„; TERZA PARTE
(accinta di pelle, che si caua vna frezza del turcasso, e con vn cane. Ne'due cari;
ci, diuerso 1'altre due sacciate, Cono due Tempij, vno , che aggiusta i pesi con la
bilance , e l'altro , che tempera , versando l'acqua di due vali , l'vno nell' altro.
Nell'vltima facciata, dirimpetto alla Capella,la quale volta a Tramontana, è da
vn canto a man ritta il Sole , figurato nel modo , che egli.Egiz j il mostra-
Mìfcriosost. no, e dall'altro la Luna nel medesimo modo . Nel mezo è il Fauore tìnto in vn
gura^lfav giouane ignudo in cima della ruota, & in mezo da vn lato , all'inuidia , all' odio,
r^kHmm. & alla maladicenza, e dall'altro a gli honori,al diletto , e a tutte l'altre cose de-
serine da Luciano. Soprale finestre è vn fregio rutto pieno di bellissimi ignu.
di , grandi quanto il vino, & in diuerse forme , & attitudini, con alcune stone
similmente de'fatti di Camillo, e dirimpetto alla Pace , che arde l'arme , è il fife
me Arno , che hauendo vn corno di douitia abboridantissimo , scuopre (alzate
do con vna mano vn panno) vna Firenze , e la grandezza de'suoi Pontefici, e gli
» Heroi di Cala Medici . Vi fece oltre di ciò vn basamento , che gira intorno a
quelle Borie , e nicchie con alcuni termini di femina , che reggono felloni , e
nel mezo sono certi ouati con storie di popoli, che adornano vna Sfinge,& il
fiume Arno. -Mise Francesco in fare quest'cpera tutta quella diligenza , e flu,
dio ,cheè possibile ,ela condusse felicemente ancora , che hauesse molte con-
trarietà , per lanciar nella patria vn'opera degna di se , e di tanto Principe. Era
Francesco di natura malinconico,e le più volte non si curaua quando era a lauo-
rare d'hauere intorno ninno, ma nódimeno quando a principio cominciò quell'
opera, quali sforzando la natura , e facendo il liberale , con molta domeslichez*
za lasciaua, che il Tasso, & altri amici suoi , che gli haueuano fatto qualche ser-
tlirio, stesseno a vederlo lauorare , carezzandoli in rutti i modi , che sapeua.
Quando poi hebbe preso , secondo , che dicono , prattica della Corte , e che gli
parue edere in fauore , tornando alla natura suacolorosa , mordace , non batic#
^ramrìbile ua loro alcun rispetto, Anzi , che era peggio , con parole mordacissime , come
mfore,eb soleua ( il che seruì per vna seusa a'suoiauuersarij ) tassaua, e biasimaua l'opcre
^tor 4$& altrui, e se,ele sue poneua sopra le delle. Ometti modi, dispiacendo ai più, e
facofo medesimamente a certi Artefici, gli acquistarono tanto odio, che il Tasso,e
molti altri ,che d'amici gli erano divenuti contrari) , gli cominciarono a dar che
sare , e che pensare, Percioche, se bene lodauano l'eccellenza , che era in lui
dell' arte , e la facilità , e prestezza , con le quali conduceua l'opere interamen#
te , ebenissimo, non mancava loro dall'altro lato , che biasimare . E perche
se gli hauesseno làsciato pigliar piede , & accommodare le cose sue, non hau#
rebbono poi potuto offenderlo , e nuocergli , cominciarono a buon'hora a dar*
gli che fare, e mostrarlo. Perche rislettiti insieme molti dell'arte , & altri, c
fatta vna setta, cominciarono a seminare fra i maggiori , che l'opera del Salotto
non riuseiua , e che lauorando per prattica , non istudiaua cosa, che facevi»
Nel che il laceravano veramente a torto ; percioche se bene non istentmu
condurre le sue opere , comefaceuano essi, non è però , che egli non issudias-
st , e che le sue cose non hauessero inuentione , e grana infinita , ne che noP
fussero ottimamente messe in opera . Ma non potendo i detti auersarij Opera-
re , con roDere la virtù di lui , voleuano con sì fatte parole , e bissimi sotterrar*
la , ma ha finalmente troppa forza la virtù , & il vero . Da principio si fecO
Francesco beffe di cotali rumori , ma vergendoli poi creseere oltre il conuene-
uole, se ne dolse più volte col Duca . Ma non veggendosi, che quel Signore gli
sacesse in apparenza quelli fauori pche gli harebbe voluto , e parendo , chU
non
(accinta di pelle, che si caua vna frezza del turcasso, e con vn cane. Ne'due cari;
ci, diuerso 1'altre due sacciate, Cono due Tempij, vno , che aggiusta i pesi con la
bilance , e l'altro , che tempera , versando l'acqua di due vali , l'vno nell' altro.
