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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Oth.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0162
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144 RAGIONAMENTI
P. Quella veramente è una Boria bella, e 1' avete espressa con molta leg.
giadria, e ci ho in quefto quadro grandissima satisfazione , e avete ogni
cosa disposto con tanta invenzione, che non me ne pollo saziare: ma pas-
siamo all'altro, che è limile a questo che abbiamo veduto, e che è allato al
tondo di mezzo, nel quale mi par vedere un Papa sopra una nave, che
dia benedizione.
G. E' quando da' Romani fu cacciato Eugenio quarto di Roma, e si condu-
ce a Livorno con le galee de' Fiorentini, dai quali è ricevuto molto gra.
tamente; e fingo appunto, ch' egli sbarchi con tutte le sue genti; e vi
sono gli Ambaseiadori de' Fiorentini, i quali* ho vediti all' antica; e per
esprimere tacitamente quel tempo, il Pontefice dà loro la benedizione.
P. Ógni cosa veggo benissimo; riconosco Livorno con il porto ritratto al
naturale, e veggo Papa Eugenio, e così molti Cardinali: ma a che effet-
to fate voi quel vecchione con quel tridente in mano , che cava fuori il
capo, e il braccio dall'onde marine?
G. Per Nettunno, Signore, il quale uscendo del mare mostra averlo condot-
to sano, e salvo; e le parole, che sotto questo quadro si leggono, sono:
EUGENIO IIIL PON. MAX. URBE SEDEQ PULSO PERFUGIUM
EST PARATUM. °
P. Abbiamo fino qui veduti sei quadri del mezzo, che contengono la nobil-
tà, e 1' antichità della Città; che abbiamo noi ora da vedere? volete voi
forsè finire questo del mezzo.?
G. Signor nò, questo del mezzo ha da esfer I' ultimo, per esser la chiave, e
conclusone di quanto è in questo palco , e in quefte facciate, e in tutta
quella sala.
P. Or seguitate a vostra posta, e cominciate pure da qual parte vi piace, che
io darò a udire, e insiememente vedere, quanto avete fatto, perchè mi
compiaccio tanto di queste invenzioni, che non mi Braccherei mai.
G. In quelli sette quadri adunque verso le scale ci ho messo il principio, il
mezzo, e il fine della guerra di Pila fatta dal Governo popolare in ispa-
zio di quattordici anni , così come ho fatto quaggiù in queste tre Borie
grandi nelle facciate. In quelli altri a dirimpetto, volti verso il Borgo de'
Greci , ci è tutta la guerra di Siena fatta dal Duca Cosimo in ispazio di
quattordici meli ; e per esser stata cosa piu antica quella di Pisa, piacendo
a V. E., comincierò di quivi, e seguiterò il medesimo ordine, ch' io ho
tenuto nella dichiarazione de' quadri di mezzo.
P. Io lascerò fare a voi, perchè essendo opera fabbricata, e ordinata da voi,
sapete meglio di me l'ordine, che avete tenuto; però cominciate da qual
parte vi piace , che io mi sono preparato per ascoltarvi.
G. In questo ottangolo, qua verso il sale, ci ho ritratta la sala del coniglio,
nella quale i Cittadini di que' tempi deliberorno, e dettono principio alla
guetra di Pisa, dove ho rappresentato, come 1' É. V. vede, la Signoria a
sedere con gli abiti loro, e con tutta quella civiltà , che alavano nella
Repubblica, oltre a molti ritratti de' principali Cittadini, che fi trovarono
alla deliberazione di tale impresa, fra ' quali particolarmente ho ritratto in
bigoncia Antonio Giacomini , che ora; e sopra in aria fingo una Nemesi
con
 
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