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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Oth.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0141
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DEL CASARI. 123
P. Altra volta mi era flato tutto quello fatto racconto: ma non mi tornava
ora così in un tratto a memoria; e certo non si poteva esprimer meglio. Il
ritratto del Cardinale Giulio de' Medici, e del Signor Prospero Colonna in
su la riva che lignificano?
G. Quelli stanno con molti altri Capitani, e Signori a veder passare il Si-
gnor Giovanni così grosso fiume, e come vede V. E. da basso sono quelli
due vecchi ignudi, che versano acqua: uno figurato per il Pò, e l'altro per
l'Adda, mostrando timore, vedendo il valore di quello esercito, che lo pas-
sa lenza nessun sospetto.
P. Considerò, che ogni cosa è ottimamente espressa: ma ditemi, che lignifica-
no quelle quattro figure, che avete dipinto ne' cantoni, che riguardano
questo tondo, e che avete voi voluto lignificare?
G. In quel primo canto ci ho fatto ( come vede V. E. ) un Marte armato,
nel secondo una Bellona, nel terzo una Vittoria, che ha in mano un tro-
feo, e nell'ultimo una Fama, che suona una tromba , le quali tutte virtù
a questo Signore non mancorno mai.
P. Voi le avete applicate molto bene: ma ditemi, che lignifica quella breve
Boria messa in questo quadro con tanti cavalli?
G. Quando il Signor Giovanni a mal grado de' nimici difese il ponte Rozzo
posto fra il Tesino, e Biograsia; e quella figura sì grande di quel vecchio
ignudo è fatta per il Tesino.
P. Io me ne sodisfò; vorrei ora sapere la cagione, perchè avete lasciato in
quelli canti quelli angoli, e ancora che mi dichiaraste le virtù, che ci avete
dipinte, e particolarmente quelle, che mettono in mezzo il quadro, del
quale abbiamo ragionato adesso.
G. Ho lasciato quelli angoli, perchè mi pareva rendessero piu bella quella
volta; oltre che mi riquadrano quelli quadri grandi, e le virtù, che ci
ho figurate son quelle; quel giovane, ehe così animosamente assalta quel
leone, l'ho fatto per l'animosità, la qual si dimostrò grandissima in que-
fto Signore.
P. Bene: ma in quest'altro angolo, mi ci pare Ercole, che scoppia Antèo;
non fu anch'egli animoso.?
G. Signor sì; ma l'intenzione mia è Hata figurarlo per la forza; or venia-
mo alla seconda Boria del riscatto di San Secondo fatto da! Signor Giovan-
ni, nella qual impresa si fece una grandissima zuffa, come V. E. vede,
mezza dentro, e mezza fuori della Terra, la quale apportò grandissimo
danno ahi nimici.
P. De' fatti egregj di questo Signore ho inteso ragionare molte volte; solo mi
balla una breve ricordanza: nell'angolo, che mette in mezzo quadro, ci a-
vete fatto un'altro Ercole, che ammazza l'Idra; ditemi, che vuole li-
gnificare?
G. L' ho finto per 1' Audacia, la quale fu cagione delle vittorie di così vaio-
roso Signore: e nell' angolo qua a rincontro ci ho fatto 1' Onore, vestito
all'antica Romana , con una verga in mano.
P. L' avete molto bene descritto; e certo che il Signor Giovanni in tutte le
lue azioni fu oltramodo valoroso: ma venite qua alla terza Boria, dove il
Signor Giovanni è circondato da tanti cavalli; che fazione fu quella?
 
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