VITA DI GIOÌ FRANCESCO RVSTICHI. $9
rttochè troppo haueuano speso in certe fette , e conulti(per essere mangiati
gameti dice vitti) fece ordinare il conuitosuoin quella maniera. All'Aia, doue
craao soliti radunarli $ surono primieramentefuori della porta nella facciata , di-
pinte alcune figure di quelle , che ordinariamentesi fanno nelle facciate , e ntf
portici degli Spedali, cioè lo Spedalingo, che in arti tutti pieni di carità , inùita,
socene ipocrite peregrini. La quale Pittura (copertati la sera nella fella al
ardii cominciarono a comparire gli huomini della Compagnia. I qualibussan- y^G^^#^
do,poi che all' entrare erano dallo Spèdalingostati riceuuti ,perueniuano a vna ^, Jifa*°
gara llanza acconcia a vso<di Spedale con le sue letti dagli Iati,& altre eccedimi- ^^$,&k
guattii nel mezo della quale dintorno a vn gran fuoco erano vediti a vso di pol-
manieri,surfanti, e poueracci, il Bientina , Battista dell'Ottonaio , il Baslacchi, il
Baia, & altri cosi fatti huomini piacevoli, i quali fingendo di non esserveduti da
coloro, che di mano in mano entrauano , e faceuano cerchio , e discorrendo lo^
pragli huomini della Compagnia , e sopra soro Bessisdirenano le pityadre cose
del mondodi coloro, che haueuano gettato via il loro , espeso in cene ,& info
ste troppo più, che non conuiene . ìl quale diseorso finito , poi cheli videro^
fa giunti tutti quelli, che vi haueuono a essere, venne Santo Andrea loro auuo-
lato , il quale cattandogli dello Spedale , gli condusse in vn'altra stanza magniti-
sornente apparecchiata , doue medi a tauola ,cenatonoallegramente ,e dopo il
Santoccm^ndò loro piaceuojmente , che per non soprabondare in spese Super-
ssue ,&hauerea Bare lontanò da gli Spedali,sicontentassero d'vnafesta Fanno, si^ffism
principale, e Solenne, e si partì,&essì 1'ubbidirono, facendo per ilpatio di molti& strfe &
anni, ogni anno vnabellissima cena, e Comedia,onde recitarono in diuerfitem-^e^ ce#e%
pi, come si disse nella vita d'Aristotile da Sangallo,la Calandra di Messer Bernar- douefi r^a^.
do Cardinale di Bibbiena, i Supponiti, e la Cassaria delRAriosto, e laClizi%<_, ronoWlifa#
Mandragola del Machiavello,con altremolte. Francesco , e Domenico Rucel-'"*"™"
hi nella sesche toccò a sar loro quando furono Signori, fecero vira volta 1'Ar-
pie di Fineo , e l’altra dopo vna disputa di Filosofi sopra la^ Trinità , fecero mo-
Arare da Santo Andrea vn Cielo aperto con tutti i chori degli Angelùchefù co<>
sa veramenteratissima,e Giovanni Caddi con l'aiuto dì Iacopo Sansouino,d'An-
dica del Sarto, e di Giouanfrancesco Rustici, rappresentò vn Tantalo nell'infer-
no , che diede mangiare a tutti gli huomini della Compagnia , veliti in habiti di
duierfi Dij , con tutto il rimanente della savola , econ molte capricciose inoca-
tioni di giardini, parad&fuechi lavorati , & altre cose ,che troppo, raccontan-
dole, farebbono lunga la nostra Boria. Fù anche bell ssima inuentione quella di
Luigi Martelli , quando essendo Signor della Compagnia , le diede cena in casm
di Giuliano Scali alla porta Pinti , perctoche rappresentò Marte per la crudeltà,
«u"odisangue imbrattato in vna Stanza piena di membra humanè languitole,
'8 Waltra stanza mostrò Marte, e Venere nudi in va lettóre poco appreffo Vuso -
Gito, che battendogli coperti sotto la rete,chiama tutti gli Dg a vedere Boltrag^
g°sittogli da Matte, e dalla tristamoglie . Ma ctempo hoggimai dopo que-
% che parrà forsè ad alcuno troppo lunga digressione , che non del tutto a me
paté fuor di proposito , per mólte cagioni siata raccontata , che io torni alla vita
del Rustico. Giòuansrancefco adunque , non molto fohsfaccndogli dopo su
pedata de?MediCi l'anno 1528. il viuere di Firenze, lanciato drogai tua cosa cu-
d&Nico;ò B&x,c©n Lorenzo Naldinicogno minato Guazzetto trio giovane,le
n'andò in Francia, doueossendo fatto conolcere al Ré Francefco, da Giouàar
