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Vignola; Spampani, Giovanni Battista [Hrsg.]; Antonini, Carlo [Hrsg.]; Bianchi, Giuseppe [Hrsg.]
I cinque ordini di architettura civile — Rom, 1861

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https://doi.org/10.11588/diglit.1711#0087
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— 83 —

CAPO VI.

DELL'ORDINE CORINTIO

All' Ordine Corintio diede motivo un avvenimento che viene riferito nel mo-
do seguente.

Defonla una giovinetta di Corinto , e sepolta all' aperto, la sua nutrice sul
luogo medesimo avea deposto un paniere nel quale, come era il costume, avea riposti
tutti i vasi usati dalla giovinetta, e per preservarli dalle ingiurie, adattata vi aveva
sopra una tegola, o fosse sua semplicità, o funebre cerimonia. Trovavasi per caso
sotto il paniere una pianta di acanto , che per la pressione non avendo potuto
sviluppare secondo la sua natura, si avea fatta strada sotto il paniere, e venutane
fuori, aveva intorno a lui crescendo elevate in due ordini le sue fronde e i suoi
germogli. Ma non potendo le une e gli altri pervenire alla naturale altezza im-
pediti dalla estensione della tegola , maggiore dell' orifizio del paniere, aveano
rivolte al di fuori in giro le loro sommità, con che veniva esso ornato con una
elegante decorazione. Questo scherzo della natura osservato da Callimaco scultore
ateniese uomo ingegnoso, e non ignaro di architettura, gli fece concepire l'idea
di un capitello, che da lui ridotto a simmetria architettonica, fu chiamato Corintio
dalla patria della giovinetta che aveva avuta parte in quella incidenza. E questo
nome passò dipoi a lutto l'Ordine, che dal capitello principalmente prende quella
eleganza e quella nobiltà che dagli altri ordini lo distingue. Così l'industrioso ar-
tista pensò di rappresentare il paniere nel tamburro o vaso del capitello, e vi
sovrappose un abaco ad imitazione della veduta tegola, rappresentando ancora i
rintorti fusti e germogli dell'acanto; e in questa forma fece varie colonne asse-
gnando le proporzioni tutte e le regole che al nuovo Ordine riferivano. Ma questi
documenti non sono giunti fino a noi, essendosi perduti gli scritti, che secondo
Vitruvio, alcuni dotti nell'arte ci lasciarono su questo argomento. Questa perdita
però è compensata negli antichi monumenti che ci rimangono in Roma innalzati
coli' Ordine Corintio, dai quali l'autore ha in parte desunti i suoi precetti, come
il Pantheon, gli avanzi del portico del tempio di Giunone presso S. Angelo in pe-
scheria , quelli del tempio di Giove statore, le tre colonne nel Foro romano, il
tempio di Antonino e Faustina, ed altri.
 
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