n4
Per quelle dotte inonda illustri carte,
Che sacre Jîeno ognor, sinchè la terra
E il mar di luce vestirà Fargentea
Luna la notte , e l’aureo sole il giorno »
Or dammi, o musa, la di bronzo armata
Lira sonante (3y) ; or dammi lena , e vocô
Robusta si, ch’io possa infin là dove
Scorre lambendo il favoloso Idaspe (38),
E per l’ardente Libia, e per l’ondoso
Ultimo mare , e fin sovra le stelle
Lel Neutono recar la patria e il nome »
Ma dove, Aristo mio , volano i versi
Più là, che ardire agîi umili miei modi
Dato non è? (5g) Tu in compagnia di luî
II remeggio dell’ali indrizza alcielo(4o),
E la terra fuggir vedrai ben tosto
Dietro alle spalle , e i mali suoi con essa.
*o*o*o*o*o*o*o*o*o*o*o*o
AL SIGNOR
EUSTACHIO ZANOTTI.
IX.
3VÏ Entre dal balzo, o dalla torre antica
Di Castiglione , Eustachio mio , tu miri
Sbrucar qua e là per la soggetta valle
Le pecorelle il citiso , e lascivi
Per quelle dotte inonda illustri carte,
Che sacre Jîeno ognor, sinchè la terra
E il mar di luce vestirà Fargentea
Luna la notte , e l’aureo sole il giorno »
Or dammi, o musa, la di bronzo armata
Lira sonante (3y) ; or dammi lena , e vocô
Robusta si, ch’io possa infin là dove
Scorre lambendo il favoloso Idaspe (38),
E per l’ardente Libia, e per l’ondoso
Ultimo mare , e fin sovra le stelle
Lel Neutono recar la patria e il nome »
Ma dove, Aristo mio , volano i versi
Più là, che ardire agîi umili miei modi
Dato non è? (5g) Tu in compagnia di luî
II remeggio dell’ali indrizza alcielo(4o),
E la terra fuggir vedrai ben tosto
Dietro alle spalle , e i mali suoi con essa.
*o*o*o*o*o*o*o*o*o*o*o*o
AL SIGNOR
EUSTACHIO ZANOTTI.
IX.
3VÏ Entre dal balzo, o dalla torre antica
Di Castiglione , Eustachio mio , tu miri
Sbrucar qua e là per la soggetta valle
Le pecorelle il citiso , e lascivi