Notìzie di
loó
lui con magistral ragioni saggiamente consigliato , a rinovar ,
grado per grado, in buona regola di studio metodico, tutti i
principi dell’ Arte ; lochèda esso puntualmente eseguito , si portò
innanzi con maraviglioso profitto, sacendo da prima, colla dire-
zione dell’egregio Precettore , le mezze Figure , indi le intiere ,
e gli I(toriati., co’ suoi scorci, e degradazioni .
Si accinse egli alla faticosa impresa , di copiar tutti i maestosi
D.segni del gran Rafsaello, nelle Stanze del Vaticano, e fra gli
altri copiati, si fè non poco onore, nel ritrarre lafamosa Bat-
taglia , detta di Costantino Imperatore, contra il Tiranno Me-
senzio, che seguì al Ponte Molle, espreisa da Giulio Romano,
e che intagliata , và assai nota alle Stampe. Fu quella nobilis-
sima Copia dal Giovin disegnatore compiuta con tal’esquisito
rassinamento, che sè restar attoniti, al vederla, ■Battista Giuli,
Genovese, detto ilBaciccia, eGian Maria Morandi, Fiorentino,
primi d’allora Pittor di Roma , candidamente affermando en-
trambi, che niun Professore Italiano era giunto pur anco, a_»
copiarla in modo sì acconcio, e perfetto. La onde gli si affezio-
narono in guisa,chegli promiseroadi lui vantaggio tutta la mag-
gior loro, più scdlecita attenzione, ed allo steslb modo, per tal
suo acquistato buon nome, giunse, a goder altresì della pratica
famigliare dell’alrro degno Pittore Anconitano, Carlo Maratti,
da cui fu riguardato con occhio , dislintamente amoroso.
Codesl’Opera sì rara, della qual’ Angelo non volle giammai
privarli a qualunque prezzo, rimasta, dopo la di lui morte, al
Figlio, fu da quelli, siccarne non curante, e trasandato, ven-
duta al Veneziano Guerienti, Saccente Barattiere, che l’avrà
di certo trasmessa in Inghilterra, dove d’Italia ha mandato altre
non poche raccolte, (ingoiar rarità.
Ma per venire all’Opere di Pittura, da esfo fatte in Roma,
fra le prime, si contan quelle, eh’ei fece, per commiisiont_a
di Monsi(gnor Febei, Commendatario di S. Spetto, e sono i due
Quadri laterali nella Chiesa di Santa Sabina, 1’ uno, che rappre-
ienta il ritrovamento dell’Arcasotto l’Altare ov’entro slava tipo-
ilo il Corpo della Santa , l’altro, 1’ onorevole Sepoltura, che
venne data alla Santa medesima.
Nella
loó
lui con magistral ragioni saggiamente consigliato , a rinovar ,
grado per grado, in buona regola di studio metodico, tutti i
principi dell’ Arte ; lochèda esso puntualmente eseguito , si portò
innanzi con maraviglioso profitto, sacendo da prima, colla dire-
zione dell’egregio Precettore , le mezze Figure , indi le intiere ,
e gli I(toriati., co’ suoi scorci, e degradazioni .
Si accinse egli alla faticosa impresa , di copiar tutti i maestosi
D.segni del gran Rafsaello, nelle Stanze del Vaticano, e fra gli
altri copiati, si fè non poco onore, nel ritrarre lafamosa Bat-
taglia , detta di Costantino Imperatore, contra il Tiranno Me-
senzio, che seguì al Ponte Molle, espreisa da Giulio Romano,
e che intagliata , và assai nota alle Stampe. Fu quella nobilis-
sima Copia dal Giovin disegnatore compiuta con tal’esquisito
rassinamento, che sè restar attoniti, al vederla, ■Battista Giuli,
Genovese, detto ilBaciccia, eGian Maria Morandi, Fiorentino,
primi d’allora Pittor di Roma , candidamente affermando en-
trambi, che niun Professore Italiano era giunto pur anco, a_»
copiarla in modo sì acconcio, e perfetto. La onde gli si affezio-
narono in guisa,chegli promiseroadi lui vantaggio tutta la mag-
gior loro, più scdlecita attenzione, ed allo steslb modo, per tal
suo acquistato buon nome, giunse, a goder altresì della pratica
famigliare dell’alrro degno Pittore Anconitano, Carlo Maratti,
da cui fu riguardato con occhio , dislintamente amoroso.
Codesl’Opera sì rara, della qual’ Angelo non volle giammai
privarli a qualunque prezzo, rimasta, dopo la di lui morte, al
Figlio, fu da quelli, siccarne non curante, e trasandato, ven-
duta al Veneziano Guerienti, Saccente Barattiere, che l’avrà
di certo trasmessa in Inghilterra, dove d’Italia ha mandato altre
non poche raccolte, (ingoiar rarità.
Ma per venire all’Opere di Pittura, da esfo fatte in Roma,
fra le prime, si contan quelle, eh’ei fece, per commiisiont_a
di Monsi(gnor Febei, Commendatario di S. Spetto, e sono i due
Quadri laterali nella Chiesa di Santa Sabina, 1’ uno, che rappre-
ienta il ritrovamento dell’Arcasotto l’Altare ov’entro slava tipo-
ilo il Corpo della Santa , l’altro, 1’ onorevole Sepoltura, che
venne data alla Santa medesima.
Nella