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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Secondo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72521#0044

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LETTELA DI M.
ra al medesimo tenposà di chiarisinonome,e eoaidetti dijopra contese del pri
mohonore. Fece erii vna Cenere,!, 01Cupido^ va Fetonte^ quali con gran
divozione, e ceri nome erano a Samotracia adorati, e lo Miotto detto il Palatino
dal luogo dove eglisù consacrato , & vna Feste che sedera nel giardino da Servir
Iio,e iu: miniere della Dea appresoli,alle quali due altre simiglianti pur del me-
desimo maeflro si vedevano srà le cole di Pollione;di cui ancora erano molte te-
nute in pregio nel tempio di Gneo Domitio nel circo Flaminio vn 'Nettano > vna
Tetide con Mcbille,esue Ninfe asedere sopra i Delsinio altri Mostri marini, e
Tritoni, e Forco , & va coro d'altre "Ninse tutte opere disua mano , le quali sole
quando no hauesse mai satto altro in fai vitajarieno oliate ad hosiorarlo . Fuor
di quelle altre se ne vedevano in Ro na, le quali si sapeua certo , che erano opere
di quello artesice , e ciò vn Marte a sedere , vn Cotosso del medesimo al tempio
di Bruto Caldaico dal circo , che si vedetta da chi andana inuerso la porta Labi.
Statue di F% cana ,e nel medesimo luogo vna Pevere tut a ignuda , che si tiene ,cbe auangi
T'^fo': di bellegg, quella samosa di Guido di Grafficele . Main Romaper il numero
fc's^ gr^e > cbé da ogni parte ve ne erassato portato a penache le si riconoscesserp,
dittar con- cbe oltre alle narrate ve ne bavetta molte altre bellissime. Inomi degli artesici
dotte m Re che le ballettano satte s'erano in tutto perduti . Si come attenne di quella Vene-
m%uon per. re , che Pefpafano Imperadore conssagrò al tempio della Tace ; La quale per la
mertmsi a, faa bellegga era degna d'etère di qualunque de più nominati artesici opera. Il
serine he d&s si,ni riunte avvenne nel tempio di Apollo di vna Igiobe con i sigliuoli , la quale
se™? , ^ dallo arco di Apollo era serita , eparetia^he ne morisse: la quale non bene sija-
;%reinomi P™a > se °era °Pera di Grassitele, ò pure di Scopa • Similmente si dubitata di vn
^muetà fa"° : ^ q^le baueua condotto di Egitto Mlugufto , e nel suo tempio l'battona
conssagrato : la medesima dubitanza rimaneva di quel Cupido,che hauena in ma,
no l'arme di Gioue , che si vedeva nella Curia di Ottanta : il quale fi teneva per
certo , che su^e imagine nella più fiorita età d'Alcibia de Mtheniese ; il quale sù
di si rara beUegga ,cbe tutti gl'altri giouani della sua età trapassò. Parimente
non si sà dicuijussero manoi quattro Satiri , che erano nella scuoladi Ottauia:
de quali vno moftraua a Genere Bacco bambino , & vn'altro Libera pure barn*
bina , il tergo voleua racchetarlo che piangeva , il quarto con vn vna targagli
porgeva da bere, le due 'Ninfe, le quali con vn velo pareva, che lo volessero co.
Brta" Ti *"re: '^' medesimo dubbio si rimafero Olimpo > Tane , Chirone , <, Achille
mot^' ' Leo- n?nsene Rapendo il maestro vero. Hebbe Scopa al suo tempo molti concorre^
eh^ Sconco- " Briaxi , Timoteo ,e Leocbare , de qualiinfieme ci conuien ragionare , perciò-
re% dt Sco- cbe insieme lavorarono discarpello a quel samoso sepolc'o di Maufolo Rè di Ca-
p4;vnitzmen. ria: il quale sù tenuto vna delle sette maraviglie del mondo sattole doppo la
le lmorirono morte d'eso da Mrtemisìasua moglie , il quale si dice esiere morto l'anno lecon-
itfp^m db do della centesima Olimpiade cioè l'anno ; xg.dalla sondazione di Roma. La sor«
Tar"^:;' t 1 "" " 1"e"° Popolerò si dice essere ssati cotale , dalla parte di tramontana » e di
edisicio.' * "'^ ìio", ^ allargava pereiascunlato piedi 6;. da Levante,e Ponente sù al*
F^le eccet. I'4'""0 P^ fretto. L'alleggi sua era a §. cubiti , & intorno intorno era retto di
lenza db detti 1 ^ colonne , la parte da Levante lavorò Scopa , quella da Tramontana Brtaxi,
m^ftrì. amego di Timoteo , da Occidente Leochare , & innangi , che l'opera suge com*
O,r% de v^ piata morì Mrtemifia, e nondimeno quei maceri condurre il lavoro a sine : il
^umto „z. quale ।la ogni parte sù bellini no . l{esisepoe cesi bene chi di loro sofe più da
F°det^ efere commendato : esèndo fiata l'opera di ciascuno persettiffima,aquesti qvat*
^ *r°'„3 G iggiunfevn quinto maeftro ,il qualesopra il sepolcro sece vna piramide
dipari altegg, di quello,e [opra vipofe vn carro con quattro cavalli d'opera fa'
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