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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Bearb.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0081
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DEL VASARI. 6%
giuolo, il Trebbio, e la Libreria di San Giorgio di Venezia, la quale fe
fare Cosimo, quando egli era a confino.
P. Belle memorie tutte; ma ditemi di quelle due femmine il loro lignisicato ,,
che mettono in mezzo quella storia, in quelli due angoli; che è quella ,
che ha in mano quello libro serrato, e nell'altra que'due pungoli, e il
mondo appresso, con quelle cofe di orefice lavorate sottilissimamente per
il dosso?
G. Quella è la Diligenza, che usò fempre Cosimo negli edilizi per onor db
Dio, avendo i due pungoli in mano, uno per l'onore, l'altro per la e<
ternità ; e il libro sono le storie, nelle quali gli scrittori l'anno fatto vi#
vere nelle memorie delle genti; l'altra è la Religione cristiana, che egli
amò tanto, e tanto onorò.
P. Perchè la fate voi ammantata, e grave, e sotto i piedi quel fascio di
palme, e in una mano l'ombrella con le chiavi, e nell'altra il libro co'
sette segnacoli, e da un lato le cose del testamento vecchio (che veggo nel#
l'altare abbruciare la vittima) di qua il regno Papale, e sopra Io Spirita
Santo? diffinitemi quella fantasia.
G. Eccomi, si è fatta la Religione ammantata per la venerazione, che an-
no le genti, avendo a rappresentarci gli ordini della Chiesa ne'sette sagra-
menti, i quali sono in que'vasi, che le sono attorno; il fascio delle palme
sotto i piedi son figura del fondamento di essa Chiesa fondata da Cristo,
e irrigata col (angue de' Martiri; 1' ombrella con le due chiavi è messa per
l'autorità del Papa già aperta da Cristo, senza la quale il libro de'&tte
segnacoli non si può aprire, per averla lassata Cristo al suo Vicario in
terra, acciò ne ria dispensatore, avendoci perciò fatto il regno Papale; e
quel vaso, nel quale sono le rose, e le spine, mostra essere il libero ar-
bitrio, che chi 1'esercita non può aprire, e serrare il libro con la chiave
senza la illuminazione dello Spirito Santo, il quale ella ha di sopra.
1>. Lo altare che abbrucia la vittima?
G. E' figura di coloro, che si trasformano in Cristo benedetto, facendo sa-
crifizio del cor loro, ardendo sempre in su l'altare delle buone opere, co-
me fece Cosimo, il quale non mancò avere tutte quelle parti nella Re-
ligione .
P. Piacenti assai; nè si poteva intendere, se voi non 1'avestc dichiarata. Ma
vegniamo a quest'altra storia, dove io veggo un gran numero di persone
naturali intorno a Cosimo, che siede loro in mezzo: chi sono coloro , che
gli presentano libri, e quelli altri, che gli presentano flatue, pitture, e
medaglie?
G. Quel ritto vestito di paonazzo, magro, e grinze, che ha quel libro in
mano, è Marsilio Ticino grandissimo, e ottimo Filosofo, che presenta a
Cosimo 1' opere sue ; e dietro gli è 1? Argiropolo di nazion greca, lettera-
tissimo di que'tempi; che fu mezzo Cosimo, che la gioventù Fiorentina
imparale la lingua greca, in que'tempi poco nota; e quegli in proffilo al-
lato al Ficino è Mesfer Paolo dal Pozzo Toscanelli grandissimo Geometra.
P. Uomini tutti grandi, e onorati; ma ditemi, mi par riconoscerci Dona-
tello col medesimo cappuccio, e Filippo Brunelleschi; ma io non conosce
 
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