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ï.
C^Uando in prima colei, cui poscia in yano
Sempre ho chiamato, ond’ io mi struggo ed ardo ,
Yidi nel verde pian, che il cheto e tardo
Retron disparte , amato e dolce piano ,
Bello era il fianco, e bella era la mano,
Ma più bello era il viso e il dolce sguardo,
Onde uscio quel fatal, quell’aspro dardo
Contra cui poi non valse ingegno umano ,
Non erbe o fior d’antica maga tocchi,
Nôn lacrime o sospir, ch’ or l’une, ed ora
Gli altri ho provato, e tutto indarno poi.
Lasso ! ben fui del mio mal vago allora,
Che in lei fissava ad or ad or quest’occhi,
Che non dovean più lieti esser dappoi.
ï.
C^Uando in prima colei, cui poscia in yano
Sempre ho chiamato, ond’ io mi struggo ed ardo ,
Yidi nel verde pian, che il cheto e tardo
Retron disparte , amato e dolce piano ,
Bello era il fianco, e bella era la mano,
Ma più bello era il viso e il dolce sguardo,
Onde uscio quel fatal, quell’aspro dardo
Contra cui poi non valse ingegno umano ,
Non erbe o fior d’antica maga tocchi,
Nôn lacrime o sospir, ch’ or l’une, ed ora
Gli altri ho provato, e tutto indarno poi.
Lasso ! ben fui del mio mal vago allora,
Che in lei fissava ad or ad or quest’occhi,
Che non dovean più lieti esser dappoi.