FRAMMENTO DI UNA CANEFORA IN ELEUSI.
Il busto colossale qui rappresentato esiste ancora in Eleusi, ed è l'immagine d'una
Canefora. E' assai noto che le Canefore erano vergini impiegate nelle cerimonie della
superstizione Pagana, e particolarmente addette alle solennità Eleusinie. Come mostra
il nome di Canefora, porta paniere, solevano portar panieri che contenevano parecchi
frutti ed oltre alcune piccole galanterie, che, quando solevano abbracciar lo stato con-
giugale, offrivano a Diana, per più agevolmente ottenere il congedo che domandavano.
Era loro particolar ufficio di custodire i sacri arredi, e gli utensili de' sacrifici, e canta-
vano inni nelle processioni in onor di Cereri, e perciò negli ornati scolpiti intorno al
canestro che la nostra Canefora ha in capo appariscono alcuni simboli di quella dea,
come le spiche, i papaveri, e la lucerna.
Questo colosso dovea far le veci di Cariatide in qualche parte del tempio Eleusinio.
I Greci avendo soggiogato i ribelli della Caria, e vinto i Persiani alla giornata di Platea,
per conservar la memoria di queste vittorie, introdussero ne' loro publici edifizi il co-
stume di porre in luogo di colonne figure di schiave, le quali rappresentassero le mogli
de' loro debellati nemici. Dalla qual cosa originò il nome di Cariatide, e quello di
colonna Persiana. Ma gli architetti, a misura che 1' arte loro perfezionavasi, vi fecero
molte alterazioni, e sebbene ritenessero il nome di Cariatide, la figura però di cui si
servivano esprimeva per lo più un oggetto assai diverso. Furono inoltre sopra di
queste stabilite alcune regole, da cui i migliori artisti non si sono mai allontanati. Una
delle quali si è che la Cariatide apparisca sempre in un carattere adattato al luogo in
cui vien collocata; quindi è che la nostra Cariatide appartenendo al tempio di Cerere
ha la perfetta sembianza d' una Canefora. Noteremo che nella Villa Albani veggonsi
attualmente tre Cariatidi scoperte pochi anni addietro, le quali servivano di capitello a
un tempio di Diana,
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Il busto colossale qui rappresentato esiste ancora in Eleusi, ed è l'immagine d'una
Canefora. E' assai noto che le Canefore erano vergini impiegate nelle cerimonie della
superstizione Pagana, e particolarmente addette alle solennità Eleusinie. Come mostra
il nome di Canefora, porta paniere, solevano portar panieri che contenevano parecchi
frutti ed oltre alcune piccole galanterie, che, quando solevano abbracciar lo stato con-
giugale, offrivano a Diana, per più agevolmente ottenere il congedo che domandavano.
Era loro particolar ufficio di custodire i sacri arredi, e gli utensili de' sacrifici, e canta-
vano inni nelle processioni in onor di Cereri, e perciò negli ornati scolpiti intorno al
canestro che la nostra Canefora ha in capo appariscono alcuni simboli di quella dea,
come le spiche, i papaveri, e la lucerna.
Questo colosso dovea far le veci di Cariatide in qualche parte del tempio Eleusinio.
I Greci avendo soggiogato i ribelli della Caria, e vinto i Persiani alla giornata di Platea,
per conservar la memoria di queste vittorie, introdussero ne' loro publici edifizi il co-
stume di porre in luogo di colonne figure di schiave, le quali rappresentassero le mogli
de' loro debellati nemici. Dalla qual cosa originò il nome di Cariatide, e quello di
colonna Persiana. Ma gli architetti, a misura che 1' arte loro perfezionavasi, vi fecero
molte alterazioni, e sebbene ritenessero il nome di Cariatide, la figura però di cui si
servivano esprimeva per lo più un oggetto assai diverso. Furono inoltre sopra di
queste stabilite alcune regole, da cui i migliori artisti non si sono mai allontanati. Una
delle quali si è che la Cariatide apparisca sempre in un carattere adattato al luogo in
cui vien collocata; quindi è che la nostra Cariatide appartenendo al tempio di Cerere
ha la perfetta sembianza d' una Canefora. Noteremo che nella Villa Albani veggonsi
attualmente tre Cariatidi scoperte pochi anni addietro, le quali servivano di capitello a
un tempio di Diana,
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