Ito RAGIONAMENTI
glia sui Poggio con la fanteria Spagnuola, e per la porta a San Friano a
quell' ora medesima uscì fuori Bartolommeo di Monte, e Ridolfo da Scesi,
che piegando a man ritta con gli Spagnuoli di Monte Oliveto , attaccorno
dall'altro lato una buona zuffa, onde Oranges fa forzato mandar loro soc-
corso del campo Italiano, dove nel fine della battaglia con morte di mol-
ti volendo Ottavian Signorelli rimontare a cavallo, fu ammazzato da una
moschettata, senza molti altri nobili della Città che furono feriti, e mor-
ti, così delli Spagnuoli: ma roltisi V. E. a quest'altra storietta, che gli è
allato da quest'altra banda.
P. Che veduta è quella? io non la ritrovo così predo come l'altre; ditemi,
che avete voi voluto figurare?
G. Questa è fuor della porta San Niccolò lungarno la veduta di Ricorboli,
e tutto il monte di Ruciano fino a Santa Margherita a Montici, per rap-
presentarvi (opra quell'animoso difegno del Signore Stefano Colonna, il qua-
le si era proposto di volere una notte assaltare l'esercito de'nimici, sì per
acquistar gloria, come anche per soddisfare alla Città, che desiderava ve-
der qualcosa del valor de' soldati, come anco de' giovani di quella milizia,
e uscirno dalle porte senza picche, ma con partigianoni, alabarde, e spado-
ni a due mani, avendo a combattere in luogo stretto.
P. Comincio a riconoscere il sito, e l'ordine di questa zuffa; e se bene fu
grande, tuttavolta sarebbe stata maggiore, fe non erano impediti: ma vol-
tiamoci a quest'altra ssoria, e ditemi, che ci avete voi fatto?
G. Quello è quando Oranges andò di là da Pistoja per incontrarli con Fer-
ruccio; onde appiccata la scaramuccia , Oranges fu morto a San Marcel-
lo, e nella medesima fazzione dal Signor Alessandro Vitelli, e Fabbrizio
Maramaldo fu preso Ferruccio; dicono, che in Prato li fu mozzo la tetta.
P. Sapevo quello fatto prima, e certo che in sì piccolo spazio non potevi far
meglio: ma seguitate dirmi quel che è in quest'altro quadro sì piccolo.
6. E' 1'incamisciata fatta a San Donato in Polverosa , dove da' Tedeschi fu
ferito il Signore Stefano da Palestrina, e ci ho ritratto, come la vede, il
luogo al naturale.
P. Ed in quest'ultima, ove mi par vedere Cittadini vediti all'antica, che
fanno ?
G. Questi sono Ambasciadori Fiorentini, mandati dalla Repubblica a Papa
Clemente per 1' accordo.
P. Ci sono siate molte cose da dire in quest' assedio di Firenze, e mi è
flato molto caro il vederle insieme con i luoghi (dove seguiron quelle
scaramuccie) ritratti al naturale: ma ritorniamo quassù alla volta, che non
abbiamo quasi vista punto; e ricordatevi, che Jasciaste al quadro di mezzo,
e non dichiarale le quattro virtù, che in ogni canto ci avete fatte ; però
dite.
G. L'una, Signore, è fatta per la Prudenza, la seconda per la Salute, la
terza per la Concordia, e l'ultima per la Religione.
P. Or venite qua a questa storia grande, che è allato all'ovato, dove Papa
Clemente apre la porta santa, che mi par vedere il Papa con tanti perso.
%gi> Signori, e Capitani.
G. Qui
glia sui Poggio con la fanteria Spagnuola, e per la porta a San Friano a
quell' ora medesima uscì fuori Bartolommeo di Monte, e Ridolfo da Scesi,
che piegando a man ritta con gli Spagnuoli di Monte Oliveto , attaccorno
dall'altro lato una buona zuffa, onde Oranges fa forzato mandar loro soc-
corso del campo Italiano, dove nel fine della battaglia con morte di mol-
ti volendo Ottavian Signorelli rimontare a cavallo, fu ammazzato da una
moschettata, senza molti altri nobili della Città che furono feriti, e mor-
ti, così delli Spagnuoli: ma roltisi V. E. a quest'altra storietta, che gli è
allato da quest'altra banda.
P. Che veduta è quella? io non la ritrovo così predo come l'altre; ditemi,
che avete voi voluto figurare?
G. Questa è fuor della porta San Niccolò lungarno la veduta di Ricorboli,
e tutto il monte di Ruciano fino a Santa Margherita a Montici, per rap-
presentarvi (opra quell'animoso difegno del Signore Stefano Colonna, il qua-
le si era proposto di volere una notte assaltare l'esercito de'nimici, sì per
acquistar gloria, come anche per soddisfare alla Città, che desiderava ve-
der qualcosa del valor de' soldati, come anco de' giovani di quella milizia,
e uscirno dalle porte senza picche, ma con partigianoni, alabarde, e spado-
ni a due mani, avendo a combattere in luogo stretto.
P. Comincio a riconoscere il sito, e l'ordine di questa zuffa; e se bene fu
grande, tuttavolta sarebbe stata maggiore, fe non erano impediti: ma vol-
tiamoci a quest'altra ssoria, e ditemi, che ci avete voi fatto?
G. Quello è quando Oranges andò di là da Pistoja per incontrarli con Fer-
ruccio; onde appiccata la scaramuccia , Oranges fu morto a San Marcel-
lo, e nella medesima fazzione dal Signor Alessandro Vitelli, e Fabbrizio
Maramaldo fu preso Ferruccio; dicono, che in Prato li fu mozzo la tetta.
P. Sapevo quello fatto prima, e certo che in sì piccolo spazio non potevi far
meglio: ma seguitate dirmi quel che è in quest'altro quadro sì piccolo.
6. E' 1'incamisciata fatta a San Donato in Polverosa , dove da' Tedeschi fu
ferito il Signore Stefano da Palestrina, e ci ho ritratto, come la vede, il
luogo al naturale.
P. Ed in quest'ultima, ove mi par vedere Cittadini vediti all'antica, che
fanno ?
G. Questi sono Ambasciadori Fiorentini, mandati dalla Repubblica a Papa
Clemente per 1' accordo.
P. Ci sono siate molte cose da dire in quest' assedio di Firenze, e mi è
flato molto caro il vederle insieme con i luoghi (dove seguiron quelle
scaramuccie) ritratti al naturale: ma ritorniamo quassù alla volta, che non
abbiamo quasi vista punto; e ricordatevi, che Jasciaste al quadro di mezzo,
e non dichiarale le quattro virtù, che in ogni canto ci avete fatte ; però
dite.
G. L'una, Signore, è fatta per la Prudenza, la seconda per la Salute, la
terza per la Concordia, e l'ultima per la Religione.
P. Or venite qua a questa storia grande, che è allato all'ovato, dove Papa
Clemente apre la porta santa, che mi par vedere il Papa con tanti perso.
%gi> Signori, e Capitani.
G. Qui