VITA DI MICHELAGNOLO BVONAROTI. iGi
sta volta mala mercantia , per tanto Sig. leuatemi dinanzi , e così in que' giorni
Anton Mini suo creato , che haueua due sarelleda maritarli, gliene chiese , &:
egli gliene donò volentieri,có la maggior parte de disegni,e cartoni fatti da lui,
ch'erano cosa diuina.Così due calle dì modelli con gran numero di cartoni fini-
ti per far Pitture, e parte d'opere fatte, che venutogli fantasia d' andartene in^
Francia gli portò seco, e la Leda la vendè al Rè Francesco per via di mercanti ,
hoggi a Fontanablò , & i cartoni , edissegni andaron male , perche egli si mori
là in poco tempo, e glie ne fù rubbati , doue si priuò quello paese di tante , e sì
vtili fatiche,che fù danno inessimabile. A Firenze è ritornato poi il cartone del-
la Leda , che 1'hà Bernardo Vecchietti, e così quattro pezzi di cartoni della Ca-
pella d'igntidi,e Profeti condotti da Benuenuto Cellini Sculcore,hoggiapressoa
gli heredi di Girolamo degli Albizi- Cóuenne a Michelagnolo andare a Roma
a Papa Clemente ,il quale benché adirato con lui , come amico della virtù , gli
perdonò ogni cola, e gli diede ordine, che tornasse a Firenze,e che la Libreria,e
Sagrestia di S.Lorenzo si finissero del tutto, e per abreuiare tal'opera , vna infi-
nità di (fatue,che ci andarono compartirono in altri maestri.Egli n'allogò due al
Tribolo,vna a Rafaello da monte Lupo, & vna a F.Gio. Agnolo Frate de Serui, Statue afa.
tutti Scultori , e gli diede aiuto in esse , facendo a ciascuno i modelli in bozze 0^e ad altri
di terra , laonde tutti gagliardamente lauorarono, & egli ancora alla Libreria artesici,
ficeua attendere, onde si finì il palco di quella d' intagli in legnami co suoi mo-
delli, iquali furono fatti per le mani del Carota>e del Tasso Fiorentini eccellen-
ti intagliatori , e maestri , & ancora di quadro , e similmente a banchi de i 1 bri
lauorati all' bora da Battista del Cinque, e Ciapino amico suo, buoni maestri in
quella professione. E per daruivltima fine fù condotto in Firenze Giouanni
da Vdine dinino,il quale per lo stucco della tribuna insieme con altri suoi lavo-
ranti , & ancora maestri Fiorentini, vi lauorò , laonde con sollecitudine cerca-
rono di dare sine a tanta impresa. Perche volendo Michelagnolo far porre in
operale statue, in quello tempo al Papa venne in animo di volerlo appresso di
se, hauendo desiderio di fare la facciata della Capella di S sto, doue egli haueua
dipinto la volta a Giulio II. suo nipote, nelle quali facciate voleua Clemente,
che nella principale doue è l'Altare vi si dipignesse il Giudicio vniuersale,acciò- °'
che potessi mostrare in quella storia tutto quello, che 1' arte del dissegno poteua 'gufa, "
fare , e nell' altra dirimpetto sopra la porta principale gli haueua ordinato , che °
vi facessi,quando per la sua superbia Lucifero fù dal Cielo cacciato,e precipitati
insieme nel centro dello Inferno tutti quelli Angeliche peccarono con lui, del-
le quali inuentioni molti anni inanzi s'è trottato , che haueua fatto fchizzi Mi-
chelagnolo, e vari dissegni, vn de quali poi fù pollo in opera nella Chiesa della
Trinità di Roma da vn Pittore Ciciliano ,il quale Bette molti meli con Miche-
lagnolo a seruirlo, e macinar colori ; quell' opera è nella Croce della Chiesa alla
Capella di S. Gregorio dipinta a fieleo, che ancora, che (ia mal o dotta ,6 ve-
de vn certo, che di terribile , e di vario nelle attitudini , e groppi di quelli ignu-
di, che piouono dal Cielo, e de calcati nel centro della terra conuersi in diuer- -
se forme diDiauoli molto spauentate , e bizzarre,& è certo capricciosa finta-
fa. Mentre Michelagnolo daua ordine a far quelli disegni ,e cartoni dello
prima facciata del Giudicio , non restaua giornalmente essere alle mani
con gli agenti del Duca d' Vrbino, da i quali era incaricato hauer riceuuto
-da Giulio Secondo sedici milla seudi per la sepoltura , e non poteua soporta<
re quello carico , e desideraua finirla vn giorno, quantunque e'fussi già vec-