Nell'vltima facciata, dirimpetto alla Capella,la quale volta a Tramontana, è da
vn canto a man ritta il Sole , figurato nel modo , che egli.Egiz j il mostra-
Mìfcriosost. no, e dall'altro la Luna nel medesimo modo . Nel mezo è il Fauore tìnto in vn
gura^lfav giouane ignudo in cima della ruota, & in mezo da vn lato , all'inuidia , all' odio,
r^kHmm. & alla maladicenza, e dall'altro a gli honori,al diletto , e a tutte l'altre cose de-
serine da Luciano. Soprale finestre è vn fregio rutto pieno di bellissimi ignu.
di , grandi quanto il vino, & in diuerse forme , & attitudini, con alcune stone
similmente de'fatti di Camillo, e dirimpetto alla Pace , che arde l'arme , è il fife
me Arno , che hauendo vn corno di douitia abboridantissimo , scuopre (alzate
do con vna mano vn panno) vna Firenze , e la grandezza de'suoi Pontefici, e gli
» Heroi di Cala Medici . Vi fece oltre di ciò vn basamento , che gira intorno a
quelle Borie , e nicchie con alcuni termini di femina , che reggono felloni , e
nel mezo sono certi ouati con storie di popoli, che adornano vna Sfinge,& il
fiume Arno. -Mise Francesco in fare quest'cpera tutta quella diligenza , e flu,
dio ,cheè possibile ,ela condusse felicemente ancora , che hauesse molte con-
trarietà , per lanciar nella patria vn'opera degna di se , e di tanto Principe. Era
Francesco di natura malinconico,e le più volte non si curaua quando era a lauo-
rare d'hauere intorno ninno, ma nódimeno quando a principio cominciò quell'
opera, quali sforzando la natura , e facendo il liberale , con molta domeslichez*
za lasciaua, che il Tasso, & altri amici suoi , che gli haueuano fatto qualche ser-
tlirio, stesseno a vederlo lauorare , carezzandoli in rutti i modi , che sapeua.
Quando poi hebbe preso , secondo , che dicono , prattica della Corte , e che gli
parue edere in fauore , tornando alla natura suacolorosa , mordace , non batic#
^ramrìbile ua loro alcun rispetto, Anzi , che era peggio , con parole mordacissime , come
mfore,eb soleua ( il che seruì per vna seusa a'suoiauuersarij ) tassaua, e biasimaua l'opcre
^tor 4$& altrui, e se,ele sue poneua sopra le delle. Ometti modi, dispiacendo ai più, e
facofo medesimamente a certi Artefici, gli acquistarono tanto odio, che il Tasso,e
molti altri ,che d'amici gli erano divenuti contrari) , gli cominciarono a dar che
sare , e che pensare, Percioche, se bene lodauano l'eccellenza , che era in lui
dell' arte , e la facilità , e prestezza , con le quali conduceua l'opere interamen#
te , ebenissimo, non mancava loro dall'altro lato , che biasimare . E perche
se gli hauesseno làsciato pigliar piede , & accommodare le cose sue, non hau#
rebbono poi potuto offenderlo , e nuocergli , cominciarono a buon'hora a dar*
gli che fare, e mostrarlo. Perche rislettiti insieme molti dell'arte , & altri, c
fatta vna setta, cominciarono a seminare fra i maggiori , che l'opera del Salotto
non riuseiua , e che lauorando per prattica , non istudiaua cosa, che facevi»
Nel che il laceravano veramente a torto ; percioche se bene non istentmu
condurre le sue opere , comefaceuano essi, non è però , che egli non issudias-
st , e che le sue cose non hauessero inuentione , e grana infinita , ne che noP
fussero ottimamente messe in opera . Ma non potendo i detti auersarij Opera-
re , con roDere la virtù di lui , voleuano con sì fatte parole , e bissimi sotterrar*
la , ma ha finalmente troppa forza la virtù , & il vero . Da principio si fecO
Francesco beffe di cotali rumori , ma vergendoli poi creseere oltre il conuene-
uole, se ne dolse più volte col Duca . Ma non veggendosi, che quel Signore gli
sacesse in apparenza quelli fauori pche gli harebbe voluto , e parendo , chU
non