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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Bearb.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0046
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28 RAGIONAMENTI
P. Sta molto bene, e a proposto veggioli il segno dello Scorpione; e cono,
sco anche, che quello che segue è Novembre, che è quel barbuto bifolco,
che ara mal vestito, e mal calzato, con quel cappellaccio in capo, ìncot-
to dal Sole; oh e' mi piace il maneggiar di quello aratro, il pungere che
fa quei buoi; eccoli sotto il segno del Sagittario.
G. Non li può mancare; guardi V. E. nel medesimo abito Dicembre, se be-
ne egli è più nero di viso, co'capelli morati fino alle spalle, e la barba
raccolta, con quel cesello nella mano sinistra pieno di grano, che con la
delira sparge fra' solchi, che e' non li può difendere, che li uccelli non li
becchino il grano, e ha sotto il segno del Capricorno.
P. Sono appropriati benissimo; ma ditemi, quello giovanetto robusto di corpo,
e audace d'aspetto, che cosa è?
G. Signore, quello è Gennajo; vedete, come sta intento alla caccia con le
mani insanguinate , in atto di gridare a' cani, con i capelli tutti a un no-
do, la velia stretta al dodo, e larga fino al ginocchio, e quali che ignu-
do; vedete , che ha teso un laccio fra quelle ellere, e che gli pende dalla
sinistra quella lepre, e con la delira accarezza que'cani, che perciò gli scher-
zano attorno a i piedi, e ha sotto il segno d'Aquario.
P. Quello vecchio, che parte si vede, e parte nò, con tante velli addosso,
canuto, e grinzo, coperto con quella pelle il capo infino a'Iombi, i piedi,
e le mani, che stende le mani in alto?
G. Quello è Febbrajo, che va inverso quella bocca di fuoco, che non si scer-
ne se viene di Cielo, o di Terra; e il segno suo, che ha sotto, sono i
Pesci.
P. Tutto bene; ma io vorrei Capere quelle quattro Ragioni, e quelli dodici
mesi, che denotano sotto questa Dea?
G. Denotano, che emendo ella madre di tutta la terra, come s'è detto, ha
l'anno partito in quattro tempi, e quelli poi anno generato li dodici me.
si, che mediante i loro segni celesti, in diversi aspetti , e temperamenti ,
possbno altrui torre, dare, crescere , e sminuire, ma al nollro Duca sem-
pre mostratisi benigni lo rendono grandissimo, e con celeste, e insolito fa.
vore lo fanno sopra tutti li altri ragguardevole.
P. Ne sono capacissmo, ma alla proprietà del Duca che ci dite?
G. Dico, che il Principe nòstro d'ogni tempo partisce i negozj, e faccende
sue, secondo i mesi, e secondo la qualità deili uomini, facendo le caccie
ne' luoghi e tempi appropriati; fugge il verno 1' arie trille, e fredde di
Firenze; e a Pisa , e a Livorno si ricovera per Io miglior temperamene
to, e per la sanità; col provvedere al Marzo gli ordini delle guerre, quan.
do n'ha di bisogno, e li armenti per le grasee, facendo venirli di lonta-
no, e levare le greggi per il vivere de' suoi popoli di paesi nocivi, e ri-
durle in più accomodati; pigliando S. E. il riposo della pace nel tempo tran-
quillo, e godendo con piacere i prati, e l'erbe delle ville, dove fa murare
gran palagi; e poi ne'lunghi giorni, e caldi della state usa l'acque del fiu.
me d'Arno, bagnandoli; e ancora prepara nelle vendemmie la delicatura de'
vini per tutte le Ragioni; le quali fornite, piglia diletto di tutte le sorti
di uccellagioni, e pescagioni, che si podono trovare, e ma (lime nel no.
Aro
 
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