VITA DI FRANCESCO SALVIATI. h
'da Lodi ,che già era slato col Cardinale di Cortona, come si dille di sopra , & il
quale allora feruiua Medici. A costui fattoli incontra Giorgio gli disse ,che ha- Vmfori rare
gena vna lettera del Comminano d'Arezzo, la quale andana al Cardinale, cr uwn erg
che lo pregaua volesse dargliela. La quale cola mentre prometteua Messer al c^diso
Marco di far rottamente , ecco che appunto arriua quivi il Cardinale . Perche ^M^^
fattosegli Giorgio incontra , e presentatala lettera , con bocciargli le mani , fù
ricevuto lietamente , e poco appretto commesso a Giacomone da Bibbiena_„
Maestro di casa ,che l'accommodasse di danze , e gli desse luogo alla tavola de
Paggi. Panie cosa strana a Francesco , che Giorgio non gli hauesse conferita la
cola; tuttavia pensò, che l'hauesse satto a buon fine, e per lo migliore.
Hauendodunque Giacomone sòpradetto dato alcune stanze a Giorgio die*
tro a Santo Spirito, e vicine a Francesco, attesero tutta quella vernata ambidue
di compagnia, con molto profitto alle cose dell'arte, non lasciando, ne in Palaz-
zo, ne in altra parte di Roma, cosa alcuna notabile , la quale non disegnassono*
E perche quando il Papa era in Palazzo non potevano così dare a dileguarci
febito, che Sua Santità cavalcava, come spesso faceva, alla Magliana , entrava-
no ,per mezo d'amici in dette danze a dileguare , e vi stauano dalla mattino
alla sera senza mangiare altro , che vn poco di pane, e quali assiderandosi di
sreddo.
Essendo poi dal Cardinale Saluiati ordinato a Francesco, che dipignesse O,
srelco nella Caperla del suo Palazzo , dove ogni mattina vdiua Messa , alcune cedila di.
storie della vita di San Giovanni Battista, si diede Francesco a studiare ignudi di ,;„„ ren mb
naturale, e Giorgo concilo lui, in vna stufa quivi vicina. E dopo feciono in^ ^fa^,
camposanto alcune notomie.
Venuta poi la Primavera , essendo il Cardinale Hippolito mandato dal Papa
in Vngheria, ordinò ,cheetto Giorgio fusse mandato a Firenze , e che quivi la-
uorasle alcuni quadri, e ritratti, che haueua da mandare a Roma.
Mail Luglio vegnente frà perle fatiche del verno palato, & il caldo della_^
stare , amaiatosi Giorgio , incede fu portato in Arezzo , con molto dispiacere di
Francesco, il quale infermò anch'egli, e fù per morire.
Pure guarito Francesco,gli fù per mezo d'Antonio l'Abbaco , Maedro di le-
gname, dato a fare da Maestro Filippo da Siena , sopra la porta di dietro di San-
ta Maria della Pace, in vna nicchia a fresco, vn Christo, che parla a San Filippo,
& in dueangoli la Vergine, e l'Angelo, che l'annuntia . Le quali Pitture , Pia-
cendo molto a Maestro Filippo , furono cagione ,che facesse fare nel medeumo
luogo in vn quadro grande , che non era dipinto , dell'otto faccie di quel Tem-
pio, vn'Aduntione di Nostra Donna.
Onde considerando Francefco bavere a fare quell'opera , non pure in luogo
publico, ma in luogo,dove erano Pitture d'huomini tarissimi ,di Rafaello da_^
Vrbino, del Rodo, di Baldassarre da Siena, e d'altri, mite ogni studio , e diligen-
zain condurla a olio nel muro. Onde gli riusei bella Pittura, e molto lodata ;e Dipin/e ndU
fra l'altre è tenuta buonissima figura , il ritratto , che vi fece del detto Maestro pA6eco" &"°H
Filippo con le mani giunte , e perche Francesco staua come s'è detto , col Cardi- es
naie Saluiati, & era conosciuto per suo creato , cominciando a edere chiamate, '"•
enon conosciuto per altro , che per Cecchino Saluiati , ha hauuto infino alla '
morte quello cognome- Emendo morto Papa Clemente Settimo, e creato Pao-
lo Terzo, fece dipignere Messer Bindo Altouiti nella sacciata della sua casa ini,
ponte Sant'Agnolo da Francesco l'arme di detto nuovo Pontefice con alcuno.
