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E quinci in bello aureo Volume unirîe
Di regio leggitor degno, e del cedro.
Or delle muse negli eterni fasti
Anche i giorni segnare a me sia dato,
Ghe tu, Signor, novello Augusto , inauri j
E te d’ Italia in mezzo alF are e ai voti
Dcir arti venerar nume presente.
AL SERENISSIMO PRINCIPE
PIETRO GRIMANI
Doge di Nenezici.
V.
JVÆ Entre , Signor, che di Salô me tiene
Questa d.’ erbe e di fior lieta riviera ;
Sulbali spesso del pensiero io vegno
 te , che per le belle orme degli avi
Salisti al trono, ove d" Italia il voto ,
II genio d'Adria, e ’l tuo valor ti scorse .
Già di mia vita da ogni cura sciolta
Contento io pur sarei ; se non che a quelii
Invidia porto , i quai dentro alla mente
Ponno far de’tuoi detti ognor tesoro.
Qui d’ aquilon non temono gli ©ltraggi
I vivi arancj, ma di fior le chiome
E quinci in bello aureo Volume unirîe
Di regio leggitor degno, e del cedro.
Or delle muse negli eterni fasti
Anche i giorni segnare a me sia dato,
Ghe tu, Signor, novello Augusto , inauri j
E te d’ Italia in mezzo alF are e ai voti
Dcir arti venerar nume presente.
AL SERENISSIMO PRINCIPE
PIETRO GRIMANI
Doge di Nenezici.
V.
JVÆ Entre , Signor, che di Salô me tiene
Questa d.’ erbe e di fior lieta riviera ;
Sulbali spesso del pensiero io vegno
 te , che per le belle orme degli avi
Salisti al trono, ove d" Italia il voto ,
II genio d'Adria, e ’l tuo valor ti scorse .
Già di mia vita da ogni cura sciolta
Contento io pur sarei ; se non che a quelii
Invidia porto , i quai dentro alla mente
Ponno far de’tuoi detti ognor tesoro.
Qui d’ aquilon non temono gli ©ltraggi
I vivi arancj, ma di fior le chiome