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Vignola; Spampani, Giovanni Battista [Hrsg.]; Antonini, Carlo [Hrsg.]; Bianchi, Giuseppe [Hrsg.]
I cinque ordini di architettura civile — Rom, 1861

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https://doi.org/10.11588/diglit.1711#0123
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— 115 —

DIZIONARIO

DEI TERMINI DI ARCHITETTURA



■" *

iVlìACO. É quel membro, die a guisa di coperchio
si pone sopra i capitelli delle colonne.

ABBAINO. Finestra sopra tetto, che serve a dar
lume a stanze, le quali per altro modo non lo possono
avere; come pure ad uscire sopra i letti medesimi.

ACCANALATO. Diccsi quel lavoro o colonna in-
tagliato a canali. Vedi SCANALATURE.

ACANTO. Pianta altrimenti detta Branca orsina,
colla quale si adornano i capitelli Corintii.

ACCADEMIA. Fra' moderni è un edilìzio destinato
alla coltura delle Arti e delle Scienze.

ACQUIDOCCIO, ACQUIDOTTO. Canale muralo,
pel quale si conduce l'acqua da luogo a luogo.

ACROTERIO. Voce usala da Vitruvio {lib. 3. e. 3.)
in diversi significati;"per lo più intcndesi per piedistallo,
che si pone in luoghi eminenti degli edifici, come fron-
tispizj o simili, per collocarvi statue o altri ornamenti.

ADITO. La parte più intima del tempio» ove a'
soli ministri era permesso l'accesso.

AGGETTO. È tutto ciò, che sporge infuori dalla
dirittura-delle mura, come cornici, bozze ec.

AGUGLIA. Vedi OBELISCO.

ALA. Lato di muro, che si distende a guisa d'ala.

ALTARE. Mensa, sopra la quale si offrono sacri-
fici alla Divinità.

ALTORILIEVO. Voce usata quando le figure so-
no intere, o molto rilevate dal Tondo.

ALZATO. In Architettura dicesi la parte di disegno
elevata dalla pianta.

AMATITA. Pietra tenera, come gesso, colla quale
si disegna; ve ne ha della nera, e della rossa.

AMBONE. Luogo alto nel tcrfipio ove i sacri ora-
tori istruivano il popolo nella propria religione.

ANDRONE. È una sala di mezzo destinata a ri-
cevere forastieri, e trattar negozj. Da'Toscani dicesi pu-
re Androne quell'andito a terreno, pel quale dall'uscio,
da via si va al cortile della casa.

ANELLI. Così chiamansi que' tre listelli sopra il
fregio del Capitello Dorico, si chiamano anche Regoli o
Gradetti.

ANFIPROSTILO. Gli antichi chiamavano Anfipro-
stili que* tempi, che avevano un portico di quattro co-
lonne, dello Pronaos nel prospetto anteriore, ed un altra
eguale nella parte posteriore, detto Posticum.

ANFITEATRO. Edificio rotondo, ed ovale, il cui
spazio di mezzo è circondalo da' gradini elevati gli uni
sopra gli altri, con dei portici tanto nel di dentro, che
di fuori, e destinati a grandi spettacoli di Gladiatori,
Fiere ce.

ANTE. Termine usato da Vitruvio, per indicare
que'pilastri, o paraslade, che si ponevano dinanzi al
pronao dc'tcmpj.

ANTEPAGMENTO. Ornamento, usalo nei tre la-
li delle porte, che chiamasi anche erta o imposto.

APOD1TERIO. Luogo dove deponevano gli abiti di
coloro, che andavano al bagno.

AQUEDOTTO, o ACQUEDOTTO. Condotto di acque
ad uso pubblico. Se questi canali si fanno sotterra, od
inalzati sopra arcate si chiamano Acquedotti artefatti.
Celebri furono gli acquedotti artefatti degli antichi Ro-
mani, come lo dimostrano le vestigia che ne rimangono.

ARABESCO, o RABESCO. Lavoro a foggia di fo-
glie accartocciate di viticci, ed altre simili cose.

ARANCERIA. Galleria ne' giardini per conservar
le piante in tempo d'inverno.

ARCALE. L'arco delle porte. Dicesi anche di quella
parte d'una volta, che partendosi di su le sue basi, o
beccatelli fa un mezzo arco. Alcune volte si piglia an-
cora per la centina.

ARCHETTI. Ornamenti per lo più usati nelle gole
rovescie poste nelle cornici ioniche, Corintie e Com-
poste.

ARCHITETTO. Colui, che esercita l'arte dell'Àr-
chitellura. Dee l'architetto oltre il disegno che è l'og-
getto principale, possedere più parli della matematica,
la fisica, la storia naturale; come pure dee avere una
conoscenza de' costumi delle nazioni, non che di tutte
le arti, che concorrono alla formazione di un edificio.

ARCHITETTURA. L'arie di fabbricare, la quale
consiste nella parie scientifica, e nella pratica. Si divi-
de in tre classi , cioè Architettura civile , militare e
navale. V Architettura civile è propriamente l'ar-
te di fabbricar gli edifizj pei comodi ed usi della vita,
la militare di fortificare città, castella, porti di mare, e
la navale, di costruire vascelli, gallere ec.

ARCHITRAVE. È quel sodo, che si pone imme-
diatamente sopra i capitelli delle colonne. Chiamasi an-
cora con tal nome il sopracciglio delle porte e delle fi-
nestre.

ARCHIVIO. Luogo dove si conservano le scritture
pubbliche. Questo si suole ancor fare nelle case privale.

ARCHIVOLTO. Ornamento che si fa intorno all'arco.

ARCO TRIONFALE. Sontuoso edificio, che inal-
zavano i Romani, o all'entrata della Città, o su qual-
che via pubblica in onore de' vincitori. Decoravano tale
edificio con colonne, statue, fregi, e bassi rilievi, rap-
presentanti i fatti luminosi de' vincitori.

AREOST1LO. Intercolonnio più largo di tre dia-
metri, nel quale si usano gli architravi di legno {Vitr.
I. 3. e. 2.)

ARENA. Ammasso di particelle di pietre formate
dal frangimento delle materie calcinagli impietrite; e si
distingue in tre qualità, arena di cava, di fiume, e di
mare. Arena dicesi ancora quella piazza negli anfitea-
tri de' Romani, ove combattevano i gladiatori.

ARMERIA. Luogo da conservare le armi belliche,
e tutti gl'istromenti a ciò necessarj.

ARSENALE. Magazzino reale e pubblico destinato
per fabbricare, .e conservare le armi ( come anche per
costruire le navi ec.

ASINELLO. Dal Latino Cidmen. Trave in cima al
comignolo del tetto. ( Vitr. I. 4, e. 2. )

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