qual'era allhora gouernatore di Bologna,ne piglia-
sornente o ^ non piceno piacere insieme con tutta la Città. Nondimeno credono alcuni,
che quella sua pazzia sosse melcolata di tristitia , perche hauendo venduto per
, picciol prezzo alcuni beni mentri era pazzo, & in estremo bisogno, gli riuolle,
^ anche essendi tornato in ceruello, e gli rihebbe co certe códitioni, per hauergli ven-
^^"°' Micetta egli,quando era pazzo tuttauia,perche può anco essere altrimenti,
Ambe "le 'ma n° affermo, che fusl^così,ma ben dico,che così hò molte volte vditó racconta-
si,e con mille rsi Attefe costui anco alla Sculturale come seppe il megliofece di marmo in S.
pentole* cin- Petroni^entrando in Chiesa a man ritta, vn Cnristo morto,e Nicodemo, che lo
Ulti. tiene desila maniera, che sono le sue Pitture . Dipigneua Amico con amendue le
mani a vn tratto, acuendo in vna il pennello del chiaro, e nell' altra quello dello
scuro;
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