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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Oth.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0158
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140RAGIONAMENTI
P. Innanzi che andiate piu oltre voglio sapere, che cosa sono questi tre qua-
dri qua allato al muro.
G. Signore , in quello biscanto n'ho cavato questi tre quadri, come la vede,
sì per riquadrare la sala, sì anco per non alterar niente di quello, che ha
fatto quaggiù il Bandinello , il quale fu forzato accomodarli al muro sbie-
co; però ci ho finto un corridore, dove in questo primo quadretto piu
stretto sono certi putti , che scherzano con certe palle rosse, àrme di V. E.
P. Sta benissimo: ma in questo secondo pare, che si affaccino certi uomini
ritratti al naturale; per chi li avete voi latti?
G. Tutti sono servitori di Sua Eccellenza, e che l'anno serrica nella fabbri-
ca di questo salone. Il primo è maelìro Bernardo di Mona Mattea mura-
tore raro, e dell'arte sua molto intelligente, che ha alzato il tetto di que-
fla sala braccia quattordici piu che non era, e le mura attorno, con tutta
quella muraglia, che s' è fatta nelle stanze, che abbiamo vide; l'altro è
Battista Botticelli maelìro di legname, che ha condotto il palco di qua-
dro, e d' intaglio; quest'altro di pel rosso con quel barbone è Messer' Ste-
fano Veltroni dal Montesansavino; che ha guidato il metter d'oro, e l'al-
tre fregiature; e l'ultimo è Marco da Faenza.
P. Somigliano assai, e avete fatto bene a mitrarli quivi , perchè sempre sia
memoria di loro, come quelli, che in quell' opera si sono affaticati con
molta diligenza , e sollecitudine. In quest' ultimo mi pare che abbiate fatto
quattro putti, che tengono un' epitaffio; e voglio sapere quello ci avete
scritto; non so se mi basterà la vista a intenderlo; mi par che cominci:
HAS £DES, ATQUE AULAM HANC TECTO ELATIORI, ADI-
TU , LUMINIBUS, SCALIS , PICTURIS , ORNATUQUE AUGU-
STIORI IN AMPLIOREM FORMAM DEDIT DECORATAM CO.
SMUS MEDICES ILLUSTRISSIMUS FLORENTI^ , ET SENARUM
DUX EX DESCRIPTIONE, ATQUE ARTIFICIO GEORGII VASA-
RII ARRETINI PICTORIS, ATQUE ARCHITECTI ALUMNI SUI
ANNO MDLXV. (a)
G. V. E. s'è portata eccellentemente avendo inteso quell' epitaffio, perchè
so, che ci sono flati molti amici miei, che l'anno voluto leggere, e anno
perso il tempo, e lei alla prima vista 1' ha letto tutto senza lasciarne pu-
re una parola.
P. A dirvi il vero io mi era mezzo Fracco per affidare tanto gli occhi, e
tenere il collo a disagio per non scambiare niente. Or che sono riposato
un poco, seguitate il paese, che lasciaste; eramo appunto sopra a Castrocaro.
G. Accanto a questo segue il Casentino, siccome la puo vedere per le paro-
le scritte sotto, che dicono: PUPPIUM AGRI CLUSENTINI CAPUT;
dove per principal Castello di quel luogo ho ritratto Poppi al naturale ,
così Pratovecchio, e Bibbiena; da una parte ci ho fatto il fiume d' Arno,
dall' al-

ia) Avendo ifVasari sedito alla pagina 4., che erano
già venti anni da che Cofano I. abitava il Palazzo
vecchi di Firenze, e alia pagina g. che venne ad
abitarlo nel t$„. , e alla pagina ai che nel tem.
Po di quello Tuo dialogo col Principe Francefco
correva Panno 1^63., e alla pagina 9% che da
Leone X* in poi erano itati lei Pontisicati, nel che

accennali il Pontificato di Paolo IV. che terminò
nel ,$„.; e qui riportando la detta InfcriziouQ,
in cui diceli, che ? opera del salone fu compiuta
P anno trfp; conviene adattare quelle sì varie e.
poche ai diverti tempi, nei quali il Vasari, inter-
rottamente fctivepdQ, compilò quella sua opera,
che egli hsciò inedita.
 
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