Vol.2. X duo
sta volta mala mercantia , per tanto Sig. leuatemi dinanzi , e così in que' giorni
Anton Mini suo creato , che haueua due sarelleda maritarli, gliene chiese , &:
egli gliene donò volentieri,có la maggior parte de disegni,e cartoni fatti da lui,
ch'erano cosa diuina.Così due calle dì modelli con gran numero di cartoni fini-
ti per far Pitture, e parte d'opere fatte, che venutogli fantasia d' andartene in^
Francia gli portò seco, e la Leda la vendè al Rè Francesco per via di mercanti ,
hoggi a Fontanablò , & i cartoni , edissegni andaron male , perche egli si mori
là in poco tempo, e glie ne fù rubbati , doue si priuò quello paese di tante , e sì
vtili fatiche,che fù danno inessimabile. A Firenze è ritornato poi il cartone del-
la Leda , che 1'hà Bernardo Vecchietti, e così quattro pezzi di cartoni della Ca-
pella d'igntidi,e Profeti condotti da Benuenuto Cellini Sculcore,hoggiapressoa
gli heredi di Girolamo degli Albizi- Cóuenne a Michelagnolo andare a Roma
a Papa Clemente ,il quale benché adirato con lui , come amico della virtù , gli
perdonò ogni cola, e gli diede ordine, che tornasse a Firenze,e che la Libreria,e
Sagrestia di S.Lorenzo si finissero del tutto, e per abreuiare tal'opera , vna infi-
nità di (fatue,che ci andarono compartirono in altri maestri.Egli n'allogò due al
Tribolo,vna a Rafaello da monte Lupo, & vna a F.Gio. Agnolo Frate de Serui, Statue afa.
tutti Scultori , e gli diede aiuto in esse , facendo a ciascuno i modelli in bozze 0^e ad altri
di terra , laonde tutti gagliardamente lauorarono, & egli ancora alla Libreria artesici,
ficeua attendere, onde si finì il palco di quella d' intagli in legnami co suoi mo-
delli, iquali furono fatti per le mani del Carota>e del Tasso Fiorentini eccellen-
ti intagliatori , e maestri , & ancora di quadro , e similmente a banchi de i 1 bri
lauorati all' bora da Battista del Cinque, e Ciapino amico suo, buoni maestri in
quella professione. E per daruivltima fine fù condotto in Firenze Giouanni
da Vdine dinino,il quale per lo stucco della tribuna insieme con altri suoi lavo-
ranti , & ancora maestri Fiorentini, vi lauorò , laonde con sollecitudine cerca-
rono di dare sine a tanta impresa. Perche volendo Michelagnolo far porre in
operale statue, in quello tempo al Papa venne in animo di volerlo appresso di
se, hauendo desiderio di fare la facciata della Capella di S sto, doue egli haueua
dipinto la volta a Giulio II. suo nipote, nelle quali facciate voleua Clemente,
che nella principale doue è l'Altare vi si dipignesse il Giudicio vniuersale,acciò- °'
che potessi mostrare in quella storia tutto quello, che 1' arte del dissegno poteua 'gufa, "
fare , e nell' altra dirimpetto sopra la porta principale gli haueua ordinato , che °
vi facessi,quando per la sua superbia Lucifero fù dal Cielo cacciato,e precipitati
insieme nel centro dello Inferno tutti quelli Angeliche peccarono con lui, del-
le quali inuentioni molti anni inanzi s'è trottato , che haueua fatto fchizzi Mi-
chelagnolo, e vari dissegni, vn de quali poi fù pollo in opera nella Chiesa della
Trinità di Roma da vn Pittore Ciciliano ,il quale Bette molti meli con Miche-
lagnolo a seruirlo, e macinar colori ; quell' opera è nella Croce della Chiesa alla
Capella di S. Gregorio dipinta a fieleo, che ancora, che (ia mal o dotta ,6 ve-
de vn certo, che di terribile , e di vario nelle attitudini , e groppi di quelli ignu-
di, che piouono dal Cielo, e de calcati nel centro della terra conuersi in diuer- -
se forme diDiauoli molto spauentate , e bizzarre,& è certo capricciosa finta-
fa. Mentre Michelagnolo daua ordine a far quelli disegni ,e cartoni dello
prima facciata del Giudicio , non restaua giornalmente essere alle mani
con gli agenti del Duca d' Vrbino, da i quali era incaricato hauer riceuuto
-da Giulio Secondo sedici milla seudi per la sepoltura , e non poteua soporta<
re quello carico , e desideraua finirla vn giorno, quantunque e'fussi già vec-
Vol.2. X duo