DEL VASAR I.
G. Qui è quando il Papa mandò il Cardinale Ippolito Legato in Ungheria
contro a i Turchi, dove l'ho ritratto, come la vede, in abito da Unghe.
ro, e ho pollo in ordinanza 1'esercito Italiano, il quale egli conduce (e-
co, e nell'altro ovato di quaggiù, che mette in mezzo quella medesima
storia, ci ho fatto lo sponsalizio del Duca Alessandro, che seguì in Napo-
li, dove ho di naturale ritratto Carlo quinto, che tiene la mano a Ma-
dama Margherita sua figliuola, mentre il Duca Alessandro le dà l'anello.
P. Riconosco benissimo tutti quelli ritratti, e seguitate qua in teda, dove mi
par vedere il Duca Alessandro.
G, Quest'è il Duca Alessandro de' Medici, che riceve da Carlo quinto suo
suocero la corona Ducale, e il bastone del dominio, inveendolo Duca di
Firenze.
P. Il ritratto, che veggo allato all'Imperatore, non è egli il Marchese del
Vallo, insieme con molti altri ritratti di Signori al naturale?
G. V. E. l'ha conosciuto benissimo: in quell' altro ovato, che segue, è quan-
do il Duca Alessandro torna di Germania dalla corte dell' Imperatore, e
viene a pigliare il posfesso del Ducato di Firenze, dove per il poco spazio
non ho potuto fare cola di momento.
P. Non mi par poco ci abbiate fatto quello, che ci è, perchè si conosce be.
nissimo: ma venite qua a quest'istoria grande, dove per la quantità, de' ri-
tratti ci potremo trattenere alquanto; dite, che cosa è questa?
G. Quello è lo sponsalizio di Caterina Medici oggi Regina di Francia ma-
ritata allora a Enrico figliuolo del Re Francesco Duca d'Orliens, dove,
come la vede, Clemente tenne la mano a Caterina sua nipote.
P. Quello Re, e questa Regina qui preseriti chi sono?
G. Il Re, e la Regina di Navarra; e quell' altra femmina di qua è la Re-
gina di Scozia , che parla con la Duchessa di Camerino.
T. 'e8b° ancora, che ci avete ritratta la Signora Maria Medici madre del
Duca mio Signore, e il Cardinale Ippolito; quest'altri Cardinali chi sono?
G. Il primo è Gaddi, l'altro Santiquattro, il terzo Cibo, l'ultimo è Lore-
no; quest'altro vestito di paonazzo è Carpi allor Nunzio con molti Ve.
scovi.
P. Voi ci avete anco fatto Gradano nano, che è naturalissimo: ma ditemi,
quel leone, che voi fate a'piedi al Re Francesco, che significa?
G. Quello è un leone che il detto Re aveva addimesticato. In quest'ultima
poi è la ritornata di Papa Clemente in Roma, dopo aver condotto molte
difficili, e onorate imprese; e ho finto, che quattro virtù lo riportino in
sedia, cioè la quiete, la vittoria, la concordia, e la pace, la quale mostra
dopo tanti travagli di abbruciare con una face in mano molti trofei, sopra
i quali ho posto a sedere il surore ignudo incatenato, e legato ad una co-
lonna di pietra; similmente ci ho messo il popolo Romano, che li viene
incontro ; e perchè si riconosca , che ritorna in Roma, ho fatto il Tevere
ignudo con la Lupa, che allatta Romolo, e Remo.
P. Se io non m'inganno, abbiamo consumato molto tempo in questa (ala;
ci restano quefli canti, ove avete fatto otto virtù; questa mi pare la sor-
tuna con la vela, che calca il mondo.
Q G. Signor
G. Qui è quando il Papa mandò il Cardinale Ippolito Legato in Ungheria
contro a i Turchi, dove l'ho ritratto, come la vede, in abito da Unghe.
ro, e ho pollo in ordinanza 1'esercito Italiano, il quale egli conduce (e-
co, e nell'altro ovato di quaggiù, che mette in mezzo quella medesima
storia, ci ho fatto lo sponsalizio del Duca Alessandro, che seguì in Napo-
li, dove ho di naturale ritratto Carlo quinto, che tiene la mano a Ma-
dama Margherita sua figliuola, mentre il Duca Alessandro le dà l'anello.
P. Riconosco benissimo tutti quelli ritratti, e seguitate qua in teda, dove mi
par vedere il Duca Alessandro.
G, Quest'è il Duca Alessandro de' Medici, che riceve da Carlo quinto suo
suocero la corona Ducale, e il bastone del dominio, inveendolo Duca di
Firenze.
P. Il ritratto, che veggo allato all'Imperatore, non è egli il Marchese del
Vallo, insieme con molti altri ritratti di Signori al naturale?
G. V. E. l'ha conosciuto benissimo: in quell' altro ovato, che segue, è quan-
do il Duca Alessandro torna di Germania dalla corte dell' Imperatore, e
viene a pigliare il posfesso del Ducato di Firenze, dove per il poco spazio
non ho potuto fare cola di momento.
P. Non mi par poco ci abbiate fatto quello, che ci è, perchè si conosce be.
nissimo: ma venite qua a quest'istoria grande, dove per la quantità, de' ri-
tratti ci potremo trattenere alquanto; dite, che cosa è questa?
G. Quello è lo sponsalizio di Caterina Medici oggi Regina di Francia ma-
ritata allora a Enrico figliuolo del Re Francesco Duca d'Orliens, dove,
come la vede, Clemente tenne la mano a Caterina sua nipote.
P. Quello Re, e questa Regina qui preseriti chi sono?
G. Il Re, e la Regina di Navarra; e quell' altra femmina di qua è la Re-
gina di Scozia , che parla con la Duchessa di Camerino.
T. 'e8b° ancora, che ci avete ritratta la Signora Maria Medici madre del
Duca mio Signore, e il Cardinale Ippolito; quest'altri Cardinali chi sono?
G. Il primo è Gaddi, l'altro Santiquattro, il terzo Cibo, l'ultimo è Lore-
no; quest'altro vestito di paonazzo è Carpi allor Nunzio con molti Ve.
scovi.
P. Voi ci avete anco fatto Gradano nano, che è naturalissimo: ma ditemi,
quel leone, che voi fate a'piedi al Re Francesco, che significa?
G. Quello è un leone che il detto Re aveva addimesticato. In quest'ultima
poi è la ritornata di Papa Clemente in Roma, dopo aver condotto molte
difficili, e onorate imprese; e ho finto, che quattro virtù lo riportino in
sedia, cioè la quiete, la vittoria, la concordia, e la pace, la quale mostra
dopo tanti travagli di abbruciare con una face in mano molti trofei, sopra
i quali ho posto a sedere il surore ignudo incatenato, e legato ad una co-
lonna di pietra; similmente ci ho messo il popolo Romano, che li viene
incontro ; e perchè si riconosca , che ritorna in Roma, ho fatto il Tevere
ignudo con la Lupa, che allatta Romolo, e Remo.
P. Se io non m'inganno, abbiamo consumato molto tempo in questa (ala;
ci restano quefli canti, ove avete fatto otto virtù; questa mi pare la sor-
tuna con la vela, che calca il mondo.
Q G. Signor