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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Bearb.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0126
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xo8 , RAGIONAMENTI
samento all'entrata di questa scala, che sale alle stanze di sopra, quella
anticaglia di bronzo, che, secondo intendo da quelli Letterati, è cosa mol-
to rara. Ditemi, Giorgio, avete voi certezza, che ella sia la chimera di
Bellorofonte, come costoro dicono?
G. Signor sì, perchè ce n'è il riscontro delle medaglie, che ha il Duca mio
Signore, che vennono da Roma con la tetta di capra appiccata in sul
collo di quello leone, il quale, come vede V. E., ha anche il ventre di
serpente; e abbiamo ritrovato la coda, che era rotta fra que' fragmenti di
bronzo con tante figurine di metallo, che V. E. ha vedute tutte; e le fe-
rite, che ella ha addosso, lo dimostrano, e ancora il dolore, che si cono-
sce nella prontezza della teda di quello animale; e a me pare, che quello
maestro l'abbia bene espresso.
P. Credete voi, che ha maniera etrusca, come si dice?
G. Certissimo, e quello non lo dico perchè sia ritrovata in Arezzo mia pa-
tria, o per dargli lode maggiore, ma per il vero , e perchè sono slato
sempre di questa fantasia, che l'arte della (cultura cominciale in que' tem.
pi a fiorire in Toscana; c mi pare, che lo dimostri, perchè i capelli, che
sono la più difficil cosa, che faccia la (cultura, sono ne' Greci cspressi me-
glio, ancorché i Latini gli facessono poi perfettamente a Roma; e in que-
llo animale, che è pur grande, e nelli suoi, che egli ha accanto al col-
lo, sono piu goffi che non gli facevano i Greci, come quelli, che avendo
cominciato poco innanzi l'arte, non avevano ancora trovato il vero modo;
e lo dimostra in quelle lettere etrusche, che ella ha nella zampa ritta, che
non si sa quello, si voglion dire; e mi parve bene metterla qui, non per
fare quello favore a gli Aretini , ma perchè siccome Bellorofonte domò
quella montagna piena di serpenti, e ammazzò i leoni, che fa il compo-
sio di questa chimera, così Leon decimo con la sua liberalità, e virtù vin-
se tutti gli uomini; la quale, mancando lui, ha voluto il fato, che si sia
trovata nel tempo del Duca Cosimo, il quale è oggi domatore di tutte le
chimere; e perchè gia siamo alla fine delle storie di Papa Leone, quan-
do vi piaccia, potremo avviarci in questa stanza che segue, dove son par-
te de' fatti di Papa Clemente settimo suo cugino.
P. Volentieri, che mi diletta il vedere, e il ragionare infinitamente; ora an.
diamo.


GIOR
 
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