Voi. 1. L sigure
'da Lodi ,che già era slato col Cardinale di Cortona, come si dille di sopra , & il
quale allora feruiua Medici. A costui fattoli incontra Giorgio gli disse ,che ha- Vmfori rare
gena vna lettera del Comminano d'Arezzo, la quale andana al Cardinale, cr uwn erg
che lo pregaua volesse dargliela. La quale cola mentre prometteua Messer al c^diso
Marco di far rottamente , ecco che appunto arriua quivi il Cardinale . Perche ^M^^
fattosegli Giorgio incontra , e presentatala lettera , con bocciargli le mani , fù
ricevuto lietamente , e poco appretto commesso a Giacomone da Bibbiena_„
Maestro di casa ,che l'accommodasse di danze , e gli desse luogo alla tavola de
Paggi. Panie cosa strana a Francesco , che Giorgio non gli hauesse conferita la
cola; tuttavia pensò, che l'hauesse satto a buon fine, e per lo migliore.
Hauendodunque Giacomone sòpradetto dato alcune stanze a Giorgio die*
tro a Santo Spirito, e vicine a Francesco, attesero tutta quella vernata ambidue
di compagnia, con molto profitto alle cose dell'arte, non lasciando, ne in Palaz-
zo, ne in altra parte di Roma, cosa alcuna notabile , la quale non disegnassono*
E perche quando il Papa era in Palazzo non potevano così dare a dileguarci
febito, che Sua Santità cavalcava, come spesso faceva, alla Magliana , entrava-
no ,per mezo d'amici in dette danze a dileguare , e vi stauano dalla mattino
alla sera senza mangiare altro , che vn poco di pane, e quali assiderandosi di
sreddo.
Essendo poi dal Cardinale Saluiati ordinato a Francesco, che dipignesse O,
srelco nella Caperla del suo Palazzo , dove ogni mattina vdiua Messa , alcune cedila di.
storie della vita di San Giovanni Battista, si diede Francesco a studiare ignudi di ,;„„ ren mb
naturale, e Giorgo concilo lui, in vna stufa quivi vicina. E dopo feciono in^ ^fa^,
camposanto alcune notomie.
Venuta poi la Primavera , essendo il Cardinale Hippolito mandato dal Papa
in Vngheria, ordinò ,cheetto Giorgio fusse mandato a Firenze , e che quivi la-
uorasle alcuni quadri, e ritratti, che haueua da mandare a Roma.
Mail Luglio vegnente frà perle fatiche del verno palato, & il caldo della_^
stare , amaiatosi Giorgio , incede fu portato in Arezzo , con molto dispiacere di
Francesco, il quale infermò anch'egli, e fù per morire.
Pure guarito Francesco,gli fù per mezo d'Antonio l'Abbaco , Maedro di le-
gname, dato a fare da Maestro Filippo da Siena , sopra la porta di dietro di San-
ta Maria della Pace, in vna nicchia a fresco, vn Christo, che parla a San Filippo,
& in dueangoli la Vergine, e l'Angelo, che l'annuntia . Le quali Pitture , Pia-
cendo molto a Maestro Filippo , furono cagione ,che facesse fare nel medeumo
luogo in vn quadro grande , che non era dipinto , dell'otto faccie di quel Tem-
pio, vn'Aduntione di Nostra Donna.
Onde considerando Francefco bavere a fare quell'opera , non pure in luogo
publico, ma in luogo,dove erano Pitture d'huomini tarissimi ,di Rafaello da_^
Vrbino, del Rodo, di Baldassarre da Siena, e d'altri, mite ogni studio , e diligen-
zain condurla a olio nel muro. Onde gli riusei bella Pittura, e molto lodata ;e Dipin/e ndU
fra l'altre è tenuta buonissima figura , il ritratto , che vi fece del detto Maestro pA6eco" &"°H
Filippo con le mani giunte , e perche Francesco staua come s'è detto , col Cardi- es
naie Saluiati, & era conosciuto per suo creato , cominciando a edere chiamate, '"•
enon conosciuto per altro , che per Cecchino Saluiati , ha hauuto infino alla '
morte quello cognome- Emendo morto Papa Clemente Settimo, e creato Pao-
lo Terzo, fece dipignere Messer Bindo Altouiti nella sacciata della sua casa ini,
ponte Sant'Agnolo da Francesco l'arme di detto nuovo Pontefice con alcuno.
Voi. 1. L sigure