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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Bearb.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0026
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8 RAGIONAMENTI
G. La Clemenza, che è la quarta, è attribuita alla detta prima Intelligenza ;
la quale apparisce maggiore, quanto più si estende in unir tutte le cose
create, e però l'ho figurata ignuda, e più bella che ho possuto, spremen.
do a se della le poppe, e schizzando latte per nutrimento di tutte le co-
se animate.
P. Oh quanto mi piace quefla storia ; dite sù.
G. Pervadendomi, che la quinta ha la Grazia , la quale è infusa in tutte
le cofe, però ho fatto quella donna, che ha quel vaso grande, che lo ro.
vescia in giù, pieno di gioje, denari, vati d'oro, e d'argento, collane, e
gran dezze temporali, come Corone da Imperadori, e Re, da Principi, da
Duchi, Potestadi, Capitani, Generali, e scettri, e altre dignità.
P. Ditemi, mi par vedere il Tolone dell' Imperadore; e quei fiori che signifi.
cano ?
G. Per le virtù , le quali sempre odorarono, e sempre parson belle. Il Toso-
ne di Carlo Quinto s'è fatto, perchè, oltre a tante dignità, che da que-
sta Grazia di Dio son venute in Casa Medici, che l'anno illustrata, per
li Generalati delli cferciti, per le Corone Ducali, per Cappelli di Cardi,
pali, e per le Corone Reali, e i Regni Pontificali, mostra, che anche il
Duca noflro Sua Maestà l'ha ornato meritamente di quello Segno per la
sua fedeltà d'animo, e di forze grandi. Vede V. E. quella femmina, che
si leva dalia faccia quel velo, e che è ornata più di tutte, e hà intorno
al capo tanti raggi Solari?
P. Veggo.
G. Quella è l'ornamento del Cielo.
P. E quella femmina, che vola in aria mezzo ignuda, che ha in mano quel-
le Corone di lauro, e quelle palme, per chi l'avete fatta?
G. Per la settima Potenza, che è il Trionfo, che arei potuto far carri trion-
fali, ma il poco spazio non me l'ha concesso, e però hò fatto quella figu-
ra loia Seguita l'ottava, che è la confinone della lode, che sono quelle
figure ginocchioni, che alzano le mani verso la corona, e mostrano con fe-
de confessare riverentemente la lode sua
P. Certamente che quello è uno intessuto molto bello, e molto bene imma-
ginato.
G. Quella Pietra lunga, sù la quale posano tutte le figure già dette, è finta
per il Firmamento, che più apertamente non l'arei saputa figurare, che
è la nona Potenza del Cielo.
P. Sta bene; ma ditemi un poco, che lignifica quello Appamondo così gran-
de nel mezzo della storia, con le sfere del Cielo, e col Zodiaco con i
dodici segni in mezzo, posato anch'egli in sù la pietra, o firmamento
ch'io ve l'abbia sentito chiamare, e che hà sopra quello seettro?
G. Quello è fatto per il Regno, che è la decima e ultima Potenza, e lo
seettro è del comandare a tutti i Viventi; e quello è quanto alla storia del
quadro di mezzo.
P. Quella invenzione mi piace certamente; ma ditemi, io veggo dentro a
quella sfera grande la palla, che è messa per la Terra, e Saturno, che
con quella mano, che abbassa, e che tiene la Falce, tocca nel Zodiaco
il sogno del Capricorno, che lignifica?
 
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