VITA DI FRANCESCO SALVIATE „
gccommodaua continuamente di nascoso de i disegni del suo Maessro aTran- Fr^fofr
cefco,che non haueua maggior desrderio, che d'hauerne , e studiargli come fa- frego al Bessi*
certa giorno ,e notte . Dopo emendo dal Magnifico Hippolito acconcio Gior- divelli colme«
gio con Baccio Bandinelli , che hebbe caro hauere quel putto appreso di se ,& ^d^ vWfe
^legnargli, fece tanto, che vi tirò anco Francesco, con molta vtilità dell' vno, e
dell'altro , percioche impararono , e fecero dando insieme più frutto in vn me-
se,che non haueuano fatto disegnando da loro in due anni , si come anco fece
vn'altro giouinetro, che Umilmente staua allora col Bandinello, chiamato Nan«
moccio dalla coda San Giorgio , del quale si parlò poco fà, Essendo poi l'anno
15x7. cacciati i Medici di Firenze, nel combatterli il palazzo della Signoria,fù:
gettata d'alro vna puriza, per dare addosso a coloro, che combattevano la porta;
ma quella come volle la sorte , percosse vn braccio del Dauid di marmo del AQm$?&
Suonatoti ,che è sopra la ringhiera a canto alla porta , e lo ruppe in tre pezzi trepida fats
perche essendo dati i detti pezzi per terra tre giorni , lenza esser da ninno flati ^ Francefa
raccolti, andò Francesco a trottare al ponte vecchio Giorgio , e dettogli l'ànimo ' "' VAfot
silo, cosi fanciulli, come eranomandarono in piazza, e di mezozi Soldati della "'" '""^~
guardia , senza pensare a pericolo niuno , tollono i pezzi di quel braccio, e nel "'"''
chiassodi Messer Biuigliano gli portarono in casa di Michelagnolo, padre di
Francesco . Donde hauutigli poi il Duca Cosimo gli fece col tempo rimettere
al loro luogo con perni di rame. Standoli dopo i Medici fuori, e con essi il det-
to Cardinale di Cortona , Antonio Vasari ricondusse il figliuolo in Arezzo con
non poco dispiacere di lui , e di Francesco , che s'amauano come fratelli , mau
non flettono molto l'vno dall' altro separati percioche essendo per la pefte , che
venne l'Agosto seguente , morto à Giorgio il padre , & i migliori di casa sua, fu
tanto con lettere Limolato da Francesco,il quale fu per morirli anch'egli di pe-
ste, che tornò a Firenze,dove con incredibile Audio,per ispatio di due anni cac-
ciati dal bisogno , e dal desiderio d'imparare , fecero acquilo marauiglioso, ri-
parandoti insieme col detto Nannoccio da San Giorgio tutti e tre in bottega di
Rafaello del Brescia Pittore. Appresso al quale fece Francesco molti quadretti
come quegli, che haueua più bisogno, per procacciarli da poter viuere , venuto
l'anno ip9. non parendo a Francesco, che lo dare in bottega del Brescia faces-
se molto per lui, andò egli, e Nannoccio a dare con Andrea del Sarto, e vi flet-
tono quanto durò 1'attedio , ma con tanto incommodo , che si pentirono non^
hauer seguitato Giorgio , il quale con Marino orefice si flette quell'anno in Fi-
sa, attendendo per trattenere quattromesi all'orefice - Essendo poi andato il
Vasari a Bologna, quando vi fù da Clemente Sèttimoincoronato Carlo Quinto
Imperadore, Francesco, che era rimalo in Firenze, fece in vna tavoletta vn vo-
tod'vn Soldato,che per l'assedio fù assaltato nel letto da certi Soldati per amaz^
zarlo, e ancora , che fussi cosa bassa , lo studio , e lo condusse perfettamente , il
qual voto capitò nelle mani a Giorgio Vasari non è molti anni , che lo donò al
Reuerendo Don Vincenzo Borghini Spedàlingo de gli Innocenti , che lo tierD
caro. Fece a l Monaci neri di Badia tre picciole Borie in vn Tabernacolo del
Sagramento stato fatto dal Tasso intagliatore a vso d'arco trionfale, in vna delle tyw, &
quali è il sacrificio d'Àbramo , nella seconda la Manna , e nella terza gli Hebrei, ,re/tgì ciò da.