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rttochè troppo haueuano speso in certe fette , e conulti(per essere mangiati
gameti dice vitti) fece ordinare il conuitosuoin quella maniera. All'Aia, doue
craao soliti radunarli $ surono primieramentefuori della porta nella facciata , di-
pinte alcune figure di quelle , che ordinariamentesi fanno nelle facciate , e ntf
portici degli Spedali, cioè lo Spedalingo, che in arti tutti pieni di carità , inùita,
socene ipocrite peregrini. La quale Pittura (copertati la sera nella fella al
ardii cominciarono a comparire gli huomini della Compagnia. I qualibussan- y^G^^#^
do,poi che all' entrare erano dallo Spèdalingostati riceuuti ,perueniuano a vna ^, Jifa*°
gara llanza acconcia a vso<di Spedale con le sue letti dagli Iati,& altre eccedimi- ^^$,&k
guattii nel mezo della quale dintorno a vn gran fuoco erano vediti a vso di pol-
manieri,surfanti, e poueracci, il Bientina , Battista dell'Ottonaio , il Baslacchi, il
Baia, & altri cosi fatti huomini piacevoli, i quali fingendo di non esserveduti da
coloro, che di mano in mano entrauano , e faceuano cerchio , e discorrendo lo^
pragli huomini della Compagnia , e sopra soro Bessisdirenano le pityadre cose
del mondodi coloro, che haueuano gettato via il loro , espeso in cene ,& info
ste troppo più, che non conuiene . ìl quale diseorso finito , poi cheli videro^
fa giunti tutti quelli, che vi haueuono a essere, venne Santo Andrea loro auuo-
lato , il quale cattandogli dello Spedale , gli condusse in vn'altra stanza magniti-
sornente apparecchiata , doue medi a tauola ,cenatonoallegramente ,e dopo il
Santoccm^ndò loro piaceuojmente , che per non soprabondare in spese Super-
ssue ,&hauerea Bare lontanò da gli Spedali,sicontentassero d'vnafesta Fanno, si^ffism
principale, e Solenne, e si partì,&essì 1'ubbidirono, facendo per ilpatio di molti& strfe &
anni, ogni anno vnabellissima cena, e Comedia,onde recitarono in diuerfitem-^e^ ce#e%
pi, come si disse nella vita d'Aristotile da Sangallo,la Calandra di Messer Bernar- douefi r^a^.
do Cardinale di Bibbiena, i Supponiti, e la Cassaria delRAriosto, e laClizi%<_, ronoWlifa#
Mandragola del Machiavello,con altremolte. Francesco , e Domenico Rucel-'"*"™"
hi nella sesche toccò a sar loro quando furono Signori, fecero vira volta 1'Ar-
pie di Fineo , e l’altra dopo vna disputa di Filosofi sopra la^ Trinità , fecero mo-
Arare da Santo Andrea vn Cielo aperto con tutti i chori degli Angelùchefù co<>
sa veramenteratissima,e Giovanni Caddi con l'aiuto dì Iacopo Sansouino,d'An-
dica del Sarto, e di Giouanfrancesco Rustici, rappresentò vn Tantalo nell'infer-
no , che diede mangiare a tutti gli huomini della Compagnia , veliti in habiti di
duierfi Dij , con tutto il rimanente della savola , econ molte capricciose inoca-
tioni di giardini, parad&fuechi lavorati , & altre cose ,che troppo, raccontan-
dole, farebbono lunga la nostra Boria. Fù anche bell ssima inuentione quella di
Luigi Martelli , quando essendo Signor della Compagnia , le diede cena in casm
di Giuliano Scali alla porta Pinti , perctoche rappresentò Marte per la crudeltà,
«u"odisangue imbrattato in vna Stanza piena di membra humanè languitole,
'8 Waltra stanza mostrò Marte, e Venere nudi in va lettóre poco appreffo Vuso -
Gito, che battendogli coperti sotto la rete,chiama tutti gli Dg a vedere Boltrag^
g°sittogli da Matte, e dalla tristamoglie . Ma ctempo hoggimai dopo que-
% che parrà forsè ad alcuno troppo lunga digressione , che non del tutto a me
paté fuor di proposito , per mólte cagioni siata raccontata , che io torni alla vita
del Rustico. Giòuansrancefco adunque , non molto fohsfaccndogli dopo su
pedata de?MediCi l'anno 1528. il viuere di Firenze, lanciato drogai tua cosa cu-
d&Nico;ò B&x,c©n Lorenzo Naldinicogno minato Guazzetto trio giovane,le
n'andò in Francia, doueossendo fatto conolcere al Ré Francefco, da Giouàar
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