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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Bearb.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0051
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DEL VASARI. gg
moglie, che aveva partorito un putto chiamato Trittolemo , e cercavano
di balia; Cerere se li offerse di nutrirlo, e le su dato; volendo Cerere fa-
re allievo immortale, alle volte col latte divino il nutriva, e la notte lo
poneva nelle fiamme del fuoco celefle , e oltre a modo il fanciullo cre-
sceva; maravigliandosi di tal cosa il Padre, volse segretamente di notte ve-
dere quel che faceva la balia; così vedendolo incendere col fuoco, si cac-
ciò a gridare; onde Cerere lo fece morire. L'altro panno è quando ella
consegna, e dona a Trittolemo il dono eterno di potere distribuire a' po-
poli, e fare abbondanza, dandoli la carretta guidata da'ferpenti, e poi riem-
piere la terra di biade, che fu il primo inventore dell'aratro.
P. Lunga storia, e bella certo è quella; ma ditemi l'interpretazione sua,che
avete passato tutta la stanza lenza applicazione alcuna.
G. I lignificati sono assai, ma dirò brevemente. Cerere fu moglie del Re Si-
cano, e Regina di Cicilia, dotata d'ingegno raro, la quale veggendo, che
gli uomini per quella Isola vivevano di ghiande, e di pomi salvatichi, e
senza neffuna legge, fu quella, che trovò 1'agricolture, e li Frumenti da la.
Forar la terra, e che insegnasse partire a gli uomini i terreni, e che si abi-
tale insieme nelle capanne: Intendendo io per ciò la coltivazione, e lo Au-
dio fatto da S. E. nella Provincia di Pisa, dove ha levato le paludi, affos-
sandoi luoghi, facendo fiumi, e argini, e cavandone de'luoghi bassi l'acqua
con li stromenti atti a ciò; ha insegnato a lavorar la terra, e fatto abita-
re a'popoli, dove non solevano, insieme alle ville, facendo fertili, e abbon-
danti i luoghi, che prima erano spinosi, macchiosi, e salvatichi; e non so-
lo nel dominio di Pisa, ma nell' Isola dell' Elba ha fatto il medesimo con
Io aver murato case, e mulini, e fatto comodità , e utili inversp gli abi-
tatori grandinimi, beneficando quel paese, e altri vicini, con tante como-
dità - Proserpina rapita da Plutone intendo che ella sia le biade , e' semi
gittati di Novembre ne'campi, i quali stanno sei mesi rapiti da Plutone nell'
inferno , cioè sotto la terra; e se la temperanza del Cielo non fa operazio-
ne in quelli, non possono maturarli, se non per lo accrescimento del calore
del Sole ; laonde se le comodità a quei popoli , che lavorano in quei
paesi aspri, non fussono fiate date dal Duca nostro , e col caior del suo
favore non fussono fiate riscaldate, non le condurrebbono a perfezione. Il
cercare col carro, tirato da'serpenti di Proserpina, non è altro, che il con-
tinuo pensare, e con la prudenza cercare per gli altrui paesi di condurre
di continuo de'luoghi fertili le biade nel suo dominio per salute pubblica
de' popoli, e per abbondanza della sua Città. La Vergine Aretusa , che gli
mofira la cinta , sono i cari, e fedelissimi suoi Cittadini , che li mostrano
sempre la verità, e non il falso, come fanno per contrario i rei , e mali-
gni uomini. Elettra sua nutrice si lamenta del ratto di Proserpina ; questi
sono i servitori fedeli, che nelle avversità si dolgono del male, e nelle fe-
licità si allegrano del bene. Trittolemo allevato da Cerere col latte divi-
no, e fuoco eterno inceso, quest'è V. E. insieme con i vostri Illustrissimi
Fratelli, nati, e creati per ordine divino, e per i governi delle Città, e
de' popoli, di notte, e con latte divino nutriti, e col fuoco della carità ii>
cesi , per csser fatti immortali in eterno . Il donare di Cerere il carro a
E • Tritto-
 
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