che nel partire d'Egitto mangiano l'Agnel pasquale , la quale opera fù sifatta, mss' fa' "è
che diede saggio della riuscita , che hà poi fatto. Dopo fece a Francesco Serti- ^'mh
ni che lo mandò in Francia , in vn quadro vna Dalida , che tagliava i capellio
Busone,emei lontano quando egli abbracciando le colonne ùel Tempio , leu
gccommodaua continuamente di nascoso de i disegni del suo Maessro aTran- Fr^fofr
cefco,che non haueua maggior desrderio, che d'hauerne , e studiargli come fa- frego al Bessi*
certa giorno ,e notte . Dopo emendo dal Magnifico Hippolito acconcio Gior- divelli colme«
gio con Baccio Bandinelli , che hebbe caro hauere quel putto appreso di se ,& ^d^ vWfe
^legnargli, fece tanto, che vi tirò anco Francesco, con molta vtilità dell' vno, e
dell'altro , percioche impararono , e fecero dando insieme più frutto in vn me-
se,che non haueuano fatto disegnando da loro in due anni , si come anco fece
vn'altro giouinetro, che Umilmente staua allora col Bandinello, chiamato Nan«
moccio dalla coda San Giorgio , del quale si parlò poco fà, Essendo poi l'anno
15x7. cacciati i Medici di Firenze, nel combatterli il palazzo della Signoria,fù:
gettata d'alro vna puriza, per dare addosso a coloro, che combattevano la porta;
ma quella come volle la sorte , percosse vn braccio del Dauid di marmo del AQm$?&
Suonatoti ,che è sopra la ringhiera a canto alla porta , e lo ruppe in tre pezzi trepida fats
perche essendo dati i detti pezzi per terra tre giorni , lenza esser da ninno flati ^ Francefa
raccolti, andò Francesco a trottare al ponte vecchio Giorgio , e dettogli l'ànimo ' "' VAfot
silo, cosi fanciulli, come eranomandarono in piazza, e di mezozi Soldati della "'" '""^~
guardia , senza pensare a pericolo niuno , tollono i pezzi di quel braccio, e nel "'"''
chiassodi Messer Biuigliano gli portarono in casa di Michelagnolo, padre di
Francesco . Donde hauutigli poi il Duca Cosimo gli fece col tempo rimettere
al loro luogo con perni di rame. Standoli dopo i Medici fuori, e con essi il det-
to Cardinale di Cortona , Antonio Vasari ricondusse il figliuolo in Arezzo con
non poco dispiacere di lui , e di Francesco , che s'amauano come fratelli , mau
non flettono molto l'vno dall' altro separati percioche essendo per la pefte , che
venne l'Agosto seguente , morto à Giorgio il padre , & i migliori di casa sua, fu
tanto con lettere Limolato da Francesco,il quale fu per morirli anch'egli di pe-
ste, che tornò a Firenze,dove con incredibile Audio,per ispatio di due anni cac-
ciati dal bisogno , e dal desiderio d'imparare , fecero acquilo marauiglioso, ri-
parandoti insieme col detto Nannoccio da San Giorgio tutti e tre in bottega di
Rafaello del Brescia Pittore. Appresso al quale fece Francesco molti quadretti
come quegli, che haueua più bisogno, per procacciarli da poter viuere , venuto
l'anno ip9. non parendo a Francesco, che lo dare in bottega del Brescia faces-
se molto per lui, andò egli, e Nannoccio a dare con Andrea del Sarto, e vi flet-
tono quanto durò 1'attedio , ma con tanto incommodo , che si pentirono non^
hauer seguitato Giorgio , il quale con Marino orefice si flette quell'anno in Fi-
sa, attendendo per trattenere quattromesi all'orefice - Essendo poi andato il
Vasari a Bologna, quando vi fù da Clemente Sèttimoincoronato Carlo Quinto
Imperadore, Francesco, che era rimalo in Firenze, fece in vna tavoletta vn vo-
tod'vn Soldato,che per l'assedio fù assaltato nel letto da certi Soldati per amaz^
zarlo, e ancora , che fussi cosa bassa , lo studio , e lo condusse perfettamente , il
qual voto capitò nelle mani a Giorgio Vasari non è molti anni , che lo donò al
Reuerendo Don Vincenzo Borghini Spedàlingo de gli Innocenti , che lo tierD
caro. Fece a l Monaci neri di Badia tre picciole Borie in vn Tabernacolo del
Sagramento stato fatto dal Tasso intagliatore a vso d'arco trionfale, in vna delle tyw, &
quali è il sacrificio d'Àbramo , nella seconda la Manna , e nella terza gli Hebrei, ,re/tgì ciò da.
che nel partire d'Egitto mangiano l'Agnel pasquale , la quale opera fù sifatta, mss' fa' "è
che diede saggio della riuscita , che hà poi fatto. Dopo fece a Francesco Serti- ^'mh
ni che lo mandò in Francia , in vn quadro vna Dalida , che tagliava i capellio
Busone,emei lontano quando egli abbracciando le colonne ùel Tempio , leu