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Worsley, Richard [Sammler] [Hrsg.]
Museum Worsleyanum: or, a collection of antique basso-relievos, bustos, statues, and gems ; with views of places in the Levant ; taken on the spot in the years MDCCLXXXV. VI. and VII. (Band 1) — London, 1824

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https://doi.org/10.11588/diglit.5309#0188
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VENERE.

Quantunque lavoro del secolo decimosesto, è degno questo cammeo di qualunque
più scelta dattilioteca. La bellezza della pietra, che, in fondo ametistino, ha i rilievi '
d'un bianco imitante il color di carne, la diligenza, e la grazia del lavoro lo pongono al
paro degli antichi di second' ordine. I simboli sanno alquanto del moderno artefice,
son troppi, nè abbastanza chiari. Leonardo Agostini ha pubblicato una descrizione di
questa gemma nella sua Raccolta. Egli n' avea veduto 1' originale nella Collezione di
D. Flavio Orsini, Duca di Bracciano, e ne dà l'interpretazione come di cosa antica ; da
a' due putti i nomi d' Eróte e Anteróte ; a' tre strali il significato Platonico dell' amore
spirituale, del materiale, e del misto ; alle uve l'allusione al motto vinaparant animos :
forse 1' artefice ebbe questa stessa intenzione, il quale era certamente un de' più abili
dell' età sua, essendo, come si giudica dagl' intendenti, il celebre Cesari, del quale può
vedersi il Trattato des Pierres gravées di M. Manette.

FURTO DEL PALLADIO.

Il furto del Palladio, fatto da Diomede, è già abbastanza noto a chiunque è versato nel
ciclo mitico ; molte gemme ce ne conservano la rappresentanza, fra le quali non è cer-
tamente 1' ultima questa corniola. L'attitudine medesima di Diomede è ripetuta nella
maggior parte, e chi sa che non sia tratta dalla pittura di Polignoto, che vedeasi in
Atene in uno de' piccioli templi accanto a' Propilèi.

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