oA&TJQNIQ ZANTANI A LETTORI.
£> A RDENTE ftudio,cheio conokoin.
prende dal leggere le antiche memorie; mi ha
mefto nello animo uno honefto piacere di fatisfare in quel
lo , che io potrò*, con una fola fatica, à molti delle predette
cofe defiderofi. là onde io intendo di dare in luce le imagi'
ni de gli imperatori tratte dalle antiche medaglie con tutte
quelle maniere di riuer/ì che alle mani peruenute mi fono,
come che non picciol fatica in ciò habbi hauuta, & aggiu'
gnerui la fomma delle uite,& operationi fatte da quegli. Et
hauendo hormai dato fine al primo iiolume, che contiene
i dodeci primi imperatori, non hopotuto cótenermi di no
porgerlo àibramoiì fpiriti di tale profeflìone^iguifa.che
molti maeftri fàtisfanno à quelli,che i loro lauori defidera-'
no col farne loro parte promettendogli il reftante. Prende'
te adunque d lettori queftadimoftratione di buona uolon'
tate uerfo uoi , & quanto con l'occhio del corpo riguardere
te le effigie de gli antichi, tanto con il lume dello intelletto
eonfiderate le loro attioni >prendendo que'begli eflèmpi
del uiuere,che fi co nuengono. Poca è la fatica di guardare,
&di Ieggere,ma la utilitate, & il frutto ècopiofo,& grande,
perche R uede, Sdftima quanto pud la iiirtute,à che infelici
tade fi uolga l'errore, di quale giouamento fial'honefta co'
uerfàtione^comeageiiolmente fi mutano i penfieri de gli
£> A RDENTE ftudio,cheio conokoin.
prende dal leggere le antiche memorie; mi ha
mefto nello animo uno honefto piacere di fatisfare in quel
lo , che io potrò*, con una fola fatica, à molti delle predette
cofe defiderofi. là onde io intendo di dare in luce le imagi'
ni de gli imperatori tratte dalle antiche medaglie con tutte
quelle maniere di riuer/ì che alle mani peruenute mi fono,
come che non picciol fatica in ciò habbi hauuta, & aggiu'
gnerui la fomma delle uite,& operationi fatte da quegli. Et
hauendo hormai dato fine al primo iiolume, che contiene
i dodeci primi imperatori, non hopotuto cótenermi di no
porgerlo àibramoiì fpiriti di tale profeflìone^iguifa.che
molti maeftri fàtisfanno à quelli,che i loro lauori defidera-'
no col farne loro parte promettendogli il reftante. Prende'
te adunque d lettori queftadimoftratione di buona uolon'
tate uerfo uoi , & quanto con l'occhio del corpo riguardere
te le effigie de gli antichi, tanto con il lume dello intelletto
eonfiderate le loro attioni >prendendo que'begli eflèmpi
del uiuere,che fi co nuengono. Poca è la fatica di guardare,
&di Ieggere,ma la utilitate, & il frutto ècopiofo,& grande,
perche R uede, Sdftima quanto pud la iiirtute,à che infelici
tade fi uolga l'errore, di quale giouamento fial'honefta co'
uerfàtione^comeageiiolmente fi mutano i penfieri de gli