SOPRA Orazio. Bzy
îo, in che ragion yuole che si tengano (i).
Ridevasi di coloro, che a guisa di tignuo-
!e si rodevano sempre un libro, non altro
leggevano che un autore o due; e inetti
gli credeva a rendere tui sano giudizio, e
a Far si che potessero un giorno esser let*
ti essi meclesimi (2). Lodava iu contrario
coloro, che tentavano di nuove vie, e is*
degnavano attignere a’ fonti trcppo comu*
ni (3). Ed egii stesso studiando gli spiriti
e il
(1) O imitatores servum pecus » ut mihi sae*
pe
Bilem , saepe jocum vestri movere trnnul-
tus !
Ep. 19. lib. I.
(2) llli , scripta ejuibus comosdia prisca viris
est,
Jloc stabant, hoc sunt ìmìtandì, cjuos ne~
cjue pulcher
Hermogenes uncjuani legit, necjue simius
iste ,
Hil praeter Calvtim, ei dactus cantare
Catullum.
Sat, 3 0. lib. I,
(3) Qitid Titius romana brevi venturus in
ora,
Pin~
îo, in che ragion yuole che si tengano (i).
Ridevasi di coloro, che a guisa di tignuo-
!e si rodevano sempre un libro, non altro
leggevano che un autore o due; e inetti
gli credeva a rendere tui sano giudizio, e
a Far si che potessero un giorno esser let*
ti essi meclesimi (2). Lodava iu contrario
coloro, che tentavano di nuove vie, e is*
degnavano attignere a’ fonti trcppo comu*
ni (3). Ed egii stesso studiando gli spiriti
e il
(1) O imitatores servum pecus » ut mihi sae*
pe
Bilem , saepe jocum vestri movere trnnul-
tus !
Ep. 19. lib. I.
(2) llli , scripta ejuibus comosdia prisca viris
est,
Jloc stabant, hoc sunt ìmìtandì, cjuos ne~
cjue pulcher
Hermogenes uncjuani legit, necjue simius
iste ,
Hil praeter Calvtim, ei dactus cantare
Catullum.
Sat, 3 0. lib. I,
(3) Qitid Titius romana brevi venturus in
ora,
Pin~