GEMME CON EPIGRAFI.
Il Giove sedente con fulmine, e scettro inciso in questa gemma, è ancora attorniato
ti' alcune lettere, che danno HAI, forse iniziali del nome Eliodoro, o altro simile.
L'agata bianca rappresentante Giove in piedi co' suoi simboli, è curiosa per 1' epi-
grafe incisavi, VICTORIS ' RR. Chi si contenta delle verisimiglianze, che spesso
non equivalgono ad una ingenua ignoranza, può spiegarla Victoris regum, e ricono-
scere nel Giove Capitolino il vincitore de' Re. La cagione di questo epiteto straor-
dinario potrebbe essere stato qualcuno di que' motti detti ora il santo, le mot du guet,
e dagli antichi o-ypstov, sigmim, tessera, de' quali parla Vegezio. Qualche soldato uscito
con felicità dalla battaglia, la cui tessera era stata il motto Victor regum, ha conservato
questa memoria nel suo siggillo, presso l'immagine di Giove, protettore delle armi
Romane, e debellatore de' Re, e de' barbari.
Che i pavoni sien sacri a Giunone ce l'insegna la mitologia, che poi, come i cigni, o
le colombe di Venere, traggano il suo cocchio, non mi rammento d'aver ciò veduto in
altro antico, fuori della presente gemma. Giunone è velata, ed ha lo scettro, e la patera,
come nelle medaglie di diverse Auguste, e in altri monumenti. Le lettere ci danno il
nome di Demostrato tutto steso, ma assai ravvolto, AH—MOC—TPATO—T, A^oo-Tparou.
L'uso di così scrivere in Grecia fù d'ogni tempo, testimonio l'epigrafi dell' arca di
Cipselo.
La Minerva incisa in questa gemma ha l'elmo in testa, la tunica talare, 1' asta in una
mano, lo scudo a piedi, e la vittoria nella destra, come appunto ci vien descritta la
Minerva d' avorio, e d' oro nel Partenone. Anche i mediocri, ed i cattivi artisti ritrae-
vano le famose statue, specialmente quand' erano oggetto di venerazione. Le lettere
AnOA sono le iniziali del nome (forse Apollonio, o Apollodoro) di colui, che l'usava
per suo siggillo.
Questo curioso ametisto ci offre i simboli di Minerva, quali veggiamo nelle medaglie
d' Atene : la civetta, cioè, e l'ariténa, o vaso da olio. I caratteri sono scorretti, e scritti
forse da persona analfabèta, che copiava l'autografo, senza intenderlo ; questo è il mo-
tivo di molti errori in antiche epigrafi. I caratteri son questi, AOEI APIH, che sembrano
posti per A0HN APEIH, Minerva Area. Minerva, sotto questo titolo, avea in Atene
un' ara, ed era così detta dall' Areopago : l'ara era eretta da Oreste a Minerva, dopo
che pel suo voto restò assoluto dall' accusa intentatagli da' parenti d'Egisto. Forse il
nostro anello appartenne ad alcuno, che calunniato, e poi assoluto, venerava, come
Oreste, Minerva Area.
Genio della Morte, o sonno eterno, colla face rovesciata sovra un' ara ; la stella vicino
alla terra è simbolo dell' occaso del Sole, emblema anch' esso della morte ; e se fosse
stata posta a caratterizzare il Genio per l'immagine d'Espero, non darebbe diverso il
significato. La statua del Sonno trovata nella villa di Cassio a Tivoli, ora al Museo,
ha parimente una picciola ara a' piedi. Qui 1' ara può indicare una di quelle sacre a'
Dii Mani, o un sepulcro.
152
Il Giove sedente con fulmine, e scettro inciso in questa gemma, è ancora attorniato
ti' alcune lettere, che danno HAI, forse iniziali del nome Eliodoro, o altro simile.
L'agata bianca rappresentante Giove in piedi co' suoi simboli, è curiosa per 1' epi-
grafe incisavi, VICTORIS ' RR. Chi si contenta delle verisimiglianze, che spesso
non equivalgono ad una ingenua ignoranza, può spiegarla Victoris regum, e ricono-
scere nel Giove Capitolino il vincitore de' Re. La cagione di questo epiteto straor-
dinario potrebbe essere stato qualcuno di que' motti detti ora il santo, le mot du guet,
e dagli antichi o-ypstov, sigmim, tessera, de' quali parla Vegezio. Qualche soldato uscito
con felicità dalla battaglia, la cui tessera era stata il motto Victor regum, ha conservato
questa memoria nel suo siggillo, presso l'immagine di Giove, protettore delle armi
Romane, e debellatore de' Re, e de' barbari.
Che i pavoni sien sacri a Giunone ce l'insegna la mitologia, che poi, come i cigni, o
le colombe di Venere, traggano il suo cocchio, non mi rammento d'aver ciò veduto in
altro antico, fuori della presente gemma. Giunone è velata, ed ha lo scettro, e la patera,
come nelle medaglie di diverse Auguste, e in altri monumenti. Le lettere ci danno il
nome di Demostrato tutto steso, ma assai ravvolto, AH—MOC—TPATO—T, A^oo-Tparou.
L'uso di così scrivere in Grecia fù d'ogni tempo, testimonio l'epigrafi dell' arca di
Cipselo.
La Minerva incisa in questa gemma ha l'elmo in testa, la tunica talare, 1' asta in una
mano, lo scudo a piedi, e la vittoria nella destra, come appunto ci vien descritta la
Minerva d' avorio, e d' oro nel Partenone. Anche i mediocri, ed i cattivi artisti ritrae-
vano le famose statue, specialmente quand' erano oggetto di venerazione. Le lettere
AnOA sono le iniziali del nome (forse Apollonio, o Apollodoro) di colui, che l'usava
per suo siggillo.
Questo curioso ametisto ci offre i simboli di Minerva, quali veggiamo nelle medaglie
d' Atene : la civetta, cioè, e l'ariténa, o vaso da olio. I caratteri sono scorretti, e scritti
forse da persona analfabèta, che copiava l'autografo, senza intenderlo ; questo è il mo-
tivo di molti errori in antiche epigrafi. I caratteri son questi, AOEI APIH, che sembrano
posti per A0HN APEIH, Minerva Area. Minerva, sotto questo titolo, avea in Atene
un' ara, ed era così detta dall' Areopago : l'ara era eretta da Oreste a Minerva, dopo
che pel suo voto restò assoluto dall' accusa intentatagli da' parenti d'Egisto. Forse il
nostro anello appartenne ad alcuno, che calunniato, e poi assoluto, venerava, come
Oreste, Minerva Area.
Genio della Morte, o sonno eterno, colla face rovesciata sovra un' ara ; la stella vicino
alla terra è simbolo dell' occaso del Sole, emblema anch' esso della morte ; e se fosse
stata posta a caratterizzare il Genio per l'immagine d'Espero, non darebbe diverso il
significato. La statua del Sonno trovata nella villa di Cassio a Tivoli, ora al Museo,
ha parimente una picciola ara a' piedi. Qui 1' ara può indicare una di quelle sacre a'
Dii Mani, o un sepulcro.
152