DEL CASARI. 23
G. Voi dite la verità; ora siamo al fine del palco, e del fregio.
P. Ci resta solo a ragionare de'panni d'arazzo, di che avete fatto i cartoni.
G. In quello primo panno è quando Saturno innamorato di Filtra, e usan,
do seco gli abbracciamenti di Venere, fu sopraggiunto da Opi sua moglie,
e per non esser trovato in peccato si trasformò Saturno in Cavallo, che
poi di lei ne nacque Chirone Centauro, che dal mezzo in sù era uomo, e
dal mezzo indietro Cavallo, al quale la gran Teti raccomanda Achille lan-
ciullo, il quale egli nutrì, e allevò mirabilmente.
P. Ditemi il suo lignisicato.
G. Il far nascere Chirone di Fillira, perchè ammaestri Achille consegnato-
li da Teti, si potrebbe applicare a' gravi peniieri , che muovono il Duca no.
stro in fare, che V. E. sra con diligenza ammaestrata da uomini degni,
e pieni di dottrina, e amaestramenti buoni; perchè avendo a governare i
popoli del vostro dominio, vi è necessario sapere infinite cose, ancorché io
sappia, che ne sapete assai, vivendoli oggi più con Emulazione, e inganni,
che con altri modi; acciò Teti uscita dell’ onde faticose, la quale fece in-
segnare all'astuto Achille il saper vivere, faccia il medesimo V. E.
I>. E anche per me ci è qualcosa? tutto è buono imparare; ora ci refta quell’
altro trionfo: or finite.
G. Quello è il Trionfo di Saturno , il quale è tirato da due serpenti, e sopra
il carro ha in su’ cantoni a sedere i figliuoli; l'uno è il Serpentario col ler-
pe in mano, che si mangia la coda; nell’ altro è Vesta vergine bellissima
con una fiamma in mano; 1' altro è Pico Re, che fu da Circe converso in
uccello chiamato Pico; 1’ altra è Croni sua figliuola; appiè del carro, fra le
ruote, sono i quattro tempi dell'Anno consumati, e distrutti da Saturno;
innanzi al carro è la Vita nostra , che fogge in aria, e dietro volando con
la falce gli corre la morte; quaggiù sono le Parche ; l' ultima taglia il filo
della vita nostra.
P. Il Significato suo arò caro intendere.
G. Quello è il Padre Saturno, cioè il Tempo, che d’ ognuno trionfa, con-
sumando ogni vita, ma non già così ogni memoria; avendo la falce in ma.
no, mostra l'arme, con le quali ha tagliato le vie alle difficultà . Ha an-
cora seco il Serpentario suo figliuolo , iì quale ha segnati gli anni del prin.
cipato del Duca tutti pieni di cose grandi , e di vittorie ottenute in bene-
fizio comune; e Velia vergine, infiammata col fuoco della Carità capo d’
ogni sua azione, lo accompagna nel trionfo di Pico suo figliuolo trasfor-
mato in uccello da Circe, e avendo domo le cose terrene, e gl’inganni,
vola nel Cielo con le penne delli scrittori; e Croni con le cronache, che
hà in mano, registra ne gli annali i gesti gloriosi, per lasciare a quelli che
naseono le grandezze fatte da lui. Le quattro Cagioni, consumate a piè del
Carro, mostrano, che non ha perdonato a occasione, che sia venuta d'o-
gni tempo, per accrescere , magnificare, e ingrandire quella Illustre Casa,
riducendola a quella suprema altezza, che oggi noi vediamo col fine dell'
ultima Parca.
P. Certamente eh' io mi contento assai, e credo anche, che chi sentirà que-
lle invenzioni, vedrà, che avete faticato l'ingegno, e la memoria . Óra
poi
G. Voi dite la verità; ora siamo al fine del palco, e del fregio.
P. Ci resta solo a ragionare de'panni d'arazzo, di che avete fatto i cartoni.
G. In quello primo panno è quando Saturno innamorato di Filtra, e usan,
do seco gli abbracciamenti di Venere, fu sopraggiunto da Opi sua moglie,
e per non esser trovato in peccato si trasformò Saturno in Cavallo, che
poi di lei ne nacque Chirone Centauro, che dal mezzo in sù era uomo, e
dal mezzo indietro Cavallo, al quale la gran Teti raccomanda Achille lan-
ciullo, il quale egli nutrì, e allevò mirabilmente.
P. Ditemi il suo lignisicato.
G. Il far nascere Chirone di Fillira, perchè ammaestri Achille consegnato-
li da Teti, si potrebbe applicare a' gravi peniieri , che muovono il Duca no.
stro in fare, che V. E. sra con diligenza ammaestrata da uomini degni,
e pieni di dottrina, e amaestramenti buoni; perchè avendo a governare i
popoli del vostro dominio, vi è necessario sapere infinite cose, ancorché io
sappia, che ne sapete assai, vivendoli oggi più con Emulazione, e inganni,
che con altri modi; acciò Teti uscita dell’ onde faticose, la quale fece in-
segnare all'astuto Achille il saper vivere, faccia il medesimo V. E.
I>. E anche per me ci è qualcosa? tutto è buono imparare; ora ci refta quell’
altro trionfo: or finite.
G. Quello è il Trionfo di Saturno , il quale è tirato da due serpenti, e sopra
il carro ha in su’ cantoni a sedere i figliuoli; l'uno è il Serpentario col ler-
pe in mano, che si mangia la coda; nell’ altro è Vesta vergine bellissima
con una fiamma in mano; 1' altro è Pico Re, che fu da Circe converso in
uccello chiamato Pico; 1’ altra è Croni sua figliuola; appiè del carro, fra le
ruote, sono i quattro tempi dell'Anno consumati, e distrutti da Saturno;
innanzi al carro è la Vita nostra , che fogge in aria, e dietro volando con
la falce gli corre la morte; quaggiù sono le Parche ; l' ultima taglia il filo
della vita nostra.
P. Il Significato suo arò caro intendere.
G. Quello è il Padre Saturno, cioè il Tempo, che d’ ognuno trionfa, con-
sumando ogni vita, ma non già così ogni memoria; avendo la falce in ma.
no, mostra l'arme, con le quali ha tagliato le vie alle difficultà . Ha an-
cora seco il Serpentario suo figliuolo , iì quale ha segnati gli anni del prin.
cipato del Duca tutti pieni di cose grandi , e di vittorie ottenute in bene-
fizio comune; e Velia vergine, infiammata col fuoco della Carità capo d’
ogni sua azione, lo accompagna nel trionfo di Pico suo figliuolo trasfor-
mato in uccello da Circe, e avendo domo le cose terrene, e gl’inganni,
vola nel Cielo con le penne delli scrittori; e Croni con le cronache, che
hà in mano, registra ne gli annali i gesti gloriosi, per lasciare a quelli che
naseono le grandezze fatte da lui. Le quattro Cagioni, consumate a piè del
Carro, mostrano, che non ha perdonato a occasione, che sia venuta d'o-
gni tempo, per accrescere , magnificare, e ingrandire quella Illustre Casa,
riducendola a quella suprema altezza, che oggi noi vediamo col fine dell'
ultima Parca.
P. Certamente eh' io mi contento assai, e credo anche, che chi sentirà que-
lle invenzioni, vedrà, che avete faticato l'ingegno, e la memoria . Óra
poi